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La verità su USA e ISIS

Un rapporto segreto diffuso dai repubblicani per attaccare Hillary Clinton dimostra come sia finanziata la nascita del gruppo sunnita che poi sarebbe sfuggito di mano

La verità su USA e ISIS
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4 Giugno 2015 - 21.45


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da Italintermedia.

L”organizzazione americana
“Giudiciary Watch” ha pubblicato un documento segreto del
Pentagono
che risale al 2012 e dimostra che l”Occidente ha approvato la
cooperazione con Al Qa’ida e altri gruppi estremisti allo scopo di detronizzare
il presidente siriano Bashar al-Assad e almeno in teoria di ridurre l”influenza
degli sciiti nel mondo arabo. Nella relazione i terroristi sono identificati
come “principali drivers di ribellione“, e gli Stati Uniti sono
invitati a scommettere sulla creazione di “autorità salafite” in
Medio Oriente, anche con l”appoggio dei loro alleati sunniti alleati nel Golfo
e della Turchia.

Secondo quanto rivela il documento,
gli jihadisti per minare il potere di Assad hanno chiesto la creazione di
alcune “aree salafite” in Siria
per mettere nell”angolo il regime
di Damasco (dove numerosi alti funzionari, a partire dal presidente,
appartengono alla setta degli alawiti, del ramo sciita). Secondo questi
documenti, il Pentagono aveva anche previsto che la diretta conseguenza di
queste mosse sarebbe stata la creazione di “Stato islamico”, e la
destabilizzazione di Iraq e Siria. Tuttavia, indipendentemente da questo, ha
sostenuto “l”opposizione siriana” nell”idea che una “zona
salafita”, sia pure associata con Al Qa’ida, avrebbe rappresentato una
“buona opportunità strategica” per isolare completamente Assad.

Il rapporto del Dipartimento della
Difesa statunitense è stato stilato nell” agosto 2012, e individua i principali
fattori della rivolta in Siria nei gruppi estremisti islamici, nella
“Salaf”, nei Fratelli musulmani e nel gruppo iracheno di Al Qa’ida .
Gi esperti scrivono anche che le conseguenze per l”Iraq potrebbero essere
estremamente grave, poiché questa situazione creerebbe “l” ambiente
ideale” per un ritorno ai Al-Qa’ida a Mosul e Ramadi e rafforzare le
aspirazioni sunnite sull”Iraq, la Siria e l”intero mondo arabo, riunendolo nella
jihad “contro un nemico comune ed un traditore.” E tutto questo è
accaduto: i jihadisti hanno occupato Mosul la scorsa estate, e ai primi di
maggio hanno preso il controllo di Ramadi.

“Attraverso l”unificazione
delle organizzazioni terroristiche in Iraq e in Siria si potrebbe giungere fino
alla proclamazione di uno ”Stato islamico”, che rappresenterebbe un grave
pericolo per l”Iraq e la difesa del territorio
– continua
il rapporto citato da “Giudiciary Watch”- esiste la possibilità di
stabilire, una zona salafita, dichiarata o no, in Siria orientale (nelle
provincie di Hasaka e Derzor), e questo è esattamente ciò che bisogna fare per
sostenere le forze di opposizione e isolare il regime siriano. Per raggiungere
questo obiettivo è considerato strategico combattere la dottrina sciita in Iran
e Iraq “.

“Washington finora ha condotto
attacchi aerei diretti contro lo “Stato islamico” jihadista fondato
quasi un anno fa, ma i fatti oramai confermano che tre anni fa ha sostenuto la
creazione delle “autorità salafite” nella regione”, denuncia
sostiene Nafez Ahmed, pubblicista e giornalista di grande esperienza del
“Guardian” britannico e del francese “Le Monde”. Nel
frattempo, gli jihadisti hanno dichiarato la nascita del Califfato islamico nel giugno 2014 e il suo leader Abu Bakr al-Baghdadi, si è
proclamato Califfo, o il leader di tutti i musulmani del mondo. Questa
“zona salafita” in Siria e in Iraq opera sotto regole religiose
speciali , e non mostra alcuna tolleranza per i “non credenti” , che si
tratti di fedeli di altre religioni o solo di diverse correnti dell”Islam.

Questa scoperta è del tutto in
contrasto con la posizione ufficiale dell”Occidente sulla Siria e apre la
questione allarmante del supporto a forze estremiste internazionali in altri
Paesi, con le minacce di terroristi che possono giustificare una massiccia
sorveglianza e la soppressione delle libertà civili, aggiunge Ahmed, facendo notare
che i media occidentali si concentrano soprattutto su altre informazioni
come quelle in bbase alle quali l”amministrazione Obama sapeva della fornitura
di armi ai terroristi di Libia e Siria – mentre solo pochi hanno posto
l”accento sulla previsione del Pentagono circa la formazione dello Stato
Islamico.

“Tuttavia, nessuno racconta con
precisione il particolare inquietante che rivela come l”Occidente abbia
deliberatamente favorito la ribellione religiosa in Siria, sotto la leadership
di Al Qa’ida – scrive Ahmed sul suo blog , citando un ex ufficiale nella lotta
contro il terrorismo della British Army. Questa fonte ha sottolineato che non
è sorprendente che l”obiettivo principale di quanti hanno rivelato il rapporto
segreto sia quello di “degradare la figura di Hillary Clinton” per
quanto accadde l”11 maggio del 2012 al consolato degli Stati Uniti a Bengasi,
in Libia. Secondo il rapporto infatti l”allora segretaria di Stato aveva
ricevuto informazioni sul fatto che Al-Qa’ida avrebbe attaccato la
rappresentanza diplomatica degli Stati Uniti in quella città.

Il Pentagono sapeva delle spedizioni
di armi dalla Libia
, continua “Giudiciary Watch” ,e infatti
secondo documenti del Ministero della Difesa e del Dipartimento di Stato il
ministero scoprì subito dopo l”attacco al consolato che i responsabili erano
stati Al Qa’ida I Fratelli Musulmani, che si ispirano ad Omar Abdul Rahman. L”attacco,
secondo questi rapporti, era stato previsto con dieci giorni di anticipo.
Rahman è conosciuto anche come la “sceicco cieco” e sta scontando una
condanna all”ergastolo per il coinvolgimento nella attacco al “World Trade
Center”nel 1993.

Rapporti ufficiali, nell”ottobre
2012, hanno anche dimostrato che l”amministrazione degli Stati Uniti era la
conoscenza del passaggio di armi dalla Libia alla Siria, partendo dal porto di
Bengasi per giungere a Banias e Bordj Islam in Siria.

“Da questi documenti emerge il
dato stupefacente che nel governo americano molti erano a conoscenza della
verità, e che Barack Obama, Hillary Clinton e altri alti funzionari sapevano fin
dall”inizio che Al Qa’ida sarebbe stata responsabile dell” l”attacco a Bengasi,
anche se poi tutto questo è stato messo a tacere.”
Perché
l”amministrazione Obama ha continuato a sostenere i Fratelli Musulmani anche
avendo saputo che erano dietro l”attacco e si erano legati ad al-Qa’ida a Bengasi? Questo scandalo è diventato un serio problema per Obama e Clinton”,
afferna Tom Fiton, presidente di” Giudiciary Watch “.

Nafez Ahmed sottolinea inoltre che
una delle informazioni essenziali sta proprio nel fatto che l”Occidente ha
continuato a sostenere i gruppi islamici e i loro “alleati” nella
regione, nonostante i risultati e le previsioni. La rivolta in Siria, prosegue il
documento, riapre tutti i conflitti religiosi e sta ottenendo il sostegno delle
“forze religiose e tribali sunnite” in tutta la regione. Il Pentagono
all”epoca del rappprto aveva consigliato di formare certo “rifugio sicuro
sotto la tutela internazionale, simile a quello di Bengasi in Libia, dove
collocare il centro di comando di un governo ad interim”. I ribelli in
Libia, ricorda Ahmed, sono stati a lungo sotto la protezione della NATO
all”interno di una “no-fly zone”.

Nel documento americano, “le
forze che sostengono l”opposizione siriana” vengono individuate negli
Stati del Golfo nella Turchia, ed appena l”anno scorso il vice presidente Joe
Biden ha accusato Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar e la Turchia di
aver fornito centinaia di milioni di dollari agli che dalla Siria i sono poi
riversati nel Califfato islamico. “Io però non credo ad un passaggio del
documento: quello in cui si afferma che l”intera strategia segreta ha ottenuto
l”assenso e la supervisione anche di Gran Bretagna, Francia, Israele e altre
potenze occidentali “, conclude Nafez Ahmed, aggiungendo che questo mette
in discussione l”intero concetto della politica ufficiale degli Stati Uniti e
dell”Occidente nella lotta contro il terrorismo.

Fonte: Balkan Magazin

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