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L'utero in affitto e i clerico-fascisti di sinistra

'Le deboli obiezioni di coloro che si battono per l''utero in affitto, le loro sottovalutazioni, le distorsioni che non vogliono dibattere [Turi Comito]'

L'utero in affitto e i clerico-fascisti di sinistra
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2 Marzo 2016 - 21.08


ATF

di Turi Comito.

Malgrado mi fossi ripromesso con me stesso e con altri
amici di non parlarne più, torno sulla questione dell’utero in affitto o, se si
preferisce GPA (gestazione per altri), per due motivi.

Il primo è che
il dibattito in questi giorni ha assunto i toni di una vera guerra di opinioni
come non ne vedevo da tempo e siccome io sono schierato con chi è contrario a
questa pratica non mi sottraggo alla chiamata alle armi.

E il secondo è
che mi sento molto urtato nel vedermi accostato a personaggi tipo Adinolfi o a
un qualunque retrogrado cardinale di Santa Romana Chiesa. Con questa gente, a
parte l’aria che respiro, non ho nulla in comune.

Quindi esporrò
alcune mie considerazioni – che potranno interessare qualcuno, essere
liberamente criticate da altri o semplicemente ignorate da tutti – solo per
evitare fraintendimenti.

Prima di
cominciare vorrei però sottrarmi ad una specie di obbligo che pare sia, in
questi giorni, necessario da parte di chi parla di queste cose. Non mi
interessa nulla della questione di Vendola né mi interessa augurargli tutto il
bene possibile a lui e famiglia. Sinceramente non ne sento la necessità
altrimenti avrei dovuto pure fare gli auguri alla nipote della regina
d’Inghilterra per i figli che ha avuto e a tutta un’altra infinita serie di
personaggi pubblici che hanno avuto figli, in una maniera o nell’altra, e di
cui non mi è mai fregato assolutamente niente. Non faccio discriminazioni, stesso
trattamento per tutti: auguri a nessuno.

1.Contestare le obiezioni

Come dicevo, in
questi giorni il dibattito mediatico sulla GPA è cresciuto esponenzialmente e
per (riba)dire come la penso vorrei commentare alcune obiezioni alle posizioni
di chi è contro la GPA che mi è capitato di leggere (a volte con ammirazione
per l’intelligenza con la quale sono state esposte e altre volte senza alcuna
ammirazione) allo scopo di sgombrare il campo da inutili, eventuali,
ripetizioni. Vediamole.

a) L’obiezione
familista (ovvero “i figli sono di chi li cresce”)

L”obiezione a
prima vista parrebbe ragionevole. Ci sarebbe però da capire cosa si intende per
“crescere” i figli. Immagino, però, che in questa espressione ci sia
tutto: l”affetto, l”amore, il motivato rimprovero, i buoni consigli, gli
esempi, il gioco, l”orientare ad apprendere, i viaggi, lo sport e di certo
molto altro ancora.

Beh, se questo
vuol dire crescere i figli allora nessuno è stato cresciuto da nessuno perché
ci sono troppi agenti che crescono i figli. I principali sono: baby sitter (o
nonni per le famiglie meno abbienti), asilo nido, scuola materna, scuola
elementare, playstation e televisione.

I genitori,
oggi, parlando di famiglie di media e piccola borghesia (cioè il grosso della
popolazione), dedicano ai figli una parte residuale del loro tempo. Non li
crescono più (ammesso che altri li avessero cresciuti prima) i figli. Se ne
occupano nei ritagli di tempo più o meno: la sera, il fine settimana e le feste
comandate.

Quindi sia che
si tratti di coppie eterosessuali, omosessuali, coppie scoppiate o
celibi/nubili i figli sono “cresciuti” da una molteplicità di attori.

Da ciascuno
apprendono qualcosa e non è detto che apprendano l”amore, l”affetto, il
rispetto per i gattini, ecc, dai genitori. Potrebbero averli benissimo appresi
dalla baby sitter che gli dava il biberon o dalla nonna che li addormentava o
dalla TV.

Totale del
discorso: i figli non sono di chi li cresce. “Sono” e basta.

b) L”obiezione
pelosa

Si tratta di
obiezione assai diffusa e assai sciocca che, in sintesi, dice: “voi che adesso criticate l”utero in
affitto per la storia di Vendola dove eravate quando a farla era Elton John,
Ronaldo, il dio degli ebrei e Maria? Eh? Parlate solo adesso che cӏ di mezzo
Vendola”
.

L”obiezione è
sciocca per due motivi: primo perché non aggiunge nulla di rilevante al
dibattito e secondo perché nei social e altrove si parla di quello che ti passa
la cronaca, cioè i media, con una certa insistenza. Questa obiezione è, in
termini di cretineria, eguale a quella che potrebbe farsi a qualcuno che dà una
opinione su un tizio che ha strangolato la moglie rimproverandogli il silenzio
per i misfatti di Landru (che ne uccise una decina di mogli, solo che la
questione è di un secolo fa e oggi non se ne parla molto).

c) L”obiezione
individualista

Questa
obiezione è sintetizzabile così: sono
questioni estremamente personali che attengono alla sfera privata, la più
privata immaginabile di una persona, e nessuno ha il “diritto” di
sindacare scelte tanto intime
.

Anche questa
obiezione è sballata perché altrimenti non si potrebbero più esprimere
opinioni, giudizi e perplessità, ad esempio, sui Testimoni di Geova che sono
contrari alle trasfusioni di sangue. Anche quelle sono scelte che dipendono da
convinzioni personalissime (che attengono alla sfera delle credenze, cioè delle
religioni) e anche quelle dovrebbero essere insindacabili.

Invece così,
per fortuna, non è.

d) L”obiezione
omofobista

Questa è la più
scema obiezione in assoluto. Chi mostra dubbi o è fermamente contrario alla GPA
viene considerato, de facto, un
omofobo, un nemico delle diversità e, tanto per cambiare, anche un
clerico-fascista.

Disgraziatamente
per chi sostiene questa obiezione, ci sono anche omosessuali (di grande
intelligenza e cultura, di tutti i sessi e di provata fede democratica e
anticlericale) che considerano la GPA negativamente.

Tanto per
citare un nome noto faccio quello di Aldo Busi. Chiuso l’argomento.

e) L”obiezione
benaltrista

L’obiezione
suona pressappoco così: “lasciamo stare
queste cose che sono marginali. Il mondo brucia e voi vi occupate di quisquilie”
.
Questa obiezione è irrilevante, dal punto di vista del dibattito e da ogni
altro punto di vista, per il semplice motivo che qualunque cosa succeda nel
pianeta è “irrilevante”. Dipende tutto dal punto di osservazione. Per cui se
cade un aereo con 500 passeggeri e muoiono tutti ma succede in Indonesia e non
c’è dentro nessun parente o amico o conoscente l’affare è irrilevante. Diventa
rilevantissimo se tra i morti c’era qualcuno di noto.

Per giunta uno
si occupa di quel che gli piace per cui, per esempio, adesso a me interessa
questo argomento e ne parlo.

f) L”obiezione
legalista

E’ questa: “siccome in alcuni paesi la GPA è legale,
garantita da leggi e norme che ne regolano le modalità, allora è accettabile e
quindi prima si regola ovunque meglio è per tutti”
. L’obiezione è cretina
perché le leggi nei vari paesi, e quindi il concetto di “legalità”, sono
espressioni di tanti elementi (rapporti di forza economici e sociali, influenze
religiose e culturali, ecc.) e non è detto che quelle leggi (che sottendono gli
elementi citati prima) siano universalmente accettabili. Ad esempio la pena di
morte in alcuni stati degli Usa è legale ed è perfettamente normata il che non
vuol dire che quella “legalità” sia auspicabile ovunque.

g) L”obiezione
welfarista

Questa
obiezione è una risposta a chi sostiene che la GPA implichi automaticamente uno
sfruttamento di esseri umani (le donne che “prestano” l’utero). Essa dice che
per evitare questo sfruttamento basterebbe che lo Stato, in altri termini la
fiscalità generale, sostenesse economicamente sia chi presta l’utero sia chi
vorrebbe accedere a questa pratica ma è impossibilitato a farlo per banale
assenza di mezzi economici.

E’ tra quelle
più serie che ho letto. Ne parleremo meglio più sotto.

h) L”obiezione
scientifico-progressista

Questa
obiezione suona pressappoco così: «non
c’è nulla di “anormale” o “contro natura” nella GPA. La
scienza consente di sperimentare e migliorare la vita umana e pertanto impedire
la GPA sarebbe impedire il progresso della scienza. Ma se si fa con la GPA
allora di deve fare pure coi trapianti ché in natura non esistono e però,
almeno potenzialmente, tutti ne fruiamo»
.

Anche questa è
una ottima obiezione. Che si porta appresso un corollario. Non è la scienza che
è “contro natura” ma l’uso politico od economico che si fa della scienza e del
progresso che diventa “contro natura” (es. l’energia atomica che può essere
usata per sterminare il genere umano o per accendere le luci di una città). Infatti
è così.

E proprio per
questo la Scienza e la Tecnologia fanno paura, perché non sai mai in che mani
cadano e come e chi e per quali interessi regolamenti la Scienza e la
Tecnologia.

Anche di questo
parleremo meglio oltre.

i) L”obiezione
sessista

Un’altra
obiezione debole. E’ quella secondo cui “non
puoi parlare di GPA perché non hai l’utero e non sai quello che significa. Le
donne sono le uniche titolate a parlarne”
. Quindi, secondo questo sciocco
principio siccome io non sono un militare di professione non dovrei parlare di
guerra oppure se avessi avuto l’età per votare ai tempi del referendum
sull’aborto avrei dovuto astenermi perché dovevano votare solo le donne.
Balordaggini incommentabili.

l) L”obiezione
liberal-liberista

È una delle
obiezioni più potenti dal punto di vista politico e mediatico vista la
dominanza del pensiero unico che vuole tutto mercificabile e quindi pagabile. E
assomiglia molto all’obiezione sessista (“l’utero
è mio e decido io”
) quindi altrettanto demente. Secondo questa obiezione
ciascuno è libero di fare quel che vuole a patto di non danneggiare gli altri.
Per cui se uno si vende un rene, il midollo spinale, un braccio, il pene è
libero di farlo perché io non ne sarei danneggiato anzi probabilmente ne sarei
avvantaggiato se mi occorresse, ad esempio, un pene nuovo e magari più bello e
più performante. Invece, sia nei paesi civili che in quelli incivili, esistono
norme che limitano le libertà personali per svariati motivi (religiosi, morali,
economici, culturali, ecc.).

Esempio: la
cintura di sicurezza in automobile. È obbligatoria. Eppure il non metterla non
limita la libertà di nessuno, aumenta solo le probabilità che io, se ho un
incidente, mi sfracelli.

Obiezione non
accolta.

2. Le obiezioni alle obiezioni

Liquidate, spero,
le obiezioni più comuni alla contrarietà della GPA, passo a riepilogare i
motivi per i quali io – e naturalmente molti altri più titolati di me (ma non
parlo a nome loro, si capisce) – ho una posizione contraria alla pratica
dell’utero in affitto.

a) La questione
dello sfruttamento.

La prima,
stranota, è quella dello sfruttamento di esseri umani da parte di altri esseri
umani. Fino a che tale pratica non sarà gratuita o a prezzi accessibili anche
all’ultimo dei sottoproletari degli slums
di Nairobi è del tutto evidente che si tratta di sfruttamento da parte di una
classe di ricchi individui nei confronti di altri individui che (per mille
ragioni, tra cui quella di comprarsi eventualmente anche una TV da 154 pollici
o allargare il tinello di casa) reclamano denaro in aggiunta a quello posseduto
(che può anche essere pari a zero, come noto e in non pochi casi).

Nessun essere
umano dona un rene, o il midollo osseo, per puro spirito altruistico e di amore
verso il prossimo. Lo si fa per il sangue o per il plasma perché è una
operazione indolore, rapida e senza conseguenze di alcun genere (anzi è pure
benefico a volte).

Quando e se la
GPA diventerà gratuita e accessibile questa obiezione cadrà (e prevarrà
l’obiezione welfarista). Fino a quel momento no.

Un”alternativa
allo Stato che provvede a eliminare gli ostacoli economici per la GPA, e lo
dico senza sarcasmo, è che la scienza, prima o poi, consenta a tutti di
superare il problema dell’infertilità attraverso sistemi di riproduzione umana
artificiale. A partire dall’utero. Un utero artificiale, a prezzi accessibili e
sotto la vigilanza di personale medico specializzato anch’esso a prezzi
accessibili, eviterebbe il problema dello sfruttamento.

Fino a quel
momento, di nuovo, no. Non lo eviterebbe.

b) La produzione
in serie applicata alla GPA

La seconda
ragione per la mia contrarietà alla GPA è che il meccanismo che gli sta dietro
è un meccanismo di tipo capitalista. Finalizzato cioè a trarre profitto.

In questo caso
a trarre profitto dalla speculazione su parti di corpo umano. Nessuna società
di intermediazione tra committenti e riceventi, nessuna clinica privata, nessun
psicologo, nessun avvocato, nessun donatore, in definitiva nessun attore
coinvolto nella GPA agisce a titolo gratuito. Tutti pagano o vengono pagati. E
chi viene pagato lo fa per profitto non per avere rimborsate le spese.

Il che
significa, in automatico, che ogni singola azione è rivolta alla
massimizzazione del profitto e quindi alla contrattazione. Operazioni queste
che, benché legittime in un sistema capitalista, non hanno nulla di amorevole,
di altruistico, di generoso. In più, siccome si tratta di transazioni
economiche è del tutto plausibile che si crei, se non c’è già, un sistema di produzione
industriale
dove si reclutino donne disposte ad affittare l’utero e si
contattino con opportune campagne di marketing individui che lo vogliono
affittare secondo un prezziario legato alle caratteristiche dei soggetti
coinvolti, alle loro aspettative, ai rischi dell’operazione, eccetera eccetera.

Una situazione
del genere, cioè l’industrializzazione della generazione degli esseri umani e
la loro oggettiva commercializzazione e contrattazione, può naturalmente essere
accolta con favore da un liberista.

Da chi fa
riferimento ad una storia che affonda le radici nelle battaglie contro la
schiavitù e il commercio di esseri umani, no.

Non è difficile
da capire.

c) La questione
eugenetica

Infine la terza
ragione per la quale sono contrario alla GPA. Quest’ultima è parte integrante
del mondo della bioingegneria umana il quale mondo tende, direi in maniera
naturale, all’eugenetica dal punto di vista generale (non individuale) cioè dal
punto di vista degli interessi che vi sono coinvolti.

Le
biotecnologie non hanno lo scopo di conservare l’esistente. Al contrario – e
ovviamente aggiungo – hanno lo scopo di “migliorare” l’esistente e perfino di
“creare” qualcosa di inesistente ma “utile”.

Il significato
di migliorare va inteso in due sensi: il primo è quello di eliminare (o ridurre
o non riprodurre) “difetti” o “errori” della natura considerati,
oggettivamente, limitanti. Il secondo è quello di amplificare elementi
considerati positivi (o aggiungerne altri di nuovi) in modo che il prodotto
finale sia un prodotto più desiderabile di quello originario per l’ “uso” che ne
deve essere fatto.

La logica,
quindi, è la stessa che viene usata per qualunque bene di consumo inanimato
(che sia un telefonino o un trattore) o, nel caso delle biotecnologie, per
qualunque bene di consumo vivente (si tratti di un pollo d’allevamento o di una
semente di mais). Se le cose stanno così, e stanno così, è assolutamente
normale che una fecondazione assistita di tipo eterologo (tra le quali rientra
la GPA) sia una procedura che tenda ANCHE ad assicurare che il nascituro sia al
sicuro da malattie ereditarie, da malformazioni, ecc. Così come avviene per una
gestazione “normale”.

Ma è
altrettanto lecito aspettarsi che vi possano essere scelte che superino queste
legittime aspirazioni e tendano invece al miglioramento del prodotto per cui,
visti gli incessanti progressi scientifici e tecnologici, a breve si possa o
scegliere un DNA che dia al 90% sicurezza che si tratti di un nascituro alto,
biondo e con gli occhi azzurri o anche una modifica del DNA che garantisca,
oltre questi elementi, anche una maggiore resistenza alle intemperie, una massa
muscolare superiore alla media, una vista più acuta e magari la fluorescenza
per essere visti di notte ed evitare di essere investiti da un Tir.

La questione in
sé non andrebbe considerata malamente. Anzi, è una legittima aspirazione quella
di essere e, a maggior ragione, avere figli sani, intelligenti, belli,
resistenti alle malattie ecc. Il problema al solito, per uno di sinistra che ha
a cuore la questione dell’eguaglianza, è che – per come stanno le cose – questo
tipo di eugenetica sarebbe garantita a chi ha più mezzi economici a
disposizione e avrà accesso quindi a migliori aziende e servizi per raggiungere
il suo scopo. Ciò vuol dire, in prospettiva, che si avranno assai probabilmente
“superuomini” figli di una classe privilegiata e mezzi uomini figli di tutto il
resto dell’umanità. Il che non è necessariamente un effetto desiderabile per
tutti, credo.

3. In conclusione: rassegnarsi alla sconfitta

Purtroppo il
mondo è una rete di diseguaglianze, economiche e tecnologiche, che nessun
progresso scientifico ha mai messo in discussione seriamente. Anzi, come noto,
la concentrazione di ricchezza e l’espansione della povertà e del sottosviluppo
sono non solo una costante da secoli, ma anche la tendenza attuale. Il progresso
scientifico e tecnologico va infatti di pari passo alla ricchezza.

I migliori
ospedali, le migliori università (pubbliche e private), i migliori centri di
ricerca e sperimentazione (pubblici e privati e soprattutto privati) sono tutti
concentrati nei paesi più ricchi del pianeta.

Lecito è
attendersi, quindi, che in questi paesi si moltiplichino gli sforzi per
mantenere lo status quo e altrettanto lecito attendersi che la parte più
benestante della popolazione del pianeta agisca (consciamente o inconsciamente)
in maniera tale da mantenere posizioni di predominio. Lecito è quindi
aspettarsi che alcuni paesi continuino a spacciare la GPA come nuova frontiera
del progresso e del benessere collettivo (alla stessa maniera di come lo furono
spacciati i Cococo e i Cocopro e il jobs act adesso) e che quindi, prima o poi
(ma più prima che poi), tutti adottino legislazioni e regolamentazioni simili
per la GPA.

Giusto, a
questo punto, prepararsi alla sconfitta ma che almeno, i vincitori, non ci
facciano passare per clerico-fascisti. Quello veramente è uccidere un uomo
morto.

E questa è un”azione
che mal si adatta a chi dice di essere amorevole, altruista e generoso.

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