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'McCain, maestro concertatore della ''primavera araba'', e il Califfo'

'Retroscena della politica USA: il caso del senatore John McCain, al centro di tante trame di terrore e guerra e vecchio interlocutore del ''Califfo'' [Thierry Meyssan]'

'McCain, maestro concertatore della ''primavera araba'', e il Califfo'
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18 Agosto 2014 - 07.08


ATF

«Sotto i nostri occhi», cronaca di politica internazionale
n°94

di Thierry Meyssan.

Tutti hanno potuto notare la
contraddizione di quelli che recentemente definivano l’Emirato Islamico «paladino
della libertà» in Siria mentre oggi si indignano per i suoi abusi in Iraq. Ma
se questo discorso è di per sé incoerente, ha invece perfettamente senso sul
piano strategico: i medesimi individui dovevano essere presentati ieri come
alleati e oggi come nemici, anche se continuano sempre ad obbedire agli ordini
di Washington. Thierry Meyssan rivela i retroscena della politica degli Stati
Uniti attraverso il caso particolare del senatore John McCain, maestro
concertatore della “primavera araba” e interlocutore di vecchia data
del Califfo Ibrahim.

Barack Obama e John McCain sono davvero
avversari politici come vogliono far credere, o stanno lavorando insieme alla
strategia imperialista del loro paese?

John
McCain è conosciuto come il capofila dei repubblicani, sfortunato candidato
alla presidenza statunitense nel 2008. Come vedremo, questa non è che una parte
della sua biografia reale, quella che gli serve da copertura per condurre
azioni segrete per conto del suo governo.

Quando
ero in Libia durante l”attacco “occidentale”, ho potuto consultare un
rapporto dei servizi segreti specializzati sugli affari esteri. Vi si poteva
leggere che il 4 febbraio 2011 la NATO organizzò al Cairo una riunione per
lanciare la “primavera araba” in Libia e in Siria. Secondo il
documento, la riunione era presieduta da John McCain. Il rapporto specificava
la lista dei partecipanti libici, la cui delegazione era guidata dal numero due
del governo dell’epoca, Mahmoud Jibril, il quale aveva bruscamente cambiato
schieramento all’inizio della riunione per diventare il capo dell”opposizione
in esilio.

Mi
ricordo che il rapporto citava, tra i delegati francesi presenti in
quell’occasione, Bernard-Henry Lévy, benché ufficialmente costui non abbia mai
esercitato alcuna funzione all”interno del governo francese. All’incontro
parteciparono molte altre personalità, tra cui una folta delegazione di siriani
che vivevano all”estero.

In
esito alla riunione, il misterioso account di Facebook Rivoluzione siriana 2011 lanciò l’appello a manifestare davanti al
Consiglio del Popolo (Assemblea Nazionale) a Damasco l’11 febbraio. Nonostante
questo account ostentasse all’epoca più di 40.000 followers, soltanto
una dozzina di persone risposero all’appello davanti ai flash dei fotografi e a
centinaia di poliziotti. La dimostrazione si disperse pacificamente e gli
scontri non iniziarono che un mese più tardi, a Deraa [1].

Il 16
febbraio 2011, una manifestazione in corso a Bengasi – in memoria di membri del
Gruppo islamico combattente in Libia [2] massacrati nel 1996 nella prigione di
Abu Selim – degenerò in sparatoria. Il giorno dopo, degenerò in sparatoria una
seconda manifestazione, questa volta in memoria delle persone morte nel corso
dell”attacco al consolato di Danimarca all’epoca delle vignette su Maometto.
Nello stesso momento, membri del Gruppo islamico combattente in Libia, venuti
dall’Egitto e coordinati da individui incappucciati e non identificati,
attaccarono simultaneamente quattro basi militari in quattro diverse città.
Dopo tre giorni di combattimenti e di atrocità, i ribelli lanciarono la rivolta
della Cirenaica contro la Tripolitania [3]; un attacco terroristico che la
stampa occidentale presentò falsamente come una «rivoluzione democratica»
contro il “regime” di Muammar el-Gheddafi.

Il 22
febbraio John McCain era in Libano. Là incontrò alcuni membri della Corrente
del Futuro (il partito di Saad Hariri) e li incaricò di sorvegliare il
trasferimento di armi in Siria all’entourage del deputato Okab Sakr [4].

Poi,
lasciando Beirut, McCain ispezionò il confine siriano e scelse i villaggi
(specialmente Ersal) che dovevano servire come base d’appoggio ai mercenari
durante la guerra che sarebbe iniziata.

Le
riunioni presiedute da John McCain hanno costituito chiaramente il momento di
innesco di un piano da tempo organizzato da Washington; piano che prevedeva di
far attaccare la Libia e la Siria contemporaneamente dal Regno Unito e dalla
Francia, secondo la dottrina della “leadership da dietro le quinte” e in
conformità al Trattato di Lancaster House del novembre 2010 [5].

Il viaggio illegale in Siria del maggio 2013

Nel
maggio 2013 il senatore John McCain si recò illegalmente vicino a Idleb, in
Siria, attraverso la Turchia, per incontrare alcuni leader della «opposizione
armata». Il suo viaggio non fu reso pubblico che al suo ritorno a Washington
[6].

Questo
spostamento era stato organizzato dalla Syrian
Emergency Task Force
che, contrariamente a quanto suggerisce il nome, è
un’organizzazione sionista diretta da un dipendente palestinese dell’AIPAC [7].

John McCain in Siria. In primo piano a
destra si può riconoscere il direttore della Syrian Emergency Task Force. Nel
vano della porta, al centro, Mohammad Nour.

Nelle
fotografie diffuse all’epoca, si notava la presenza di Mohammad Nour, portavoce
della Brigata Tempesta del Nord (del Fronte Al-Nusra, cioè Al-Qa”ida in Siria),
che aveva rapito e teneva prigioneri ad Azaz undici pellegrini sciiti libanesi
[8]. Interrogato circa la sua vicinanza ai rapitori membri di Al-Qa”ida, il
senatore McCain affermò di non conoscere Mohammad Nour, che si sarebbe quindi
invitato di propria iniziativa in quella foto.

La
vicenda fece scalpore e le famiglie dei pellegrini rapiti denunciarono alla
magistratura libanese il senatore McCain per concorso in sequestro di persona.
Alla fine fu raggiunto un accordo e i pellegrini furono liberati.

Supponiamo
che il senatore McCain abbia detto la verità e che sia stato ingannato da
Mohammad Nour. Lo scopo del suo viaggio illegale in Siria era quello di
incontrare lo stato maggiore dell”Esercito siriano libero. Secondo lui, questa
organizzazione era composta «esclusivamente da siriani» che combattevano per la
«propria libertà» contro la «dittatura alauita» (sic). Gli organizzatori del
viaggio hanno pubblicato quella fotografia per documentare l’incontro.

John McCain e lo stato maggiore
dell’Esercito siriano libero. In primo piano a sinistra, Ibrahim al-Badri, con
il quale il senatore sta parlando. Subito dopo, il brigadier generale Salim
Idriss (con gli occhiali).

Se
nella foto si può vedere il brigadier generale Salem Idriss, capo dell”Esercito
siriano libero, si può vedere anche Ibrahim al-Badri (in primo piano a
sinistra) con il quale il senatore sta parlando. Di ritorno da questo viaggio a
sorpresa, John McCain affermò che tutti i responsabili dell”Esercito siriano
libero sono «moderati dei quali ci si può fidare» (sic).

Ebbene,
Ibrahim al-Badri, noto anche come Abu Du”a, figura nella lista dei cinque
terroristi più ricercati dagli Stati Uniti (Rewards for Justice) già dal 4
ottobre 2011. Una ricompensa fino a 10 milioni di dollari viene offerta a chi
aiuterà la sua cattura [9].

Il
giorno successivo, 5 ottobre 2011, Ibrahim al-Badri risultava già inserito
nella lista del comitato per le sanzioni dell”Onu come membro di Al Qa”ida
[10].

Inoltre,
un mese prima di ricevere il senatore McCain, Ibrahim al-Badri – con il nome di
battaglia di Abu Bakr al-Baghdadi – aveva creato l’Emirato Islamico in Iraq e
nel Levante (EIIL) – continuando pur sempre a far parte dello stato maggiore
dell”assai “moderato” Esercito siriano libero. Fu lui a rivendicare l”attacco
alle prigioni di Taj e di Abu Ghraib in Iraq, dalle quali fece evadere tra i
500 ei 1.000 jihadisti che poi si unirono alla sua organizzazione. Questo
attacco era coordinato con altre operazioni quasi simultanee in altri otto
Paesi. Ogni volta, gli jihadisti evasi entrarono a far parte di organizzazioni
combattenti in Siria. Una faccenda così strana da spingere l”Interpol a
emettere un comunicato e chiedere la collaborazione dei 190 paesi membri [11].

Da
parte mia, ho sempre affermato che sul campo non vi era alcuna differenza tra
Esercito siriano libero, Fronte Al-Nusra, Emirato Islamico, ecc … Tutte
queste organizzazioni sono composte dagli stessi individui che cambiano continuamente
bandiera. Quando sostengono l”Esercito siriano libero, alzano la bandiera della
colonizzazione francese e parlano solo di rovesciare il «cane Bashar». Quando
dichiarano di appartenere al Fronte Al-Nusra, issano la bandiera di Al-Qa”ida e
proclamano la diffusione dell”Islam nel mondo. Infine, quando si presentano
come Emirato Islamico, sventolano la bandiera del Califfato e annunciano che
ripuliranno la regione da tutti gli infedeli. Ma qualunque sia l”etichetta,
perpetrano le medesime atrocità: stupri, torture, decapitazioni, crocifissioni.

Eppure,
né il senatore McCain né i suoi compari della Syrian Emergency Task Force hanno
fornito al Dipartimento di Stato le informazioni in loro possesso su Ibrahim
al-Badri, né hanno provato a incassare la ricca taglia promessa per la sua
cattura. Né tantomeno hanno informato il Comitato anti-terrorismo dell”Onu.

In
nessun paese del mondo, indipendentemente dal regime politico, sarebbe
considerato accettabile che il leader dell”opposizione sia in contatto diretto,
amichevole e pubblico con un terrorista molto pericoloso e ricercato.

Chi è dunque il senatore McCain?

Ma
John McCain non è semplicemente il leader dell”opposizione politica al
presidente Obama, egli è anche uno dei suoi più alti funzionari!

In
effetti è presidente dell’
International Republican Institute (IRI), il ramo
repubblicano della NED/CIA, dal gennaio 1993 [12].

Questa
cosiddetta “ONG” è stata ufficialmente istituita dal presidente
Ronald Reagan per estendere alcune attività della CIA in collegamento con i
servizi segreti britannici, canadesi e australiani.

Contrariamente
alle apparenze, si tratta a tutti gli effetti di un”agenzia inter-governativa. Il suo budget è approvato dal Congresso in un capitolo di
bilancio che fa capo alla Segreteria di Stato.

D’altronde,
è proprio perché si tratta di una agenzia congiunta di servizi segreti
anglosassoni che molti Stati nel mondo proibiscono all’IRI qualsiasi attività
sul proprio territorio.

Accusati di aver ordito il rovesciamento
del presidente Hosni Mubarak per conto dei Fratelli Mussulmani, i due
dipendenti dell’International Republican Institute (IRI) del Cairo, John
Tomlaszewski (secondo a destra) e Sam LaHood (secondo a sinistra, figlio del
Segretario ai Trasporti americano-libanese di un governo democratico, Ray
LaHood) si sono rifugiati presso l”ambasciata degli Stati Uniti. Eccoli accanto
ai senatori John McCain e Lindsey Graham in occasione della riunione
preparatoria della “primavera araba” in Libia e in Siria. Saranno
scagionati dal Fratello Mohamed Morsi non appena diventerà presidente.

L”elenco
degli interventi di John McCain per conto del Dipartimento di Stato è
impressionante. Ha praticamente partecipato a tutte le rivoluzioni colorate
degli ultimi vent’anni. Sempre in nome della “democrazia”, ha
preparato il rovesciamento di molti presidenti regolarmente eletti nei loro
rispettivi paesi. Per citare solo qualche esempio: il fallito colpo di stato
contro Hugo Chávez in Venezuela, [13] il rovesciamento di Jean-Bertrand
Aristide ad Haiti [14 ], il tentativo di rovesciamento di Mwai Kibaki in Kenya
[15] e, più recentemente, quello del presidente legittimato dalla costituzione,
Viktor Yanukovich, in Ucraina.

In
qualsiasi Stato del mondo, quando un cittadino prende l’iniziativa di rovesciare
il regime di un altro Stato, costui potrà forse essere apprezzato se ci riesce
e se il nuovo regime si rivela un alleato, ma sarà duramente condannato se la
sua iniziativa ha conseguenze nefaste per la patria. Ebbene, il senatore McCain
non ha mai patito alcun disagio in conseguenza del fallimento delle sue manovre
anti-democratiche in vari Stati, manovre che pure si sono ritorte contro
Washington. Come in Venezuela, per esempio.

Il
fatto è che per gli Stati Uniti John McCain non è un traditore, ma un agente.

Di
più, è un agente che dispone della migliore copertura che si possa immaginare:
è l”oppositore ufficiale di Barack Obama. Come tale, egli può viaggiare in
qualsiasi parte del mondo (è il senatore americano che viaggia di più) e
incontrare chi vuole senza timore. Se i suoi interlocutori approvano la
politica di Washington, promette di darle seguito, se essi la osteggiano, ne
attribuisce la responsabilità al presidente Obama.

È noto
che John McCain fu prigioniero di guerra in Vietnam per cinque anni, durante i
quali venne torturato. Fu vittima di un programma ideato non per carpire
informazioni, ma per inculcare un discorso. Si trattava di trasformare la sua
personalità in modo che facesse dichiarazioni contro il proprio Paese. Questo
programma, sviluppato dal professor Albert D. Biderman a partire dal modello
coreano per la Rand Corporation, è servito come base delle ricerche condotte a
Guant
ánamo
e altrove dal Dr. Martin Seligman [16].

Applicato
sotto George W. Bush a più di 80.000 prigionieri, ha permesso di trasformare
molti di loro in veri combattenti al servizio di Washington. John McCain, che
in Vietnam ne era stato piegato, lo conosce quindi perfettamente. Egli sa come
manipolare senza coinvolgimento emotivo i jihadisti.

Qual è la strategia statunitense con gli jihadisti nel
Levante?

Nel
1990 gli Stati Uniti decisero di distruggere il loro vecchio alleato iracheno.
Dopo aver lasciato intendere al presidente Saddam Hussein che avrebbero
considerato l”attacco al Kuwait come un affare interno iracheno, usarono invece
come pretesto proprio quell’invasione per mobilitare una vasta coalizione
contro l”Iraq. Tuttavia, a causa dell”opposizione dell”URSS, all’epoca non
rovesciarono il regime, ma si accontentarono di amministrare la Zona
d”interdizione al volo.

Nel
2003 l”opposizione della Francia non fu sufficiente a controbilanciare
l”influenza del Comitato per la Liberazione dell”Iraq. Gli Stati Uniti
attaccarono di nuovo il Paese e questa volta rovesciarono il presidente Saddam
Hussein. Guarda caso, John McCain era uno dei principali responsabili del
Comitato. Dopo aver affidato per un anno a una società privata l’incarico di
saccheggiare il Paese [17], tentarono di dividerlo in tre stati distinti, ma
dovettero rinunciare di fronte alla resistenza della popolazione. Tentarono di
nuovo nel 2007, all’epoca della risoluzione Biden-Brownback, ma ancora una
volta fallirono [18]. Da qui l”attuale strategia che tenta di raggiungere
questo obiettivo per mezzo di un attore non statale: l”Emirato Islamico.

In questo documento, pubblicato nel
settembre 2013, l”ambasciatore del Qatar a Tripoli informa il suo ministero che
un gruppo di 1.800 africani è stato addestrato alla jihad in Libia. Propone di
inviarli in tre gruppi in Turchia perché raggiungano l”Emirato Islamico in
Siria.

L”operazione
è stata pianificata con largo anticipo, prima ancora dell”incontro di John
McCain con Ibrahim al-Badri. Così, alcune comunicazioni interne del Ministero
degli Affari Esteri del Qatar, pubblicate dai miei amici James e Joanne
Moriarty [19] mostrano che 5.000 jihadisti sono stati addestrati a spese del
Qatar, nella Libia della NATO nel 2012, e che 2,5 milioni di dollari sono stati
versati nello stesso periodo al futuro Califfo.

Nel
gennaio 2014 il Congresso degli Stati Uniti ha tenuto una seduta segreta nel
corso della quale ha votato, in violazione del diritto internazionale, il
finanziamento del Fronte Al-Nusra (Al-Qa”ida) e dell’Emirato Islamico in Iraq e
nel Levante fino al settembre 2014 [20].

Anche
se non si conosce con precisione ciò che è stato effettivamente deciso in
occasione di questa seduta segreta – rivelata dall’agenzia di stampa britannica
Reuters [21], e che nessun media statunitense ha osato strappare alla censura –
è altamente probabile che la legge comprenda una parte sull’armamento e
l’addestramento degli jihadisti.

Orgogliosa
di questo finanziamento statunitense, l”Arabia Saudita ha rivendicato sul suo
canale televisivo pubblico, Al-Arabiya, che l”Emirato Islamico era soggetto
all’autorità del principe Abdul Rahman al-Faisal, fratello del principe Saud al
Faisal (Ministro degli Esteri), e del principe Turki al-Faisal (ambasciatore
saudita negli Stati Uniti e nel Regno Unito) [22].

L”Emirato
Islamico rappresenta una nuova tappa nel mercenariato. A differenza dei gruppi
jihadisti che combatterono in Afghanistan, Bosnia-Erzegovina e in Cecenia al
seguito di Osama Bin Laden, esso non costituisce una forza collaterale, ma
piuttosto un esercito a sé. A differenza dei gruppi precedenti in Iraq, in
Libia e in Siria, al seguito del principe Bandar bin Sultan, essi dispongono di
sofisticati servizi di comunicazione integrata che esortano
ad arruolarsi, nonché
di funzionari civili, formati nelle grandi scuole
occidentali, capaci di prendere in carico immediatamente l’amministrazione di
un territorio.

Armi
ucraine nuove fiammanti sono state acquistate dall’Arabia Saudita e scortate
dai servizi segreti turchi che le hanno consegnate all”Emirato Islamico. Gli
ultimi dettagli sono stati definiti con la famiglia Barzani in una riunione dei
gruppi jihadisti ad Amman, il 1° giugno 2014 [23].

Quattro
giorni dopo è iniziato l”attacco congiunto dell”Iraq da parte dell’Emirato
Islamico e del Governo regionale del Kurdistan.

L”Emirato
Islamico si è impadronito della parte sunnita del Paese, mentre il Governo
regionale del Kurdistan ha ampliato il proprio territorio di oltre il 40%.
Fuggendo le atrocità degli jihadisti, le minoranze religiose hanno lasciato la
zona sunnita, aprendo così la strada alla spartizione del paese in tre.

Violando
l”accordo difensivo iracheno-statunitense, il Pentagono non è intervenuto e ha
permesso all”Emirato Islamico di continuare la sua conquista e i suoi massacri.
Un mese dopo, quando i peshmerga
[guerriglieri, NdT] del Governo regionale curdo si erano ritirati senza
dare battaglia, e quando l”emozione dell”opinione pubblica mondiale era
diventata ormai troppo forte, il presidente Obama ha dato l”ordine di
bombardare alcune postazioni dell’Emirato Islamico. Tuttavia, secondo il
generale William Mayville, direttore delle operazioni presso lo stato maggiore,
«Queste incursioni hanno poca probabilità di intaccare le capacità globali
dell’Emirato Islamico o le sue attività in altre zone dell”Iraq o della Siria»
[24].

Con
ogni evidenza, esse non mirano a distruggere l”esercito jihadista, ma
unicamente a garantire che nessuno degli attori coinvolti fuoriesca dal
territorio che gli è stato assegnato. Tutto sommato, per il momento, questi
bombardamenti sono puramente dimostrativi e non hanno distrutto che una
manciata di veicoli. In definitiva, ciò che ha fermato l’avanzata dell’Emirato
Islamico e ha aperto un corridoio permettendo ai civili di sfuggire al massacro
è stato l”intervento dei curdi del PKK turco e siriano. 

Molta
disinformazione circola a proposito dell’Emirato Islamico e del suo Califfo. Il
quotidiano Gulf Daily News ha
affermato che Edward Snowden aveva fatto rivelazioni in proposito [25].
Tuttavia, in base alle verifiche, l”ex spia statunitense non ha pubblicato
nulla su questo argomento. Il Gulf Daily
News
è pubblicato nel Bahrein, Stato occupato dalle truppe saudite.
L”articolo mira unicamente a sollevare l”Arabia Saudita e il principe Abdul
Rahman al-Faisal dalle loro responsabilità.

L”Emirato
Islamico è paragonabile agli eserciti mercenari del Cinquecento europeo. Quelli
conducevano guerre di religione per conto dei signori che li pagavano, a volte
in un campo, a volte in un altro. Il Califfo Ibrahim è un condottiero moderno.
Nonostante sia agli ordini del principe Abdul Rahman (membro del clan dei Sudairi), non ci sarebbe da stupirsi se egli
proseguisse la sua epopea in Arabia Saudita (dopo una breve deviazione in
Libano, o perfino in Kuwait), e se troncasse la successione reale favorendo il
clan dei Sudairi contro il principe Mithab
(figlio e non fratello di re Abdullah).

John McCain e il Califfo

Ibrahim al-Badri, alias Abu Du”a, alias Abu
Bakr al-Baghdadi, alias Califfo Ibrahim, mercenario del principe Abdul Rahman
al-Faisal, finanziato dall”Arabia Saudita, dal Qatar e dagli Stati Uniti. Può
commettere tutti gli orrori che le Convenzioni di Ginevra proibiscono agli
Stati.

Nell”ultimo
numero della sua rivista, l”Emirato Islamico ha dedicato due pagine alla
denuncia del senatore John McCain, definito “nemico” e
“crociato”, ricordando il suo sostegno all”invasione statunitense
dell”Iraq. Nel timore che questa accusa passasse inosservata negli Stati Uniti,
il senatore ha immediatamente rilasciato una dichiarazione bollando l”Emirato
come «il gruppo terrorista islamico più pericoloso al mondo» [26].

Peccato
che questa polemica serva soltanto a distrarre la platea. Sarebbe bello
crederci… se soltanto non ci fosse quella fotografia del maggio 2013.

NOTE:

[1] Abbiamo riferito i
comunicati stampa secondo cui la manifestazione di Deraa era una protesta per
l”arresto e la tortura di alcuni liceali che avevano scandito slogan ostili
alla Repubblica. Ebbene, molti colleghi hanno tentato di stabilire l”identità
di quegli studenti e di incontrare le loro famiglie. Nessuno ci è riuscito, gli
unici testimoni che hanno parlato lo hanno fatto per la stampa britannica, ma
in forma anonima, dunque non verificabile. Siamo oggi convinti che
quell’avvenimento non si è mai verificato. Lo studio dei documenti siriani
dell’epoca mostra che la manifestazione riguardava in realtà l’aumento dei
salari e le pensioni dei dipendenti pubblici. Essa ottenne soddisfazione da
parte del governo. In quel momento, nessun giornale aveva ancora menzionato gli
studenti, poiché questa storia è stata inventata da Al-Jazeera soltanto due
settimane più tardi.

[2] I membri del Gruppo
islamico combattente in Libia, cioè Al-Qa”ida in Libia, avevano tentato di
assassinare Muammar el-Gheddafi per conto del MI6 britannico. La vicenda fu
rivelata da un ufficiale del controspionaggio britannico, David Shyler.
Cfr
«
David Shayler: “J’ai quitté les services secrets britanniques lorsque le MI6 a décidé de financer des associés d’Oussama Ben Laden“», Réseau Voltaire,
18 novembre 2005.

[3] Relazione della Commissione d’inchiesta
sulla crisi in corso in Libia
, giugno 2011.

[4] “Un deputato libanese dirige il traffico di armi in Siria“, Rete Voltaire, 10 dicembre 2012.

[5] A questo proposito,
si veda la mia serie in sei puntate
10 ans de Résistance, sulla guerra degli Stati Uniti contro la Siria.

[6] “John McCain entra illegalmente in Siria“, Rete Voltaire, 30 maggio 2013.

[7] “La Syrian Emergency Task Force, facciata sionista“, Rete Voltaire, 7 giugno 2013.

[8] “John McCain ha incontrato dei rapitori in Siria“, Rete Voltaire, 1° giugno 2013.

[9] “Wanted for Terrorism“, Rewards for Justice Program, Dipartimento di
Stato.

[10] Il Comitato del
Consiglio di sicurezza istituito ai sensi della risoluzione 1267 (1999) il 15
ottobre 1999 è conosciuto anche come il “Comitato delle sanzioni contro
Al-Qa”ida”.
 Fiche d’inscription d’Ibrahimal-Badri (trad: Modulo di registrazione di Ibrahim
al-Badri
– questa
volta con il nome di battaglia di al-Samarrai).

[11] “Evasioni simultanee di jihadisti in 9 paesi“, Rete Voltaire, 7 agosto 2013.

[12] “NED, vetrina legale della CIA“, di Thierry Meyssan, Оdnako (Russia), Rete Voltaire, 6
ottobre 2010.

[13] «Opération manquée au Venezuela», di Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 18 maggio 2002.

[14] «La CIA déstabilise Haïti», «Coup d’État en Haïti»,
di Thierry Meyssan, Réseau Voltaire,
14 gennaio e 1° marzo 2004.

[15] «L’expérience politique africaine de Barack Obama», di
Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 9
marzo 2013.

[16] “Il segreto di Guantanamo“, di Thierry Meyssan, Оdnako (Russia), Rete Voltaire, 28
ottobre 2009.

[17] «Qui gouverne l’Irak?», di Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 13 maggio 2004.

[18] “La balcanizzazione dell”Iraq” di Manlio Dinucci, Il Manifesto (Italia), Rete Voltaire, 17
giugno 2014.

[20] “Gli Stati Uniti primi finanziatori mondiali del terrorismo”, di
Thierry Meyssan, Al-Watan (Siria),
Megachip (Italia), Rete Voltaire
, 3 febbraio 2014.

[21] “Congress secretly approves U.S. weapons flow to ’moderate’ Syrian rebels” di Mark Hosenball, Reuters, 27 Gennaio 2014.

[22] “L’EIIL è controllato dal principe Abdul Rahman“, Rete Voltaire, 3 febbraio 2014.

[24] “U.S. Air Strikes Are Having a Limited Effect on ISIL”, di Ben Watson, Defense One,
11 agosto 2014.

[25] «Baghdadi ’Mossad trained’», Gulf Daily News, 15 luglio 2014.

Questa “cronaca
settimanale di politica estera” appare simultaneamente in versione araba
sul quotidiano“Al-Watan” (Siria), in versione tedesca sulla “Neue
Reinische Zeitung”
, in lingua russa sulla “Komsomolskaja
Pravda”
, in inglese su “Information Clearing House”,
in francese sul “Réseau Voltaire”.

Thierry
Meyssan, 16 agosto 2014.

Traduzione per
Megachip a cura di Luisa Martini.
Native

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