Ross@ Verona ha intervistato un testimone sopravvissuto al pogrom di Odessa
di Patrizia Buffa e Giorgio Lonardi.
Di cosa si occupa e in quale parte dell’Ucraina vive?
“Sono Serghey Markhel, attivista del movimento popolare antifascista,
 nato il 25 febbraio a seguito delle proteste. Il movimento prende il 
nome da Kulikovo Pole, la piazza di Odessa nella quale si riunivano gli 
attivisti con il permesso del governatore della regione, deposto il 
successivo 3 marzo. Vivo e lavoro come ingegnere edile in Odessa.â€
Qual è la sua relazione con la strage di Odessa?
“Essendo attivista del movimento, mi trovavo in piazza Kulikovo pole 
dove ci riunivamo tutti i giorni, specie il fine settimana. La casa dei 
Sindacati si trova in questa piazzaâ€.
Perché si trova in Italia?
“Da circa un mese sono in viaggio per l’Europa, con una mostra 
fotografica, per raccontare la verità. Ho fatto tappa a Vienna, Madrid, 
Budapest e in Italia sono stato a Terracina, ospite di Giulietto 
Chiesa.â€
Chi ha ideato e realizzato la strage di Odessa?
“L’hanno ideata i nuovi governanti di Kiev, con la partecipazione 
del nuovo governatore della regione di  Dniepropetrovsk, l’oligarca 
Kolomoiskiy e con l’ausilio delle forze di Praviy sektor, i cui membri 
sono giunti in duemila a Odessa da altre regioni, assieme a cinquecento 
ultras di Kharkov e a circa seicento persone di Euromaidan di Odessaâ€.
Qual è il bilancio del pogrom?
“Ufficialmente sono morti dentro la casa dei sindacati in trentasei, 
tra sparati, accoltellati, fatti a pezzi con ascia, avvelenati con gas 
tipo cloroformio o bruciati vivi. Dieci persone, per sfuggire al fuoco, 
si sono gettate dalle finestre. Alcune di loro erano ancora vive e sono 
state ammazzate con mazze da baseball.  Queste sono solo le cifre 
ufficiali che non contemplano coloro che sono morti successivamente in 
ospedale, dove erano ricoverate duecentoquarantasei persone. Il rogo era
 stato preceduto da una sparatoria in strada, nella quale sono state 
uccise sei persone. Nemmeno un membro di Pravij sektor è stato ferito o,
 in seguito, arrestato, mentre sono stati fermati tutti i sopravvissuti 
alla strage. Portati via in manette, sono stati trattenuti dalla polizia
 per quasi due giorni, senza alcuna assistenza medica, né acqua né cibo.
 Tuttora, secondo la commissione ONU, tredici superstiti sono ancora in 
carcere con l’accusa di aver provocato i disordini di massaâ€.
A chi poteva giovare una tale carneficina?
“A coloro che volevano insediare un nuovo governatore regionale, 
amico di Kolomoiskij,  al fine di prendere il controllo dei cinque porti
 di Odessa, eliminando il movimento di protesta antigovernativa e 
terrorizzando la popolazioneâ€. 
Come si sono comportate le autorità ucraine durante e dopo l’attacco alla casa dei sindacati?
“Le autorità hanno dichiarato che i progressisti di Odessa avevano 
solo ucciso dei terroristi venuti dalla Russia e che avevano agito 
correttamente perché questi erano armati. Secondo Kiev le vittime si 
sono date fuoco da sole, per discreditare il nuovo governo ucraino. Una 
volta dimostrato che le vittime abitavano tutte a Odessa, donne e uomini
 di età compresa tra i diciassette e i settant’anni, pacifici e 
disarmati, le autorità hanno creato quattro commissioni investigative 
statali e una di cittadini. Quest’ultima è guidata da Zinaida Kazangi, 
una giornalista di Odessa, leader del movimento di Euromaidan, tra i più
 attivi organizzatori della carneficina. Il giorno dopo è stata nominata
 vicegovernatore della regione: una colpevole che si dovrebbe 
autocondannare! Fino a questo momento l’investigazione non ha prodotto 
risultatiâ€.
Perché l’Unione Europea tace su questi eventi?
“Perché gli Stati Uniti che hanno organizzato il colpo di stato in Ucraina non lo permettonoâ€.
Che cosa vorrebbe far sapere agli italiani?
“Se voi non ci ascoltate e non appoggiate il popolo ucraino nella sua
 lotta contro il regime nazista, molto presto verranno a bruciare vivi 
anche voi, solo perché la pensate diversamenteâ€. 
Che cosa possono fare per voi i cittadini italiani?
“I cittadini italiani devono uscire nelle piazze per protestare 
contro i media che oscurano la vera situazione in Ucraina, chiedendo al 
governo italiano di dichiarare CRIMINALE l’attuale governo di Kiev. Il 
silenzio della stampa occidentale si fa complice dei crimini compiuti in
 Ucraina. Solo una protesta dei cittadini europei può fermare i golpisti
 ucraini, assassini del proprio popolo. La televisione russa Ã¨ proibita 
in Ucraina e la verità fatica a emergere. Gli ucraini dicono che i russi
 sono bugiardi quando riferiscono dei massacri di civili nel Donbass e 
per questo hanno ucciso cinque giornalisti russi e un fotografo 
italianoâ€. 
Fonte: http://www.pandoratv.it/?p=1380.
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