di Daniele Basciu.
Era già scritto nel DEF di Aprile 2014, dove il Governo prevede, da qui al 2018, di:
1) AUMENTARE LE TASSE
2) AUMENTARE IL SALDO PRIMARIO (cioè preleverà PIU’ TASSE di quanto spenderà )
In presenza di risparmio è necessario che ci siano dei deficit a 
controbilanciare il risparmio stesso, perchè ci sia la piena 
occupazione.  
Il Governo Renzi aveva quindi già deciso di NON 
FARE DEFICIT, cioè aveva deciso di IMPEGNARSI AD AUMENTARE I DISOCCUPATI
 e i FALLIMENTI DELLE AZIENDE che chiuderanno per diminuzione di clienti in grado di spendere e fare acquisti.
Gli elettori di Renzi sono completamente all’oscuro del funzionamento di un’economia moderna.
 Si tratta di una specie di tribù convinta che recitando certe litanie e
 formule su Sky e sul Corriere della Sera l’economia magicamente si 
rimetta in moto; sono i flagellanti delle processioni sacre, che mentre 
il celebrante recita i riti si battono sulla schiena con dei giunchi per
 propiziarsi la divinità.
Questa non è più economia, è antropologia. Il DEF è il testo sacro, 
subordinato a Trattato di Maastricht e Fiscal Compact, testi sacri di 
ordine superiore in cui sono scritte le regole. Il ruolo dell’officiante
 è trovare le formule per rivolgersi alle masse. Così Renzi nello stesso discorso dichiara:
– “o l’Europa cambia direzione di marcia o non esiste possibilità di sviluppo e crescitaâ€
– “Noi non chiediamo violare la regola 3%â€
Renzi farà l’austerity, come i testi sacri prescrivono, e
PROMETTE MENO DEFICIT E QUINDI PIU’ DISOCCUPATI
Ma l’elettore di Renzi che ha in casa un figlio disoccupato, o un 
parente artigiano che chiude perchè non ha più clienti, assiste alla 
celebrazione del rito ed è felice, sta bene. “C’è qualcunoâ€, pensa, “che si prende cura di me“.
Non è economia, è antropologia.
Fonte: http://econommt.wordpress.com/2014/06/25/renzi-promette-piu-disoccupazione/.
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