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Riconoscimento immagini: quel software troppo umano

I programmi di Google e della Stanford University che traducono immagini complesse in testo scritto sollevano grandi preoccupazioni sulla censura.

Riconoscimento immagini: quel software troppo umano
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Redazione Modifica articolo

26 Novembre 2014 - 23.01


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I programmi di Google e della Stanford
University che traducono immagini complesse in testo scritto sollevano grandi preoccupazioni sulla censura.



di
Mikael Thalen
.

Scienziati
dell”Università di Stanford e di Google hanno sviluppato due
nuovi software di inteligenza artificiale
in grado di descrivere
immagini con un livello di accuratezza quasi umano.


Software di Stanford che analizza aspetti individuali


Una
pubblicazione scientifica
della Stanford, intitolata “Profondi allineamenti semantico-visivi
per generare descrizioni di immagini” spiega come
specifici
dettagli di foto e video

possano essere
tradotti
in testo scritto
.


“Presentiamo
un modello che genera descrizioni di immagini in un linguaggio
naturale”, afferma l”introduzione della pubblicazione. “Il nostro
modello utilizza una banca dati di immagini e delle frasi che le
descrivono per apprendere le corrispondenze intermodali tra testo e
dati visivi.”

Comparando
le descrizioni fornite dal software con quelle fatte da umani, i
ricercatori hanno scoperto che spesso fornivano lo stesso livello di
comprensione dell”immagine.



Software di Intelligenza Artificiale in grado di creare  dei fermo-immagine



La
versione di Google di questa tecnologia, presentata nella
pubblicazione
“Mostra
e dici: un generatore neurale di descrizioni di immagini”,

è stata capace di produrre risultati comparabili.

Nonostante
il programma faticasse quando gli venivano sottoposti set di immagini
completamente nuove, gli scienziati di Google hanno notato l”abilità
del software di “imparare” da ogni nuova interazione.


Software di Google in grado di imparare dai suoi errori

“Sono
rimasto affascinato dal fatto che anche con i pochi dati di
addestramento forniti siamo stati in grado di fare così bene”, ha
dichiarato al
New York Times
Oriol Vinyalis, scienziato di Google.

Miliardi
di video ed immagini postati online saranno plausibilmente analizzati
e categorizzati da Google quando questa tecnologia sarà
perfezionata, consentendo la catalogazione in tempo reale dei
contenuti multimediali mentre vengono caricati su internet
.

“Il
settore sta partendo ora, e vedremo notevoli incrementi” ha
aggiunto Vinyalis.

Anche
se gli scienziati di Google hanno evidenziato possibili usi per i non
vedenti, i
profondi legami dell”azienda
con le agenzie di sicurezza USA
detteranno
probabilmente
l”utilizzo
finale

dell”applicazione.

Mentre
Google diventa velocemente uno dei più importanti
gruppi lobbistici
di Washington D.C., cӏ chi evidenzia il
potenziale
della tecnologia nel censurare dati

prima che questi possano essere caricati sul web.

La
storia
di Google come censore di contenuti politici

è da tempo documentata, con ben noti video come il filmato di
Wikileaks riguardante attacchi di elicotteri USA, rimosso dal
canale YouTube
del giornalista Alex Jones nel 2010.

In
effetti, Google ha ottemperato a
migliaia di richieste
provenienti da
governi
di tutto il mondo
censurando
e rimuovendo contenuti

nonostante non ci fossero in molti casi chiare violazioni di leggi.

L”ex
CEO di Google, Eric Schmidt, consulente elettorale e tra i
principali finanziatori di Barack Obama
, ha anch”egli
pubblicamente manifestato il suo sprezzo per la privacy umana.

“Non
abbiamo neppure bisogno che voi digitiate. Sappiamo dove siete.
Sappiamo dove siete stati. Possiamo bene o male sapere a cosa state
pensando”, ha
dichiarato
Schmidt nel 2010.

“Sappiamo
tutto quello che state facendo ed il governo vi può tracciare.
Conosciamo per filo e per segno i vostri spostamenti”.

Sia
che stia spingendo i suoi clienti a

mettere
microfoni nei soffitti
,
partecipando al

programma PRISM,
sia che stia
scansionando ogni account privato di Gmail,
il gigante Hi-tech senza dubbio continuerà ad esercitare il suo
potere sostenuto dal governo nei confronti di milioni di utenti del
web in tutto il mondo.


Traduzione
per Megachip a cura di
Il
Petruss
.

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