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'Il caso della Reggia di Caserta: ''Una montatura contro i sindacati'' '

'Nella lettera dello ''scandalo'' non c’è scritto che il direttore del museo Felicori ''lavora troppo''. Ma Renzi l''ha scelta per una crociata antisindacale. Ecco il testo.'

'Il caso della Reggia di Caserta: ''Una montatura contro i sindacati'' '
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6 Marzo 2016 - 19.28


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di Roberto Ciccarelli.

Nella lettera dello «scandalo» non c’è
scritto che il direttore del museo Felicori «lavora troppo». La Uil ha
sospeso un suo funzionario che risponde: «Nessuna accusa a Felicori di
lavorare troppo, anzi cӏ la preoccupazione di tutelarlo predisponendo
il servizio di vigilanza anche negli orari in cui si intrattiene». Il
documento dei sindacati Ugl, Usb, Uil e delle Rsu della Reggia di
Caserta porta la data del 22 febbraio e solleva problemi già affrontati
in un”interrogazione parlamentare. E” diventato un caso quando Renzi
l”ha scelta per una crociata contro i sindacati. Ecco il testo.

Sindacalisti sconfessati dalle loro organizzazioni, fuoco e fiamme
contro i sindacati sui quali ha soffiato il presidente del consiglio
Renzi nella sua e-news agli iscritti al Pd. 

«La pacchia è finita»
avrebbe detto un visitatore ieri a un custode della Reggia di Caserta,
replicando la stessa espressione usata da Renzi. Uil-pa, Usb, Ugl-Intesa
e le Rsu avrebbero protestato contro il direttore Mauro Felicori che
lavora troppo, oltre l’orario di chiusura della reggia.


Il segretario Cgil Susanna Camusso ha detto che «i sindacati che
hanno sottoscritto la lettera hanno sbagliato». «Mi fa piacere che mi
difenda» ha risposto Felicori che ha ribadito di essere «esterrefatto».
«Quello che è accaduto è grave e incredibile – ha rincarato la dose il
segretario Cisl Anna Maria Furlan – Ma noi siamo un sindacato
responsabile». «Sono indignato – ha detto il numero uno della Uil
Carmelo Barbagallo che parla dei suoi funzionari che avrebbero «abusato
del loro ruolo cercando di intimidire chi fa il proprio lavoro. Ci
schieriamo contro truffatori e assenteisti in un momento in cui i
giovani hanno fame di lavoro». «Non eravamo a conoscenza di tale
iniziativa – ha assicurato Nicola Turco segretario Uilpa che critica
l’«atteggiamento irresponsabile dei sindacalisti coinvolti».


La Fp-Cgil ha pubblicato su facebook il testo della lettera
incriminata
datata 22 febbraio. Nella versione postata manca la firma
della Cgil, apparsa inizialmente in un’altra versione della lettera
diffusa su twitter. «Una lettera sbagliata a partire dalla forma per
arrivare al metodo scelto» spiega Fp-Cgil.


Ma il danno è fatto. È stata l’occasione per Renzi di continuare la
crociata contro i «corpi intermedi» e l’elogio della propria efficienza
com’è avvenuto nei casi delle assemblee a Pompei e al Colosseo. «Se c’è
qualcuno che rema contro – ha detto il premier parlando di «certi
sindacati» – remeremo più forte». «Il fatto che sotto quella lettera non
ci sia la nostra firma non risolve le cose – ammette Fp-Cgil – Tutti
finiscono nel calderone dei «sindacati». Il sindacato ha rinnovato la
fiducia al direttore Felicori e intende essere «protagonista del
rilancio» delle Reggia che ha aumentato visitatori e incassi.


Ma cosa c’è scritto nella lettera che ha scatenato l’indignazione
universale undici giorni dopo l’invio? «Il direttore permane nella
struttura fino a tarda ora, senza che nessuno abbia comunicato e
predisposto il servizio per tale permanenza. Tale comportamento mette a
rischio l’intera struttura museale» si legge nel passo incriminato.
Discutibile quanto si vuole, ma in questo passaggio manca la frase dello
scandalo: «lavora troppo». Si afferma invece la necessità di
predisporre un servizio oltre l’orario di apertura 07-18,30 permettendo
al direttore di svolgere il suo lavoro

Il documento analizza la
gestione della Reggia a cinque mesi dall’insediamento del nuovo
direttore. Secondo i firmatari Felicori «disattende la legislazione che
affida la custodia delle sale aperte alla vigilanza e quella delle sale
non aperte al pubblico alla sottoguardia di turno». Adriana Galgano
(Scelta Civica) ha presentato a febbraio un’interrogazione al ministro
dei beni culturali Franceschini.


Il direttore avrebbe intenzione di spostare gli assistenti «alla
fruizione, accoglienza e vigilanza» (Afav) negli uffici. L’iniziativa
sguarnirebbe le fila degli addetti alle sale. Gli spazi della Reggia
sarebbero stati concessi a titolo gratuito per eventi di «terzi». «Il
personale impiegato dovrebbe svolgere il servizio al di fuori
dell’orario di lavoro». I firmatari lamentano inoltre il mancato
rispetto del decreto della direzione generale dei musei. Sono ordinarie
schermaglie nelle relazioni sindacali.


Angelo Donia, sospeso dalla Uilpa e firmatario del comunicato,
sostiene che continuerà le sue «battaglie»: «non ho poltrone da
difendere»: «Nessuna accusa a Felicori di lavorare troppo, anzi c’è la
preoccupazione di tutelarlo predisponendo il servizio di vigilanza anche
negli orari in cui si intrattiene». 

«Si è scatenata una battaglia
mediatica contro i sindacalisti della Uil – ha aggiunto – sembra
un’azione premeditata, organizzata a tavolino. 

Abbiamo preso tutti un
abbaglio, compreso Renzi. E la Uil, invece di sospendere i suoi
affiliati pensi a tutelarli come dovrebbe. Eviti una brutta figura».
Carmelo Egizio, Rsu dell’Ugl e firmatario del documento parla di
«strumentalizzazione»: «Il nostro unico errore è stato difendere i
lavoratori in un sito di grande importanza come la Reggia».


*** I documenti:

La
lettera dei sindacati della Reggia di Caserta porta la data del 22
febbraio. Solleva problemi affrontati in un’interrogazione parlamentare

**** Il testo integrale della lettera

Fonte:  http://ilmanifesto.info/il-caso-della-reggia-di-caserta-una-montatura-contro-i-sindacati/.

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