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'L''ONU, la UE e la schizofrenia Daesh'

ONU e UE mettono i bastoni fra le ruote agli attori sul campo e mascherano i sostegni statali al terrorismo internazionale. [Thierry Meyssan]

'L''ONU, la UE e la schizofrenia Daesh'
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5 Giugno 2016 - 22.20


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«Sotto i nostri occhi» – Cronaca di politica internazionale
n°188

di Thierry Meyssan.

Le organizzazioni intergovernative sarebbero
tenute a unire gli sforzi degli Stati membri per raggiungere i risultati che
non potrebbero ottenere da sole. Si dovrebbe poter concludere che l’ONU e la UE
coordinino la lotta contro Daesh. Invece, queste due organizzazioni mettono i
bastoni fra le ruote agli attori sul campo e mascherano i sostegni statali al
terrorismo internazionale.

Nell’immagine in apertura: Jeffrey Feltman, il direttore affari politici dell’ONU,
e Federica Mogherini, l”alto rappresentante dell”Unione per gli esteri e la
politica di sicurezza. Questi alti funzionari sono al servizio della pace o
mentono a vantaggio dell”imperialismo degli Stati Uniti?

DAMASCO (Siria) Se durante la Guerra Fredda, i crediti di ricerca in scienze sociali e
politiche venivano orientati verso gli studi sul “totalitarismo” –
cioè verso l”assimilazione del nazismo e dello stalinismo – sono stati
reindirizzati verso il “terrorismo” dopo gli attentati dell”11
settembre 2001. Improvvisamente, sono sorti migliaia di esperti, finanziati per
giustificare a posteriori la versione ufficiale degli attentati, le guerre in
Afghanistan e contro l”Iraq, nonché la proclamazione del Patriot Act.

Tredici anni dopo, il fenomeno si ripete in occasione della proclamazione
del califfato da parte di Daesh. Si tratta ormai non tanto di combattere contro
una minaccia terroristica diffusa quanto di combattere uno Stato vero e
proprio, sebbene non riconosciuto, e di prevenire il trasferimento di armi,
denaro e combattenti che esso genera.

Due organizzazioni intergovernative, l’ONU e l’Unione europea, hanno compiuto
un lavoro enorme per definire una strategia di “prevenzione
dell”estremismo violento” e lottare contro Daesh. L”Assemblea generale
delle Nazioni Unite esaminerà questi lavori il 30 giugno e il 1 luglio. Possiamo
evidentemente temere che la “prevenzione dell’estremismo violento”
non sia altro che una giustificazione per la repressione di qualsiasi
opposizione.

A leggere i documenti disponibili, ossia quelli: – (1) del Segretario
generale dell’ONU, (2) del Comitato 1373 di lotta anti-terrorismo, (3) della
Squadra di sostegno analitico e di monitoraggio sulle sanzioni, (4 ) del Servizio
d’azione esterna dell’Unione europea-, abbiamo avuto le vertigini davanti a una
cosa che non ci pare simile a un piano di battaglia, bensì all’elaborazione di
una retorica politicamente corretta.

L’ONU e la UE si fondano esclusivamente su fonti occidentali lontane dal terreno
e non menzionano mai non solo le informazioni trasmesse da Iraq, Siria e
Russia, ma nemmeno la loro stessa esistenza. Eppure esse sono state consegnate
al Consiglio di Sicurezza dagli ambasciatori Mohamed Ali Alhakim, Bashar
Ja”afari e Vitaly Churkin. Sono liberamente consultabili.

La Siria, e in misura molto minore l’Iraq, hanno fornito quotidianamente delle
informazioni sui trasferimenti di denaro, armi e di jihadisti, mentre la Russia
ha distribuito cinque relazioni tematiche su:

– 1. Il commercio illegale di idrocarburi;

– 2. Il reclutamento di combattenti terroristi stranieri;

– 3. Il traffico di reperti antichi;

– 4. Le consegne di armi e munizioni;

– 5. Le componenti destinate alla fabbricazione di
ordigni esplosivi improvvisati.

L’insieme di tutti questi documenti accusa direttamente l”Arabia Saudita,
il Qatar e la Turchia. Questi tre Stati – alleati di Washington – hanno
risposto ad essi con delle smentite globali senza mai discutere di qualsiasi
imputazione.

Daesh è funzionale ai quattro obiettivi in materia della strategia degli
Stati Uniti per quanto riguarda la creazione della guerra civile sunniti/sciiti
in Iraq, poi il progetto di suddivisione dell”Iraq in tre parti federate, indi
l’interruzione della strada dall”Iran al Libano, infine il progetto di rovesciamento
della Repubblica araba siriana. Il tutto in modo tale da poterci chiedere: se ISIS-Daesh
non esistesse, Washington l’avrebbe dovuto inventare?

Sarebbe falso credere che l’aver scartato i documenti sopra citati sarebbe dovuto
a un pregiudizio anti-iracheno, anti-siriano e anti-russo. Infatti, le fonti
pubbliche e private occidentali che abbondano in quella direzione vengono
ignorate. Ad esempio, i documenti declassificati della US Defense Intelligence
Agency o gli articoli di Jane’s, la
rivista ufficiosa degli ufficiali della NATO. No, l”ONU e l”UE affrontano la
questione Daesh con un a priori
semplice e chiaro: lo Stato sarebbe sorto spontaneamente, senza ricevere alcun
aiuto.

La cecità dell’ONU è tale che il suo segretario generale, Ban Ki-moon,
attribuisce alla Coalizione Internazionale guidata da Washington le vittorie
ottenute attraverso i sacrifici dell”esercito iracheno e di quello arabo siriano,
della Resistenza libanese, e dal massiccio coinvolgimento dell”esercito russo.

Il “risultato” di quindici anni di “guerra contro il
terrore”, ci viene assicurato, consisterebbe nell’aver ucciso più di un
milione e mezzo di civili rispetto a 65-90 mila presunti terroristi, ed essere
passati da un attacco terroristico diffuso (al-Qa’ida) direttamente a uno Stato
terrorista (Daesh)! Dopo aver spiegato che una quindicina di Stati membri dell’ONU
sono “falliti” (Failed States),
nonostante anni di aiuti internazionali, siamo tenuti a credere che in pochi
mesi un gruppo di combattenti ignoranti sia riuscito, da solo, a creare uno Stato
e a minacciare la pace mondiale.

Al-Qa’ida è passata in modo sottile dallo status di “minaccia” a
quello di “alleato”, a seconda dei casi. Ha potuto finanziare l”AKP in
Turchia, aiutare la NATO a rovesciare Muammar el-Gheddafi in Libia e fare un “buon
lavoro” in Siria, pur rimanendo nella lista ONU delle organizzazioni
terroristiche. Nessuno ha pensato bene di spiegarci questo sviluppo e questa
contraddizione. Poco importa, dal momento che lo status di “nemico” è
ora devoluto a Daesh.

Nel corso degli ultimi quindici anni, abbiamo visto il campo occidentale
sviluppare la sua teoria dell”11 settembre e della minaccia di Al-Qa’ida. Dopo
la pubblicazione della mia critica a questa fiaba all’inizio e nonostante gli
attentati si siano moltiplicati, abbiamo visto l”opinione pubblica dubitare
della sincerità dei propri governi, e poi staccarsi lentamente dalle loro
dichiarazioni ufficiali, fino al punto di non credervi più oggi. Questo benché
alcuni capi di Stato -a Cuba, in Iran, in Venezuela – avessero pubblicamente
dichiarato di non essere degli ingenui.

Sapendo che questa volta il punto di vista dissidente è difeso fin
dall”inizio da numerosi Stati, tra cui due membri permanenti del Consiglio di
Sicurezza – la Russia e la Cina – abbiamo forse intenzione di passare i
prossimi quindici anni a diventare altrettanto schizofrenici a proposito della
“minaccia Daesh”?

Thierry Meyssan,
5 giugno 2016.

Traduzione a
cura di Matzu Yagi.

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