Sull’incredibile arresto in Francia di Pavel Durov, fondatore della piattaforma da 900 milioni di utenti Telegram, vi proponiamo due riflessioni a caldo di Andrea Zhok e di Tucker Carlson. Il tema cruciale della censura sta diventando talmente importante che persino nella dichiarazione di appoggio di Robert F. Kennedy jr. a Donald Trump è stato citato come una delle ragioni per una scelta così impegnativa. Da ora in poi l’assalto alla libertà di espressione diventerà ancora di più un feroce terreno di scontro.
Buona lettura!
——- Zhok:
«Da quanto risulta, Pavel Durov, inventore e patron del social Telegram è stato arrestato mentre faceva scalo all’aeoroporto Le Bourget (Parigi).
Stando alle prime indiscrezioni di un funzionario, Pavel Durov verrà sottoposto a carcerazione preventiva, per il timore di fuga.
Le accuse sono particolarmente significative. Durov è accusato di possibile complicità con un’infinità di crimini (terrorismo, droga, frode, riciclaggio di denaro, occultamento, contenuti pedofili, ecc.), in quanto sulla sua piattaforma non avrebbe disposto sistemi di intervento per moderare gli scambi e in quanto si sarebbe rifiutato finora di cooperare con le autorità europee.
Questo è, probabilmente (la base legale non è stata ancora resa nota), il primo arresto eccellente in applicazione del Digital Services Act, il regolamento censorio europeo, approvato nel 2022 ed entrato in vigore nel febbraio di quest’anno.
Sono peraltro di pochi giorni fa le minacce, niente affatto velate, del commissario europeo Thierry Breton a Elon Musk, colpevole anche in quel caso di potenziale complicità con reati vari e con l’esercizio “della violenza dell’odio e del razzismo” per avere maglie troppo larghe nella “moderazione” dei contenuti su X.
Nonostante Durov sia russo, Telegram (diversamente dall’altra creazione di Durov, VK, ha sede amministrativa a Dubai, proprio per evitare interferenze governative, consentendo una maggiore libertà nelle comunicazioni.
Ecco, e ora vi prego, cari progressisti europei, cari liberali, cari infaticabili combattenti per la democrazia e la libertà, metteteci una volta di più di buon umore, spiegateci ancora una volta come:
a) non ci sia nessuna censura in Europa;
b) sia necessario difendere con le armi i valori europei dalle orribili autocrazie orientali;
c) sia nostra inderogabile priorità la difesa dei diritti umani (tipo art. 19 UDHR: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione (….) di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”)».
Tratto da: https://t.me/andreazhok/450.
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——- Carlson:
Pavel Durov ha lasciato la Russia quando il governo ha cercato di controllare la sua azienda di social media, Telegram.
Ma alla fine non è stato Putin ad arrestarlo per aver permesso al pubblico di esercitare la libertà di parola. È stato un paese occidentale, un alleato dell’amministrazione Biden e un membro entusiasta della NATO, a rinchiuderlo.
Pavel Durov si trova stasera in una prigione francese, un avvertimento vivente per qualsiasi proprietario di piattaforme che si rifiuti di censurare la verità per conto dei governi e delle agenzie di intelligence.
L’oscurità sta rapidamente calando sul mondo che una volta era libero. Ecco la nostra intervista con Durov di diversi mesi fa:
https://x.com/TuckerCarlson/status/1780355490964283565.