'Più a destra dell''agenda Monti. Ecco l''intervista che prova che Bersani ci ha venduto alla Germania' | Megachip
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'Più a destra dell''agenda Monti. Ecco l''intervista che prova che Bersani ci ha venduto alla Germania'

'Più a destra dell''agenda Monti. Ecco l''intervista che prova che Bersani ci ha venduto alla Germania'
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31 Dicembre 2012 - 01.00


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pdgda senzasoste.itcon nota di Pino Cabras in coda all”articolo.

La vera campagna elettorale, quella per accreditarsi dove si prendono decisioni, la si fa sul Financial Times. Che ha dedicato molto spazio alle elezioni italiane. Segnaliamo questa intervista del Financial Times a Pierluigi Bersani in versione maresciallo Pètain. Quello dei giorni che precedettero la formazione della repubblica collaborazionista di Vichy.

Cosa dice di grave Bersani? La prima è che è favorevole ad un irrigidimento del fiscal compact, il patto sul bilancio che impegna a tagli di spesa pubblica di decine di miliardi l”anno per un ventennio. La seconda è che impegna l”Italia ad ulteriori politiche di austerità. Fin qui siamo a Monti forse con qualche parola più cruda sull”irrigidimento del fiscal compact. Ma dove Bersani, nel tentativo di accreditarsi in Europa, riesce a superare a destra Mario Monti è sulla questione del commissario unico europeo.

Si tratta di una figura, già oggetto di trattativa nei precedenti round europei, che avrebbe potere di veto sulla stesura dei singoli bilanci nazionali. Per cui se un paese decidesse di finanziare scuola, sanità, servizi sociali, in autonomia nazionale, questa figura avrebbe potere di bloccare una decisione sovrana.

Il più convinto artefice di questa proposta, che ha incontrato il favore di Barroso, è il superministro tedesco dell”economia Schauble. Monti, diplomaticamente, nelle settimane scorse aveva fatto scivolar via questa proposta (assieme ad altri paesi). Monti è un uomo di destra, convinto di svendere il paese, ma sa che la cessione di sovranità va sempre saputa trattare con accortezza.

E cosa ti fa Bersani? Per accreditarsi in Europa si dice pronto ad accettare la proposta Schauble. Al Financial Times Bersani si dice pronto ad accettare la cessione di sovranità. Ovviamente si bada bene dal dirlo all”elettorato italiano. Qui è da considerare una cosa. Esistono due tipi di cessione di sovranità: una, quella con contropartite, fa parte di un processo di integrazione continentale. L”altra, senza contropartite, spiace dirlo ma si chiama resa ad una potenza straniera. Nessun dubbio che Bersani voglia incarnare i panni del nuovo Pétain che, a suo tempo, decise che la resa praticamente senza contropartite alla Germania fosse l”unica strada razionalmente praticabile.

 

Link: Bersani al Financial Times: Quando sarò al governo non rinegozierò Fiscal Compact. Vendola è avvisato.

***

 

NOTA DI PINO CABRAS – Megachip.

L”articolo che qui riportiamo rivela una volta di più una precisa scelta delle classi dirigenti italiane: cedere sovranità, sempre di più. In vista delle elezioni assistiamo pure alle solite schermaglie, ai riposizionamenti, alle sgomitate e alle primarie. Ma l”Agenda della sovranità perduta, si chiami Agenda Monti o Agenda Bersani (e anche Agenda Vendola), è una e una sola. E” come se le elezioni fossero truccate. Votate pure alle vostre primarie, tanto nessuno di voi né alcuno dei vostri futuri deputati sa che Bersani, quando speaks english, dice: «I do not want to renegotiate the fiscal compact or any of the agreements reached over the last year».

Notiamo semmai che i nostri subgovernanti non baciano soltanto la pantofola dei supergovernanti berlinesi, come enfatizza l”articolo. Bersani in realtà aveva già iniziato il suo giro delle pantofole con un”intervista al Wall Street Journal, per rassicurare altri sacri piedi, quelli dei finanzieri anglosassoni: fra uno slurp e l”altro, spiegava loro che lui non andava certo a governare per cambiare qualcosa. E anche Monti chiarisce che non cambia una virgola del rapporto con Washington. In tempi di crisi significa: continuiamo così, senza toccare niente delle vere cause di tale crisi.

Si conferma l”intuizione del giornalista russo Fëdor Luk”janov: «L”aspirazione al potere per non intraprendere nulla è un fenomeno nuovo nella politica internazionale».  La cosa più urgente, ora, consiste nel non votare questi incalliti e pericolosi conservatori, e farli sbattere contro una marea di voti contrari e una forte delegittimazione, prima che ci facciano sbattere contro una catastrofe.






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