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La sinistra giuliva e le aggressioni militari

'Siria: ma dare armi e soldi ai presunti ''moderati'' su un fronte, non significa per caso indebolire l’Esercito Siriano sul fronte dell''ISIS? [Piotr]'

La sinistra giuliva e le aggressioni militari
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25 Gennaio 2015 - 18.10


ATF

di
Piotr
.

La
sinistra sta difendendo a spada tratta le due ragazze giulive
rimpatriate dalla Siria.

Non
vuole sentire ragioni.

Il
motivo è chiaro: le due ragazze giulive sostenevano i “ribelli”
anti-Assad. Quindi il loro operato va difeso a spada tratta. Il
nostro governo, infatti, fa la stessa cosa. Ma per far perdere le
tracce del suo discutibile operato internazionale e gettare fumo
negli occhi, ecco che il governo lancia grida di allarme sul
terrorismo islamico e noncurante che salti immancabilmente fuori che
i terroristi sono da sempre noti ai Servizi, vedi il caso di Parigi e
quello di Sidney, vuole che noi ce la prendiamo coi disperati che
emigrano
rischiando la vita per sfuggire alla miseria e
alle guerre che noi gli infliggiamo. Incomincio a pensare che nemmeno
un governo leghista sarebbe così ipocrita.

Il
passato è stato finalmente rottamato e oggi siamo nel pieno della
nouvelle vague della sinistra. Evviva! Evviva la sinistra
giuliva!

Ma
come vedremo siamo in realtà tornati nel pieno dell’ancienne
vague
di 100 anni fa, quell”epoca in cui il più grande partito
di sinistra del mondo uccideva Rosa Luxemburg dopo essersi impegnato
a favore della guerra imperialista.

La
sinistra giuliva di oggi farfuglia che sta sostenendo quei
fantomatici “ribelli moderati” che chiunque si occupi della crisi
siriana sa benissimo che non esistono. Esistono invece vasi
comunicanti tra tutti i gruppi anti-Assad. Non solo, esiste un
senatore statunitense, John McCain, che ha riunito allo stesso
tavolo, per coordinarli, l’Esercito Siriano Libero (cioè i
paladini della libertà), nella persona del
brigadier
generale
Selim
Idriss,
e l’Isis, (cioè il
babau), nella persona niente meno del sedicente califfo al-Bagdhadi,
seppure all’epoca fosse già ufficialmente tra i cinque terroristi
più ricercati d’America. E ancora nel novembre scorso McCain non
si vergognava di affermare all’allibito intervistatore di
Fox
News
di essere sempre in contatto con l’Isis, quando già tagliava teste a
tutto spiano. L’intervistatore, Sean Hannity, sotto shock, ha
chiesto le immediate dimissioni del senatore. Che ovviamente non sono
state date.

Qualcuno
penserà che Hannity sia della sinistra liberal. Per niente. È
commentatore politico dell’ala più conservatrice dei Repubblicani.
Strana destra. Ma nemmeno tanto, visto che la sinistra giuliva
europea invece ha sempre fedelmente e metodicamente affiancato McCain
nelle sue imprese in Libia, a Kiev e in Siria per mezzo
dell’onnipresente Bernard-Henri Lévy

je suis Charlie
. La
nouvelle
philosophie

a braccetto con la
nouvelle
vague de la gauche
.
Et voila!
Le
jeux sont fait
.
Tout
le monde est Charlie
!
Sauf ceux qui ne le sont pas, et inversement
.

E
poi c’è la logica militare a sbugiardare questa ipocrisia dei
“ribelli moderati”.

Intanto
salta all’occhio, sia detto incidentalmente, che per il nostro
governo
“moderato”
vuol dire sparare a polizia ed esercito mentre “terrorista” vuol
dire sabotare un caterpillar in odor di mafia in Val di Susa
.
Tutto può essere, basta mettersi d’accordo sui termini. D’altra
parte per il nostro governo e la nostra sinistra giuliva, Assad è un
dittatore mentre evidentemente paladina della libertà è la
nostra alleata Casa Saudita
, che applica nel modo più
oscurantista al mondo la
Sharia,
lapida, taglia teste, fustiga
i dissidenti, non sa nemmeno cosa sia una Costituzione, non ammette
partiti e ha recentemente legiferato che chiunque critichi la Casa
Saudita stessa è
ipso
facto
considerato un
terrorista (diciamo che in questo ci stanno precedendo. Quindi
anticipano il futuro. In altre parole sono, in senso letterale,
“progressisti”).

Ad
ogni modo, registriamo la curiosa semantica governativa e facciamo
finta che in Siria ci siano “ribelli moderati”. Ma dare armi e
soldi ai “moderati” su un fronte, non significa per caso
indebolire l’Esercito Arabo Siriano sull’altro fronte, cioè sul
fronte Isis?
Cioè indebolire l’unica forza in Siria che
assieme ai Curdi siriani combatte veramente il “Califfato” dei
tagliagole? Qualche politico si è mai fatta questa domanda? Qualche
giornalista? Voi, che credete ai “combattenti moderati” in Siria
perché leggete la Repubblica, il Corrierone, sentite RAI Un-Due-Tre
Qui Quo Qua, voi ve la siete mai fatta?

La
presidente della Camera, Laura Boldrini, ha affermato che Vanessa
Marzullo e Greta Ramelli si sono mosse “sulla scia della
generosità e della solidarietà
” e quindi ha censurato ogni
polemica sul loro operato.

Chiediamo
all’onorevole Boldrini se Gino Strada si è mai fatto fotografare
mentre sventola la bandiera di una delle parti in conflitto nelle
zone di guerra in cui Emergency opera. No. Mai! Infatti questo è
proprio ciò che distingue le organizzazioni umanitarie, che sono per
definizione super partes, dalle organizzazioni, per l’appunto,
di parte.

Marzullo
e Ramelli hanno scelto scientemente di appoggiare una delle parti in
conflitto in Siria. Per la precisione sostenevano l’Esercito
Siriano Libero e l’Itihad Liwa Shuhada Badr, che è un
gruppo terrorista con centri di tortura, guidato da Qalid bin Ahmad
Siraj Ali, detto “il macellaio” dalle associazioni siriane per i
diritti civili, nemico giurato dei Curdi che si stanno immolando a
Kobane contro l’Isis. Non solo. Da un resoconto “cinguettato”
da una delle due allegre apprendiste stregone sembra trasparire anche
la soddisfazione per le vittorie di al-Nusra, cioè della
filiale siriana di al-Qaida. Non si sono fatte mancare nulla.

Questo
sostegno esplicito a una specifica parte combattente
(documentato da foto, manifestazioni, cartelli, tweet,
fornitura di materiale, e oggi da intercettazioni dei ROS),
automaticamente scredita le due signorine giulive in quanto
operatrici umanitarie.

Per
l’attività che le due rimpatriate hanno svolto in quel martoriato
paese mediorientale si devono trovare altri termini. Ad esempio
“ausiliarie”. Benché le ausiliarie possano eventualmente
compiere anche attività di lenimento delle sofferenze della
popolazione civile, non per questo possono essere annoverate tra le
operatrici umanitarie. Oltretutto non sembra nemmeno che questa fosse
la loro attività principale in Siria.

Conosciamo
però una delle attività principali di un signore italo-siriano che
andava alle loro stesse manifestazioni in Italia, Haisam Saqan, alias
Abu Omar: assassinare i soldati siriani caduti prigionieri dei
tagliagole. Un crimine di guerra secondo il diritto internazionale.
Se ne è accorta anche la Procura di Milano che infatti ha aperto su
di lui un fascicolo per terrorismo internazionale. Magari vorrà
anche sentire l’ex segretario PD, Bersani, come persona informata
sui fatti, dato che lui e Abu Omar sono stati immortalati sullo
stesso palco a parlare contro Assad.

Ma
alla presidente della Camera la differenza tra essere super partes
e non esserlo, con molta probabilità non è chiara. Forse non le
sarà mai chiara.

Lasciando
pure perdere la sua ignobile gestione di decisivi dibattiti alla
Camera, in casi su cui si decideva tra la guerra e la pace,
l’onorevole Boldrini ha dato prova di interpretare i diritti umani
in un modo di parte, per la precisione la parte imperiale.
Quella che voleva fare la guerra.

Non
per nulla è una beniamina dell”ex presidente della Repubblica,
Napolitano. Un uomo per tutte le stagioni e per tutte le invasioni,
da quella nazista contro l’Unione Sovietica, a quella sovietica
contro l’Ungheria, da quella statunitense contro l’Iraq a quella
Nato contro la Libia.

Più
che super partes, il suo “slancio” è sempre stato per la
parte che sta supra. Uno slancio durato settant’anni.
Capiamo la difficoltà di rimpiazzare un uomo con una simile
esperienza.

L’Operazione
Barbarossa civilizza i popoli slavi: dato che il nostro sicuro
Alleato [è] lanciato alla conquista della Russia vi è la necessità
assoluta di un corpo di spedizione italiano per affiancare il
titanico sforzo bellico tedesco, allo scopo di far prevalere i valori
della Civiltà e dei popoli d’Occidente sulla barbarie dei
territori orientali
.
(Giorgio Napolitano – “Il Bò”, Luglio 1941, giornale
universitario del GUF di Padova)

Insomma,
è sempre la solita solfa.

Piotr

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