I ‘precari di Stato' in lotta: ‘vogliamo la stabilizzazione' | Megachip
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I ‘precari di Stato' in lotta: ‘vogliamo la stabilizzazione'

I ‘precari di Stato'  in lotta: ‘vogliamo la stabilizzazione'
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9 Giugno 2010 - 06.19


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lsu_in-piazzada Radio Città Aperta – 9 giugno 2010.

Dopo aver dovuto bloccare il traffico stradale di Via Fornovo e Viale Giulio Cesare a Roma per ottenerne un incontro presso il Ministero del Lavoro, dapprima negato risolutamente dai dirigenti, una delegazione di dieci rappresentanti di Lsu, Lpu, cassaintegrati e lavoratori in mobilità, ieri in sciopero di 24 ore proclamato dall”USB, ha deciso di rimanere ad oltranza nelle stanze dove era stata ricevuta brevemente dal Direttore Generale per gli Ammortizzatori Sociali Matilde Mancini.


La ragione della protesta deriva dall”assenza di un impegno formale da parte del Ministero in merito alla richiesta di un incontro con il Sottosegretario Viespoli per poter entrare nel merito tecnico e politico delle questioni poste dal sindacato di base e dai lavoratori.
“Da parte di questo Governo non c”è nessuna attenzione nei confronti migliaia di lavoratori che in assenza di provvedimenti di reinserimento vero vengono destinati ad una vita precaria e senza futuro”, dichiara Elisabetta Callari della USB. “Ma non si può lasciare a se stessi tanti lavoratori che hanno già subito e pagato sulla propria pelle le scelte del passato legate alle crisi degli anni Novanta. Noi chiediamo la regolarizzazione del rapporto di lavoro, il riconoscimento dei contributi veri ai fini pensionistici per tutti i lavoratori che fruiscono di ammortizzatori sociali. Per questo chiediamo che si apra un tavolo a cui partecipino Ministero del Lavoro, il Ministero dell”Economia e l”Inps”, conclude la responsabile USB.

Ieri mattina intorno alle 11 circa 100 fra Lavoratori Socialmente Utili, Lavoratori di pubblica utilità, cassintegrati e lavoratori in mobilità, per protestare contro la mancanza di disponibilità da parte del Ministero del Lavoro ad un incontro con una delegazione, dal presidio sotto al dicastero si erano spostati proprio in mezzo a Viale Giulio Cesare bloccando il traffico; qualche momento di tensione c”è stato quando sono intervenute le forze dell”ordine. USB chiede da tempo, e lo ribadisce con questa iniziativa, l”apertura di un tavolo con i Ministeri del Lavoro e dell”Economia e l”Inps in cui discutere nel merito del riconoscimento del valore pieno al contributo figurativo per la pensione ed ottenere la regolarizzare del rapporto di lavoro per gli Lsu/Lpu e la pensione vera  per tutti i lavoratori attualmente percettori di ammortizzatori sociali.
Per oggi, invece, il sindacato RdB-USB ha proclamato 24 ore di sciopero nazionale dei lavoratori precari e stabili di Croce Rossa Italiana, con presidio a Roma davanti alla sede nazionale della CRI in via Toscana 12. Lo sciopero che si svolgerà da inizio a fine turno e riguarderà anche i lavoratori del servizio 118 ex-Ares (da anni sotto organico e costretti a lavorare con una incredibile penuria di mezzi), è stato indetto per protestare contro il mancato avvio delle procedure di stabilizzazione del personale precario della Croce Rossa; contro le mancate applicazioni contrattuali ai dipendenti a tempo determinato e contro il tentativo di privatizzazione in atto che elimina tutele e diritti al personale di ruolo ed ai precari; per il rispetto delle norme sulla sicurezza con la completa applicazione del Testo Unico per la sicurezza 81/08 in tutte le sedi di lavoro, e per il rispetto della democrazia sindacale, visto che i vertici dell”ente si rifiutano di incontrare i rappresentanti dei sindacati di base. Lo sciopero di oggi , come d”altronde anche quello di ieri, ricade nell”ambito della cosiddetta “staffetta precaria”, la settimana di mobilitazione dei precari della pubblica amministrazione che durerà fino allo sciopero generale indetto dall”Unione Sindacale di Base il 14 giugno in tutto il settore pubblico mentre per il 10 giugno è prevista l”iniziativa “I Tetti della ricerca.e non solo”, per denunciare la chiusura e la penalizzazione degli Enti pubblici di ricerca.

 

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