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The Twitter Files: come si giunse alla rimozione di Trump da Twitter

La convinzione di rappresentare il Bene dopo tremila anni di civiltà, unita all'avere dietro di sé la copertura del mainstream, ed ecco la supercensura

The Twitter Files: come si giunse alla rimozione di Trump da Twitter
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13 Dicembre 2022 - 10.04


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da Giubbe Rosse.

Quinto capitolo dei TwitterFiles. Siamo all’8 gennaio, la data fatidica in cui viene presa ufficialmente la decisione di sospendere Donald Trump dalla piattaforma per sempre. Ma che cosa scrive Trump di così oltraggioso da meritare il ban permanente? Chi ha letto i capitoli precedenti sa che i dirigenti di Twitter avevano già dato a Trump dopo il 6 gennaio un “cartellino giallo”, accordandosi sull’idea che la prossima violazione avrebbe fatto scattare la decisione irrevocabile.

Ma l’8 gennaio Trump scrive due tweet apparentemente innocui e privi di qualsiasi incitamento all’insubordinazione. Prima scrive che “I 75 milioni di grandi patrioti americani che hanno votato per me… non saranno trattati senza rispetto o ingiustamente”. Un’ora dopo si limita a dire che il 20 gennaio non sarà presente all’inaugurazione. Tanto che inizialmente i dirigenti convengono che non ci sono gli estremi per una qualsiasi violazione delle norme. Poi arriva Vijaya Gadde, la ex responsabile del settore legale, normativo e fiduciario di Twitter, la quale insinua che “patrioti americani” potrebbe essere interpretato da qualcuno come un riferimento ai rivoltosi che hanno invaso il Campidoglio. A partire da questo momento, la sorte di Trump è segnata. Non solo: la hybris si impadronisce completamente dei dipendenti di Twitter, che l’indomani partiranno all’attacco anche della “disinformazione sul Covid”. La frase di un dipendente, la cui identità viene tenuta segreta da Bari Weiss, è illuminante: “Per molto tempo, la posizione di Twitter è stata che non siamo gli arbitri della verità, posizione che ho rispettato, ma che non mi ha mai dato una vera sensazione di appagamento”. Ci siamo. La convinzione, tipica del liberalprogressismo, di rappresentare il Bene, come una sorta di punto di arrivo di tremila anni di civiltà, unita alla sensazione di avere dietro di sé la copertura del mainstream e delle agenzie federali, crea la base psicologica e legale per quella ebbrezza di onnipotenza che ha caratterizzato gli ultimi due anni di gestione di Twitter prima dell’acquisizione da parte di Elon Musk.

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Tratto da https://giubberosse.news/2022/12/12/the-twitter-files-v-la-rimozione-di-trump-da-twitter/.

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