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Il declino dei partiti

Il declino dei partiti
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23 Maggio 2011 - 19.11


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La gente non ne può più dei partiti che negli anni sono stati in grado di fare i loro interessi e quelli delle grandi corporation, ma non quelli dei cittadini. La rivolta spagnola presto in Italia

Trascrizione dell”intervista a Giulietto Chiesa – www.cadoinpiedi.it.

Non mi stupisce molto quello che sta accadendo in Spagna, perché sono abbastanza convinto che si tratti di un fenomeno serio che avrà sviluppi di grande portata. Stiamo assistendo alla fine del patto sociale che ha retto l”Europa in tutti questi anni.


Il patto sociale è stato rappresentato da un accordo tra le élites politiche dominanti e la popolazione nella sua accezione più generale di ogni singolo paese europeo, (parlo dell”Europa occidentale, non parlo dell”Europa orientale). L”accordo è questo: una parte dei redditi delle nostre società viene distribuita alle classi subalterne con un particolare rilievo e attenzione per i ceti medi che si devono costruire. E” avvenuto durante il miracolo economico italiano, ma anche in Francia, in Germania, ecc.

 

Ora cosa sta accadendo? Nell”ultimo decennio questo patto sociale si sta rompendo, nel senso che la crisi del sistema capitalistico nel quale viviamo, sta diventando gigantesca, incontrollabile. E” la crisi dei limiti allo sviluppo, la crisi di un intero modello di società. Quindi cosa accade? Accade che le classi dominanti possono raschiare il barile in modo molto relativo, perché fino a ieri questa ricchezza dell”Europa era la ricchezza che ci proveniva dal fatto che stavamo letteralmente rapinando il resto del mondo. E” molto semplice, si mette così, rapinavamo con le nostre forze, l”Africa, l”Asia, l”America Latina e quindi questa ricchezza poteva essere distribuita in modo abbastanza equo: anche le classi lavoratrici facevano parte di questa rapina, senza saperlo naturalmente. Inconsapevoli, perché il racconto della società che ci è stato dato, non ce lo diceva, ma sostanzialmente anche gli operai della FIAT, anche una parte dei ceti medi, anzi tutti i ceti medi, hanno fruito della nostra superiorità mondiale.

Cosa è accaduto negli ultimi 20 anni? Negli ultimi 20 anni è accaduto che il Terzo Mondo si è autonomizzato, non è più rapinabile, vuole svilupparsi per conto suo. Le espanaprotestarisorse si assottigliano e il risultato finale è che le classi dominanti, soprattutto la finanza, non distribuisce più. Il tenore di vita di una parte dei ceti medi se ne va a farsi benedire, si perde. C”è una proletarizzazione, una riduzione del tenore di vita di grandi masse popolari. Questo avviene in tutti i paesi europei e la gente comincia a rendersi conto. O meglio, non si rende conto di cosa sta accadendo. Scarica sulla politica la sua insoddisfazione, i suoi redditi sono diminuiti.

 

In Italia secondo i calcoli attendibili pubblicati dall”Istat, gli italiani hanno perduto nell”ultimo decennio qualcosa come 10/15 mila Euro a testa nel loro bilancio. Ciò significa che il tenore di vita si riduce. Questa cifra dice che ciascuna famiglia ha perduto 10/15 mila euro l”anno di reddito, ma a tutto ciò va aggiunta la diminuzione dei servizi sociali, l”aumento del costo della scuola, dei libri, la riduzione dei servizi sanitari, l”introduzione dei ticket sanitari, quindi in realtà la perdita è molto superiore a questa.

E” vicino il funerale dei partiti politici?

Sì. E” così. Le persone si ribellano contro chi le rappresenta. Siccome i rappresentanti non stanno difendendo in nessun modo gli interessi della gente, la gente comincia a perdere fiducia nelle istituzioni democratiche, nei parlamenti, nei partiti. E lo fa con buona ragione perché questi partiti non hanno difeso nulla, hanno gestito per conto delle grandi corporation e per conto delle grandi banche finanziarie. La riduzione del tenore di vita della gente è palese. Basti guardare costa sta succedendo in Grecia. In Grecia la rivolta ha assunto una forma politico – sindacale. La gente non può reggere a una drastica riduzione del suo reddito del 20/25/30% in un colpo solo, quindi si ribella. In Grecia siamo all”inizio di una grande ribellione.
In Spagna le cose sono avvenute un po” diversamente, perché i Paesi sono uno diverso dall”altro. Lì sta esplodendo l”intelligentia giovanile che è più accorta, più informata, più politicamente matura, che si ribella e si ribella contro i partiti, contro le istituzioni: “andate tutti al diavolo, voi non ci rappresentate più!”.

La domanda è: in Italia può succedere? Secondo me noi siamo alla vigilia di una cosa analoga. Il successo delle liste non partitiche, fuori dalla casta, in particolare quella di Beppe Grillo che ha intercettato sicuramente una parte di questa protesta, non è che un avvertimento. L”insoddisfazione è molto più estesa. Parecchia gente ancora non la attua perché continua a essere prigioniera del trucco “o io voto per il centro-sinistra o rimane Berlusconi”, quindi hanno votato per il centro-sinistra. Ma in realtà la fiducia in questi partiti è largamente già consumata, quindi si tratta semplicemente di vedere chi prende la palla al balzo e chi si muove prima. Ma la sostanza è che l”insoddisfazione e la crisi della politica dei partiti ha ormai raggiunto delle proporzioni gigantesche.

Si tratta di vedere semplicemente quando esplode, ma fenomeni analoghi stanno esplodendo anche in altri paesi europei, penso all”Olanda, alla Finlandia.

In questi casi la gente si orienta a destra, anche questo è quasi inevitabile, perché non essendoci più nessuno che rappresenta un ragionamento razionale e alternativo, perché le opposizioni di sinistra non ci sono più, i sindacati non sono capaci di fare l”opposizione e non sono capaci neanche di proporre delle linee alternative. Quindi il risultato finale qual è? Che si aspetta l”apparizione di un demiurgo, di un duce, di un condottiero, qualcosa del genere e quindi si va a destra, quindi la prima e più grave preoccupazione è che il fenomeno spagnolo non sia accompagnato in altri paesi da una chiara svolta a destra verso spinte naziste, fasciste, xenofobe, intolleranti, religiose, fanatiche

 

Fonte: http://www.cadoinpiedi.it/2011/05/23/il_tramonto_della_partitocrazia.html#anchor.

 

 

 

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