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Ustica ucraina: anche l'Australia conferma che esiste l'accordo segreto

'Sono sempre di più le conferme ufficiali che vengono via via strappate ai patron dell''indagine: sul volo MH17 c''è un diritto di omissis. Cosa copre? [Enrico Santi]'

Ustica ucraina: anche l'Australia conferma che esiste l'accordo segreto
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18 Gennaio 2015 - 23.54


ATF

di
Enrico Santi
.



«Stabilire
una piena, approfondita e indipendente indagine internazionale»
sull”abbattimento in Ucraina del volo MH17 della Malaysia Airlines:
questa era l”esigenza espressa dal Consiglio di sicurezza dell”ONU
con la risoluzione
n. 2166 approvata il 21 luglio 2014
, cioè quattro giorni dopo il
tragico evento:


I
fatti, però, hanno dimostrato che sin dall”inizio le indagini sono
state organizzate e costruite senza dare prova di indipendenza e
trasparenza.




La
delega al Dutch Safety Board


Il
23 luglio 2014 l”Ucraina ha delegato all”Olanda, precisamente al
Dutch Safety Board, il compito di condurre le indagini sulle cause
del disastro, sulla base di un
accordo pubblicato anche su un sito istituzionale
olandese.


Il
paragrafo 3 dell”accordo indica chiaramente che lo scopo delle
indagini delegate è solo quello di prevenire incidenti e non
anche quello di attribuire colpe o responsabilità
.




Il
9 settembre il Dutch Safety Board ha pubblicato il rapporto
preliminare, che, però, come
evidenziato da Megachip
, porta a confermare le perplessità sulla
trasparenza delle indagini (per via dell’errore nella traduzione
fra il testo in inglese e il testo in olandese e del successivo
tentativo maldestro di rimediare).




Il
JIT e l”assenza della Malesia


Nella
riunione dell”Eurojust
del 28 luglio 2014 è stato istituito un gruppo di investigazione
internazionale sul disastro dell”MH17, costituito da quattro Stati:
Ucraina, Olanda, Belgio e Australia. L”esclusione della
Malesia ha destato molto stupore. Non si comprende perché il Belgio
(con 4 cittadini fra le vittime) sia stato preferito alla Malesia,
considerando la nazionalità della compagnia aerea (Malaysia
Airlines), la destinazione del volo (Kuala Lumpur) e il numero dei
cittadini malesi morti (43). In seguito alla riunione del 4 dicembre,
l”Eurojust ha comunicato che la Malesia diventerà membro del JIT
(Joint Investigation Team), omettendo però di precisare che la
partecipazione diventerà effettiva solo quando la Malesia firmerà
uno specifico accordo (finora non ancora ufficializzato), come invece
rivelato
dalla polizia malese
.




L”accordo
segreto dell”8 agosto


Il
30 agosto 2014 Giulietto Chiesa e Pino Cabras hanno rivelato su
Megachip
e su
PandoraTV.it
l”esistenza di un accordo dell”8 agosto 2014 fra i
quattro Stati (Paesi Bassi, Ucraina, Australia e Belgio) che
compongono il JIT, che prevede un
diritto
di veto

sulla divulgazione delle notizie e dei risultati delle indagini. In
merito all”esistenza di questo patto segreto, a metà novembre le
autorità olandesi hanno respinto le richieste di renderne pubblico
il contenuto, presentate da due parlamentari della Camera Bassa degli
Stati Generali dell”Aia (il cristiano-democratico Pieter Omtzigt e il
social-liberale Sjoerd Wiemer Sjoerdsma). Il Ministero di giustizia
olandese ha motivato il diniego con l”esigenza di preservare la
stabilità delle relazioni internazionali. Ma, successivamente, il
governo olandese ha iniziato a rivelare alcuni dettagli sul contenuto
dell”accordo. Infatti, il 22 dicembre, in risposta all”interrogazione
parlamentare n. 2014D47806 firmata da Omtzigt e Sjoersma, che
chiedevano se l”Ucraina disponga di un diritto di veto nell”ambito
dell”indagine penale, il governo, con le firme congiunte del ministro
di sicurezza e giustizia, del ministro degli affari esteri e del
ministro della difesa, ha affermato che i membri del JIT si sono
reciprocamente impegnati ad astenersi dal fornire informazioni
investigative all”esterno, salvo che ci sia il consenso sul fatto che
la divulgazione non pregiudichi l”inchiesta (si veda
QUI).


In
sostanza, è sufficiente che ci sia il dissenso di uno solo degli
Stati membri del JIT per fare in modo che le notizie non vengano rese
pubbliche.


Probabilmente
il 22 dicembre l”Olanda si è trovata costretta a fare queste prime
ammissioni perché – a dispetto delle iniziali resistenze – pochi
giorni prima, il 26 novembre, il sito olandese RtlNieuws.nl aveva
pubblicato un”importante conferma da parte delle autorità
dell”Australia. In una nota del 15 ottobre 2014, infatti, il
Dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo
australiano ha affermato che i 4 Stati membri del JIT hanno
sottoscritto un accordo di non divulgazione, che richiede il consenso
di tutte le parti affinché vengano rilasciate informazioni
riguardanti le indagini. RtlNieuws.nl ha chiesto al governo olandese
dettagli su questa nota del 15 ottobre. In risposta, il 26 novembre
il Ministero degli affari esteri e del commercio ha confermato
l”autenticità del documento e del suo contenuto, ribadendo
l”esistenza dell”accordo, che però non può essere reso pubblico.




Sarebbe
questa dunque l’indagine “piena, approfondita e indipendente”
sollecitata dall’ONU?




E
a chi giova il diritto di veto e la mancanza di trasparenza?




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