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Il tramonto di Barack Hussein Obama, anni 55, 44° presidente degli Usa, è particolarmente triste.
Ma questo è niente. Il problema vero è che Obama è il Presidente delle promesse tradite. L”uomo-marketing di ideali proclamati e mai praticati. Un cartellone pubblicitario. Uno slogan: il primo Presidente nero, come Hillary Clinton sarà la prima Presidente donna o Donald Trump il primo Presidente coi capelli rossi.
Il 4 giugno del 2009 Obama tenne al Cairo il suo primo, vero discorso al mondo. Un ottimo investimento, visto che sulla base di quelle parole i cinque bizzarri personaggi incaricati dal Governo norvegese scelsero proprio lui come Premio Nobel per la Pace. Al Cairo, Obama disse tra l”altro: «Negli ultimi tempi la tensione (tra Usa e musulmani, n.d.r) è stata incentivata dal colonialismo che nega diritti e opportunità a molti musulmani, e dalla Guerra Fredda in cui i Paesi a maggioranza musulmana erano fin troppo spesso trattati come vassalli (in originale “proxy”, n.d.r) senza rispetto per le loro aspirazioni.Gli estremisti violenti hanno sfruttato queste tensioni presso una piccola ma potente minoranza di musulmani».
Proprio il Paese che la Clinton, in uno dei documenti rivelati quell”anno da Wikileaks, aveva qualche mese prima definito “base decisiva di supporto finanziario per Al-Qa”ida, i talebani, Lashkar-e-Taiba e altri gruppi terroristici, compreso Hamas”. Proxy di chi?
È curioso, nel discorso all”Onu Obama ha nominato solo due Paesi cattivi, Russia e Siria. Della Russia ha detto, in una riga, questo: “Tenta di recuperare con la forza la gloria perduta”.
Nel 2011 hai dato una grossa mano alla distruzione della Libia, o no? Soddisfatto del risultato?
E della Turchia che cosa ci dici? Prima il tuo amico Recep Erdogan poteva fare tutto, anche far passare per il suo confine un 60/70 mila foreign fighters per rimpolpare le truppe dell”Isis in Siria e tu, in caso di problemi con la Russia, gli mandavi anche la Nato a proteggere il suddetto confine.
In Ucraina il presidente Yanukovich era un ladrone ma era un ladrone legittimamente eletto: tu che all”Onu parli di “rule of law”, che ci dici dei soldi che la tua amministrazione ha investito per contribuire a rovesciare quel Governo?
Caro Obama, noi ci abbiamo creduto. Yes, we can e tutto l”ambaradan. È un vero peccato che ci credessimo noi, e tu no.