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«Io creditore di uno Stato che non paga»

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17 Luglio 2012 - 08.24


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delogu-dda La Nuova Sardegna.

SASSARI. Non è bastato che in un momento di disperazione avesse minacciato di gettarsi nel vuoto. Non è servito che il suo caso sia arrivato in Parlamento. E nemmeno che la sua storia sia finita sui giornali e con un”eco anche in televisione nelle popolari trasmissioni di Mara Venier e Barbara D”Urso. Lo Stato continua ad essere sordo alle richieste di Daniele Delogu, l”imprenditore titolare della Digiemme, un”azienda di soccorso stradale: è creditore di 700mila euro per la custodia di veicoli messi sotto sequestro, ma quei soldi continuano a non arrivare e lui da anni combatte perché gli venga dato quanto gli spetta. 

Nel frattempo si è trovato assediato dai creditori, oberato dai debiti con Equitalia, impossibilitato a pagare Iva e contributi previdenziali e nei giorni scorsi un nuovo capitolo si è aggiunto alla sua triste storia di cittadino vessato: è stato sfrattato per morosità dal deposito di Ottava dove lavorava. Una nuova umiliazione per lui che sta conducendo una lotta senza vedere spiragli all”orizzonte.

«Solo da poco ho ottenuto 16mila euro dalla prefettura, la classica goccia nel mare -racconta _. Con Equitalia ho trattato un piano di rientro da 2500 euro al mese, ne dovevo 80mila. Ma sono sempre nella situazione di non poter adempiere alle scadenze. Perché lo Stato continua a tacere  – è il suo amaro sfogo -? Perché non mi viene dato quanto mi spetta? Mi sembra di vivere sotto una dittatura. Eppure non pretendo nulla di più di quanto mi è dovuto. Ho svolto un lavoro che mi è stato richiesto e quindi ho diritto a ricevere il pagamento. E invece continua il silenzio. Sono dieci anni che aspetto, ma sono stanco. Ho sempre lavorato onestamente e vorrei vivere con dignità».

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