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I francesi si autoaffondano

i francesi non percepiscono più i riferimenti e si aggrappano a linee rosse che non esiston più. Tuttavia, i fatti sono chiari e alcune evoluzioni prevedibili. [Thierry Meyssan]

I francesi si autoaffondano
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26 Aprile 2017 - 23.36


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«Sotto i nostri occhi» – Cronaca di
politica internazionale n°237

di Thierry Meyssan.

Stiamo assistendo a una storica inversione di
rotta in Francia, dove lo spettro politico vecchio sta deflagrando in tanti pezzi,
mentre appare una nuova frattura. Tenuto conto dell’intensa propaganda mediatica
che si è recentemente abbattuta sul paese, i francesi non percepiscono più i
riferimenti essenziali e si aggrappano a linee rosse che non esistono più.
Tuttavia, i fatti sono chiari e alcune evoluzioni sono prevedibili.

Nell’immagine
in apertura:  Serata privata a La Rotonde: – mentre viene congratulato come il nuovo
presidente francese, Emmanuel Macron riceve personalità del CAV40 e del mondo
dello spettacolo durante la sera
del primo turno delle elezioni. Qui conversa con il suo amico, il banchiere
Jacques Attali.

BEIRUT (Libano) – Dopo una campagna elettorale molto agitata, i francesi hanno scelto
Emmanuel Macron e Marine Le Pen per il secondo turno delle elezioni
presidenziali.

Già ora, quasi tutti i candidati perdenti, ad eccezione di Jean-Luc Mélenchon
Рe non ̬ un caso Рhanno fatto appello ai loro seguaci affinch̩ sostengano
Macron, che dunque dovrebbe essere facilmente eletto.

I due grandi partiti storici che hanno governato la Francia dall”inizio
della Quinta Repubblica – i Repubblicani (ex gollisti) e il Partito Socialista
(ex Jauresiani) – sono stati battuti. Un nuovo arrivato, En Marche!, sale al primo posto sul podio, davanti al Front
National.

Cӏ un candidato del fascismo?

Non è la prima volta che questo tipo di scissione si presenta nella storia
della Francia: – da un lato, un fautore di un”alleanza con quella che sembra essere
la più grande potenza del momento (gli Stati Uniti) e, dall”altro, un movimento
in cerca dell”indipendenza nazionale; da una parte, la totalità della classe
dirigente, senza eccezioni osservabili, e dall”altra un partito che mette
insieme una miriade di pezzi, composto massicciamente da proletari, due terzi
dei quali provengono dalla destra e un terzo dalla sinistra.

Evidentemente, il prossimo presidente francese sarà dunque Macron; un uomo
della Banca Rothschild & Cie, ora sostenuto dalla totalità dei dirigenti delle
imprese del CAC40 (il principale indice di borsa francese, ndt).

Tuttavia, senza offesa per i nostri pregiudizi, l”unanimità delle potenze del
denaro è la caratteristica fondamentale dei partiti fascisti.

Questa unanimità del Grande Capitale è sempre accompagnata da un”unità
nazionale che cancella le differenze. Per diventare uguali, occorre diventare
identici. Questo è quanto ha iniziato il presidente Hollande con la legge del «Matrimonio
per tutti», nel 2012-13. Presentata come se fosse intesa a stabilire
l”uguaglianza tra i cittadini, indipendentemente dal loro orientamento
sessuale, ha stabilito di fatto che i bisogni delle coppie con figli sono
uguali a quelli delle coppie gay. Eppure c”erano altre soluzioni più
intelligenti. L”opposizione a questa legge ha portato a una serie di
manifestazioni molto importanti, ma purtroppo non sono riuscite a fornire altre
proposte, e talvolta si mescolavano con slogan omofobi.

Analogamente, l”attentato contro Charlie-Hebdo
fu commemorato al canto di «Je suis Charlie!», e quei cittadini che dichiararono
di non essere «Charlie» vennero perseguiti dal sistema giudiziario.

È un peccato che il popolo francese non reagisca né davanti all”unanimità del
Grande Capitale, né contro le ingiunzioni volte a far ricorrere agli stessi negozi
giuridici e a professare gli stessi slogan. Al contrario, insistono nel considerare
come «fascista» l”attuale Front National, senza alcun altro argomento che il
suo lontano passato.

Si può resistere a un candidato fascista?

Nella maggior parte dei casi, i francesi pensano che Emmanuel Macron sarà
un presidente alla maniera di Sarkozy e di Hollande, un uomo che continuerà la
loro politica. Si aspettano pertanto di vedere il loro paese declinare sempre di
più. Accettano questa maledizione, pensando che in questo modo eviteranno la
minaccia dell”estrema destra.

Molti di loro ricordano che alla sua creazione, il Front National riuniva i
perdenti della Seconda guerra mondiale e i perdenti della politica socialista
della colonizzazione dell”Algeria. Si sono concentrati sulle figure di pochi
uomini che hanno collaborato con l”Occupante nazista, senza vedere che il Front
National di oggi non ha assolutamente niente in comune con quelle persone. Essi
persistono nel ritenere responsabile della tragedia algerina il sottotenente
Jean-Marie Le Pen (padre di Marine) e a esonerare dalle loro responsabilità i
leader socialisti del tempo, in particolare il loro terribile ministro
dell”interno, François Mitterrand.

Nessuno si ricorda che nel 1940 fu un ministro fascista, il generale
Charles De Gaulle, a rifiutare l”armistizio vergognoso con la Germania nazista.
Quest”uomo, erede ufficiale del maresciallo Philippe Petain (che era il padrino
di sua figlia), si lanciò da solo nella Resistenza. Lottando contro la sua
educazione e i suoi pregiudizi, radunò lentamente intorno a sé, contro i
desideri del suo ex mentore, i francesi di tutti gli orientamenti per difendere
la Repubblica. Vi si aggiunse una personalità di sinistra, Jean Moulin, che,
qualche anno prima, aveva sequestrato segretamente del denaro dal ministro della
Marina e trafficato armi per sostenere i repubblicani spagnoli contro i
fascisti.

Nessuno si ricorda che un collega di De Gaulle, Robert Schuman, appose la
sua firma sull”armistizio della vergogna, e poi, pochi anni dopo, fondò la
Comunità economica europea (l’attuale Unione europea): un”organizzazione sovranazionale
basata sul Modello nazista del «Nuovo Ordine Europeo», contro l”Unione
Sovietica e oggi contro la Russia.

Il modello Obama-Clinton

Emmanuel Macron ha ricevuto il forte sostegno dell”ex-presidente statunitense
Barack Obama e ha riunito una squadra per la politica estera composta dai
principali diplomatici neoconservatori. Non fa mistero di sostenere la politica
esterna del Partito democratico statunitense.

Barack Obama, anche se ha presentato la sua politica estera con una
retorica diametralmente opposta a quella del suo predecessore, il repubblicano
George W. Bush, in pratica ha ricalcato i suoi passi in tutti i punti. I due
uomini hanno condotto in successione lo stesso piano per la distruzione delle
società del Medio Oriente allargato: un piano che ha già causato più di 3
milioni di morti. Emmanuel Macron sostiene questa politica, anche se non
sappiamo se intende giustificarla parlando di «democratizzazione» o di
«rivoluzione spontanea».

Se Hillary Clinton fosse stata battuta in occasione delle elezioni
americane, Emmanuel Macron doveva essere eletto in Francia.

Niente dimostra che Marine Le Pen sarà in grado di giocare il ruolo di
Charles De Gaulle, ma tre cose sono certe:

– Così come nel 1940 i britannici,
soffocando il loro disgusto, accolsero De Gaulle a Londra, oggi i russi potrebbero
sostenere Le Pen.

– Proprio come nel 1939, solo alcuni
comunisti sfidarono gli ordini del loro partito e aderirono alla Resistenza, ci
saranno solo alcuni dei militanti di Jean-Luc Mélenchon che intraprenderanno
questo passo. Ma a partire dall”attacco nazista all”URSS, fu l”intero partito
comunista a sostenere De Gaulle e costituire la maggioranza della Resistenza.
Non c”è dubbio che negli anni a venire, Mélenchon combatterà fianco a fianco
con Le Pen.

– Emmanuel Macron non capirà mai le
persone che resistono alla dominazione della loro patria. Quindi non capirà i
popoli del Medio Oriente Allargato che lottano per la loro indipendenza reale attorno
a Hezbollah, alla Repubblica araba siriana e alla Repubblica islamica d”Iran.

Traduzione a cura di Matzu Yagi.

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