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Italia sotto controllo totale NATO

'Intervista ad Alex Zanotelli. Come può l''Italia avere una politica estera indipendente se è totalmente militarizzata dalla NATO? E ora parte l''esercitazione Trident Juncture'

Italia sotto controllo totale NATO
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16 Settembre 2015 - 22.36


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Intervista
di Tatiana Santi
ad
Alex Zanotelli
.

L’Italia è sotto il controllo totale della
NATO. A dimostrarlo sono le numerosissime basi militari americane sparse per il
Paese, la trasformazione della Sicilia in un centro tecnologico di droni,
aeroporti adibiti a massicce esercitazioni internazionali, sistemi di guerra probabilmente
pericolosi per la salute come il Muos.

Ora, come può l”Italia avere una politica
estera indipendente se è totalmente militarizzata dalla NATO? I media questa
domanda non se la pongono, del resto le basi militari americane sono
praticamente un tabù sulla stampa italiana.

I cittadini però potranno pur sapere quello
che avviene sul loro territorio? Nel frattempo si avvicina la più grande
esercitazione NATO dai tempi della guerra fredda, la “Trident Juncture 2105”, ospitata anche dal Belpaese.
L”importante è essere consapevoli del ruolo fondamentale che ha l”Italia nei
giochi di guerra firmati NATO. C”è però chi lancia l”allarme e dice
“no” alla guerra e alla Nato come Padre Alex Zanotelli, che ha gentilmente rilasciato un”intervista in
merito a Sputnik Italia.

—
Padre Alex, qual è il suo punto di vista sulle esercitazioni NATO “Trident
Juncture 2015″ che si svolgeranno in Italia quest”autunno?

— Siamo davanti alla più grande
esercitazione militare mai fatta dopo il crollo del muro di Berlino. Le
esercitazioni si svolgeranno dal 3 ottobre fino al 6 novembre con la
partecipazione dei rappresentanti di tutte le fabbriche di armi. Parliamo di
una cosa imponente che esprime la militarizzazione di questo nostro sistema
economico e finanziario. Il comando centrale sarà proprio Napoli, a Lago
Patria. Ecco perché noi a Napoli ci stiamo mobilitando per una manifestazione
nazionale del 24 ottobre nel cuore di queste esercitazioni.

Vogliamo lanciare un grido di allarme,
perché vediamo un mondo che sta andando a rotoli, ma non ci accorgiamo che
dietro tutto questo c”è la guerra. Noi diciamo “no” al militarismo,
che si esprime con la NATO, la quale di tutte le spese di armi al mondo spende
il 70%.

—
Oltre alle imminenti esercitazioni, l”Italia è già piena di basi militari
americane, ha il Muos in Sicilia. Possiamo dire che l”Italia è già un teatro di
guerra ed è sempre più sotto il controllo NATO?  

— Sì, è sotto il totale controllo NATO. Io
ho citato Napoli prima perché sarà il quartier generale delle esercitazioni, ma
la Sicilia è fondamentale. Sigonella sarà la capitale mondiale dei droni.
Niscemi è stata scelta come quarta capitale delle comunicazioni militari.
L”Italia gioca un ruolo fondamentale in tutto questo, che purtroppo la gente
non sa.

—
Non tutti sanno che sul territorio italiano ci sono anche 80 bombe atomiche.
Secondo lei, Padre Alex, perché la stampa parla così poco di quello che avviene
nelle basi militari americane?

— È chiaro che la stampa è in mano al
potere economico e finanziario. Per questo la gente non sa queste cose, i
telegiornali e la stampa non ne parlano. Questo è gravissimo, parliamo di una
grande ignoranza voluta della gente. Se la gente sapesse, si ribellerebbe a
questo assurdo sistema nel quale viviamo.

—
Per questa militarizzazione americana, l”Italia potrebbe non essere libera
anche da un punto di vista politico?

— La nostra politica estera non esiste, la
nostra politica estera la fa la NATO. Lo abbiamo visto quando siamo andati in
guerra con la NATO in Afghanistan, in Libia. È importante iniziare a capire che
l”Italia non è un Paese libero, siamo parte integrante di questo impero
mondiale che è protetto da armi superpotenti.

—
Padre Alex, che messaggio vorrebbe lanciare all”opinione pubblica? Qual è il
suo auspicio?

— Prima di tutto dobbiamo ripensare a
livello politico la nostra presenza nella NATO, dobbiamo uscirne fuori. Da
questo punto di vista mi sento in compagnia con gli unici due che della
democrazia cristiana nel ”48 votarono contro la presenza nella NATO. Uno di loro
due si è ritirato dalla politica ed è diventato un monaco. Era molto
arrabbiato, perché capiva che non poteva farci niente, parlo di Giuseppe
Dossetti, un grande, l”anima della Costituzione italiana. Lui ha votato contro
la presenza nella NATO, votò contro il proprio partito.

Oggi il mio appello è prima di tutto alle
istituzioni. Dobbiamo uscire dalla NATO se vogliamo un minimo di libertà per
fare noi una nostra politica.

Secondo: vorrei fare una
domanda alla politica. Quando ero direttore di “Nigrizia” sono stato
tartassato per aver sollevato il problema delle armi, perché sapevo che una
somma di soldi andava ai partiti che erano allora al governo. Ho scritto un”altra
lettera recentemente: voglio sapere quanti soldi oggi vanno ai partiti che sono
al governo sulle tangenti d”armi. Sono questioni fondamentali, se la gente
sapesse queste cose, comincerebbe a reagire in un”altra maniera. Purtroppo la
gente non sa.

Il mio terzo appello è
alla gente. Dobbiamo rafforzare il movimento per la pace, noi siamo frantumati,
dobbiamo sentirci invece un”unica realtà, dalla Sicilia al Trentino. Dobbiamo
creare una cittadinanza attiva, capace di dire “no” con chiarezza a
questo sistema economico militarizzato che sta in piedi per la super potenza
delle nostre armi.

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