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Trident Juncture 2015: da Napoli spunta il Tridente

Siamo di nuovo sul piede di guerra anche in Europa sia sul fronte Ucraina, come nel Mediterraneo. E questo grazie alla NATO. Perché dobbiamo mobilitarci. [Alex Zanotelli]

Trident Juncture 2015: da Napoli spunta il Tridente
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2 Agosto 2015 - 20.16


ATF

di Alex Zanotelli.

Comitato promotore della campagna #NO
GUERRA #NO NATO

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Siamo di nuovo sul piede di guerra anche in Europa sia sul fronte Ucraina,
come nel Mediterraneo
. E questo
grazie alla NATO
.

È stata la NATO a far precipitare lo scontro con la Russia perché voleva e
vuole che l’Ucraina diventi membro della NATO per poter così sparare i suoi
missili direttamente su Mosca. La Russia ha reagito ed ecco la drammatica
guerra civile di quel paese che rischia di diventare guerra atomica. “Ho le
armi nucleari,” ha detto Putin. Ed infatti ha piazzato 50 missili con testate
nucleari sui confini baltici della UE, puntandoli verso la Svezia per
dissuaderla ad entrare nella NATO. ‘Vista la grave crisi, è stato convocato a
Bruxelles il vertice NATO con la presenza del nuovo segretario USA alla difesa,
Ashton Carter. All’ordine del giorno: potenziare la forza di reazione rapida
della NATO portandola da tredicimila soldati a quarantamila uomini (il
triplo!), piazzare 5mila soldati (a rotazione) nei Paesi Baltici e in Polonia
ed infine spingere tutti i paesi NATO a spendere il 2% del PIL nella Difesa.

Ma ora si apre anche il Fronte Sud:il Mediterraneo. Il 22 giugno la UE ha
dato il via libera (senza il benestare dell’ONU!) alla prima fase della
missione navale EuNavForMed con
cinque navi militari, due sottomarini, due droni e tre elicotteri e un
“migliaio” di soldati per tentare di bloccare la partenza dei migranti dalla
Libia. L’uso dei droni militari (a Sigonella operano da anni i droni Global
Hawk) si intensificherà con questa missione UE “contro i trafficanti di esseri
umani”, grimaldello di un’operazione sotto regia NATO per un intervento
militare in Libia. Sia i governi di Tobruk come di Tripoli hanno risposto che
reagiranno contro questo attacco.

È in questo pesante scenario di guerra che si terrà in Europa dal 28
settembre al 6 novembre la più grande esercitazione militare dalla caduta del
muro di Berlino che coinvolgerà 35.000 soldati NATO, 200 aerei,50 navi da
guerra.

Questa gigantesca esercitazione, la “Trident Juncture 2015”, sarà pilotata
dalla nuova base NATO di Lago Patria a Napoli. Giochiamo in casa e giochiamo
con il fuoco.

Una domanda sorge spontanea: Ma cosa ci stiamo a fare ancora nella NATO? Ma
a che serve , se non portarci in sempre nuove guerre?

La NATO è sorta come alleanza difensiva degli USA e dei paesi europei
contro l’URSS e i paesi comunisti del Patto di Varsavia.

Il Patto di Varsavia e i paesi comunisti non ci sono più, ma la NATO
continua ad esserci.

La NATO infatti avrebbe dovuto cessare con la caduta del muro di Berlino (1989).
Non solo c’è, ma da alleanza militare difensiva è diventata offensiva
per difendere gli interessi economici dei paesi membri ovunque essi siano
minacciati. Questo è avvenuto nel vertice di Washington (1999). Mentre nel
vertice di Praga (2009) la NATO ha fatto un altro salto:ha sposato la strategia
della ‘guerra preventiva’.

La NATO è una potenza militare che nessun avversario può eguagliare, basata
anche sulle armi nucleari, che la “NATO
deve mantenere finchè vi saranno nel mondo tali armi”
, ha detto
l’ex-segretario generale NATO Anders Rasmussen. E per evitare attacchi
terroristici e missilistici, è stato annunziato al Vertice di Lisbona (2009) il
progetto di uno Scudo antimissile.

“La sola esistenza della NATO come alleanza cui aderiscono i paesi europei
– ci rammenta giustamente il fisico Angelo Baracca- implica un’ipoteca
pesantissima che vanificherebbe la migliore costituzione europea che si potesse
concepire sia per gli aspetti della difesa, ma anche della democrazia effettiva
e della libertà.”

Infatti
sulla spinta della NATO, l’Italia in questi due decenni, ha partecipato alle
guerre del Golfo
(1991), Somalia
(1994-’95), Bosnia-Herzegovina (1996-99), Congo (1996-99), Jugoslavia
(1999), Afghanistan (2001), Iraq(2003), Libia(2011). Milioni
di morti!

Solo nella guerra in Congo, quattro milioni di morti. E miliardi di dollari per fare queste
guerre. Solo la guerra in Iraq (un milione di morti!) ci è costata almeno
tremila miliardi di dollari, secondo le stime di Joseph Stiglitz (premio Nobel
per l’Economia), fornite nel suo volume The Trillion Dollar War.

Guerre di tutti i tipi, da quella ‘umanitaria’
a quella contro il ‘terrorismo’, ma il cui unico scopo è il controllo delle
fonti energetiche e delle materie prime , per permettere al 20% del mondo di
continuare a vivere da nababbi, consumando il 90% delle risorse del Pianeta.

“Lo stile di vita del popolo americano- aveva detto Bush senior nel 1991-
non è negoziabile.” E se non è negoziabile, allora non rimane altro che armarsi
fino ai denti. Soprattutto con la Bomba Atomica, la Regina che domina questo
immenso arsenale di morte che serve a proteggere i privilegi e lo stile di vita
di pochi a dispetto dei troppo impoveriti.

Gli USA/NATO hanno l’arsenale più potente e affidabile al mondo con
ottomila testate nucleari, di cui circa duecento dislocate in Europa
.

Settanta bombe atomiche sono in Italia: una cinquantina a Ghedi (Brescia) e
una trentina ad Aviano (Pordenone). E questo in un Paese che ha detto, con un
Referendum, no al nucleare civile! La NATO , sempre sotto comando USA , resterà
“un’alleanza nucleare – ha ribadito Obama al vertice di Lisbona – e gli USA
manterranno un efficiente arsenale nucleare per assicurare la difesa dei loro
alleati.”

E tutto questo ci costa caro. “Il bilancio civile della NATO per il mantenimento del quartiere generale
di Bruxelles- scrive Manlio Dinucci – ammonta a circa mezzo miliardo di dollari
all’anno di cui l’80% pagato dagli alleati. Il bilancio militare della NATO per
il mantenimento dei quartieri generali subordinati ammonta a circa un miliardo
di dollari all’anno, di cui circa l’80% pagato dagli alleati. Il budget
militare della NATO per il mantenimento dei quartieri generali subordinati
ammonta a quasi due miliardi di dollari all’anno, pagati per il 75% dagli
europei.”

Secondo i dati aggiornati al 2011, le “spese per la difesa dei 28 stati membri della NATO
ammontano a 1.038 miliardi di dollari all’anno
, una cifra equivalente a circa
il 60% della spesa mondiale per le armi.”

E l’Italia gioca un ruolo cruciale per la NATO : siamo un paese chiave
nello scacchiere militare dell’Alleanza Atlantica
. A Napoli è stata da poco inaugurata una
sede NATO a Lago Patria con 1.500 militari. A Sigonella (Catania) entrerà in
funzione il sistema Ags definito da Dinucci “il più sofisticato sistema di
spionaggio elettronico, non in difesa del territorio dell’Alleanza, ma per il
potenziamento della sua capacità offensiva fuori area, soprattutto in quella
medio-orientale.”

Per di più nel 2016 Sigonella diventerà la capitale mondiale dei droni. E
per pilotare i droni, entrerà in funzione nella vicina Niscemi, il sistema MUOS
di telecomunicazioni satellitari di nuova generazione. Niscemi diventerà così la
quarta capitale mondiale delle comunicazioni militari.

Non possiamo accettare una tale militarizzazione del nostro territorio, né
tantomeno possiamo tollerare, a livello morale, la guerra con i droni. “
Questa guerra con i droni porta gli USA in
una pericolosa china morale
“- scrive
Jim Rice, direttore della rivista ecumenica USA Sojourners

C’è solo un nome per tali uccisioni con i droni, sono veri e propri
omicidi, non giustificati né moralmente né legalmente.

E sempre in questo contesto, il governo italiano ha “accettato” sul nostro
territorio anche AFRICOM , il supremo comando americano per l’Africa con due
basi: una a Vicenza per le forze aeree e l’altra a Napoli per le forze navali.
Non possiamo accettare che il nostro paese ospiti qello che nessun paese
africano ha accettato di ospitare. Non è questa la politica estera che l’Italia
deve intrattenere con un continente crocifisso come l’Africa.

Da credente e da seguace di Gesù di Nazareth non posso accettare un mondo
così assurdo:
un Sistema
economico-finanziario che permette a pochi di vivere da nababbi a spese di
molti morti di fame
e questo grazie a una NATO che spende oltre mille
miliardi di dollari all’anno in armi e soprattutto con arsenali ripieni di spaventose
armi atomiche. “
La pace e la
giustizia procedono insieme
– diceva, negli anni della Guerra Fredda, l’arcivescovo di Seattle, Raymond
Hunthausen. –
Sulla strada che perseguiamo
attualmente la nostra politica economica verso gli altri Paesi, ha bisogno delle
armi atomiche. Abbandonare queste armi significherebbe di più di abbandonare i
nostri strumenti di terrore globale. Significherebbe abbandonare il nostro
posto privilegiato in questo mondo
.”

Come credente nel Dio della vita non posso accettare un Sistema di morte
come il nostro pagato da miliardi di impoveriti
, milioni di morti di fame
oltre che da milioni e milioni di morti per le guerre che facciamo. E come
seguace di Gesù di Nazareth che ci ha insegnato la via della nonviolenza
attiva, non posso accettare che il mio paese faccia parte della NATO, una
realtà che doveva già essere scomparsa con la caduta del Muro di Berlino e che
invece continua a forzarci ad armarci per sempre nuove guerre ‘ovunque i
nostri interessi vitali
’ siano minacciati.

Lo aveva già capito questo, Giuseppe Dossetti quando nel
1948 votò in Parlamento contro l’adesione alla NATO, mentre tutta la DC era
schierata per il Sì. Lo fece in ossequio alla sua coscienza e al Vangelo. È quanto
tocca a noi fare oggi, se vogliamo salvarci da questa follia collettiva. “
La guerra ̬ una follia Рha gridato Papa Francesco al Sacrario
militare di Redipuglia –
Anche oggi, dopo
il secondo fallimento di un’altra guerra mondiale, forse si può parlare di una
terza guerra combattuta a’pezzi’, con crimini, massacri, distruzioni
…..”

E allora mobilitiamoci tutti, credenti e non, uniamoci al di là di ideologie o credi, contro questa
gigantesca esercitazione militare NATO
“Trident Juncture 2015” che
si terrà in autunno
.

Lo chiedo da Napoli, il centro comando di questa operazione, insieme al
comitato napoletano “Pace e Disarmo”.

Perché non pensare a una manifestazione nazionale a Napoli o altrove,
promossa da tutte le realtà del movimento per la pace, dalla Rete della pace
come dal Tavolo della Pace, dai No Muos come dai No NATO? Tutti insieme perché
vinca la vita!

Alex Zanotelli

Napoli, 29 luglio 2015

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IL TESTO
DELL”APPELLO:

Portare l”Italia fuori dal sistema di
guerra

Attuare l”articolo 11 della Costituzione

L”Italia,
facendo parte della Nato, deve destinare alla spesa militare in media 52
milioni di euro al giorno secondo i dati ufficiali della stessa Nato, cifra in
realtà superiore che l”Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca
sulla Pace quantifica in 72 milioni di euro al giorno.  Secondo gli
impegni assunti dal governo nel quadro dell”Alleanza, la spesa militare
italiana dovrà essere portata a oltre 100 milioni di euro al giorno.

È un
colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese sociali, per
un”alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva.
 Già il 7 novembre del 1991, subito dopo la prima guerra del Golfo (cui la
NATO aveva partecipato non ufficialmente, ma con sue forze e strutture) il
Consiglio Atlantico approvò il Nuovo Concetto Strategico, ribadito ed
ufficializzato nel vertice dell”aprile 1999 a Washington, che impegna i paesi
membri a condurre operazioni militari in “risposta alle crisi non previste
dall”articolo 5, al di fuori del territorio dell”Alleanza”,  per
ragioni di sicurezza globale, economica, energetica, e migratoria.

Da alleanza
 che impegna i paesi membri ad assistere anche con la forza armata il
paese membro che sia attaccato nell”area nord-atlantica, la Nato viene
trasformata in alleanza che prevede l”aggressione militare.

La nuova
strategia è stata messa in atto con le guerre in Jugoslavia (1994-1995 e 1999),
in Afghanistan (2001-2015), in Libia (2011) e le azioni di destabilizzazione in
Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali, ed in Siria. Il Nuovo concetto
strategico viola i principi della Carta delle Nazioni unite.

Uscendo
dalla Nato, l”Italia si sgancerebbe da questa strategia di guerra permanente,
che viola la nostra Costituzione, in particolare l”articolo 11, e danneggia i
nostri reali interessi nazionali.  L”appartenenza alla Nato priva la
Repubblica italiana della capacità di effettuare scelte autonome di politica
estera e militare, decise democraticamente dal Parlamento sulla base dei
principi costituzionali.  La più alta carica militare della Nato, quella
di Comandante supremo alleato in Europa, spetta sempre a un generale
statunitense nominato dal presidente degli Stati uniti. E anche gli altri
comandi chiave della Nato sono affidati ad alti ufficiali statunitensi. La Nato
è perciò, di fatto, sotto il comando degli Stati uniti che la usano per i loro
fini militari, politici ed economici.

L”appartenenza
alla Nato rafforza quindi la sudditanza dell”Italia agli Stati uniti, esemplificata
dalla rete di basi militari Usa/Nato sul nostro territorio che ha trasformato
il nostro paese in una sorta di portaerei statunitense nel Mediterraneo.
 Particolarmente grave è il fatto che, in alcune di queste basi, vi sono
bombe nucleari statunitensi e che anche piloti italiani vengono addestrati al
loro uso. L”Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione
nucleare, che ha sottoscritto e ratificato. L”Italia, uscendo dalla Nato e
diventando neutrale, riacquisterebbe una parte sostanziale della propria
sovranità: sarebbe così in grado di svolgere la funzione di ponte di pace sia
verso Sud che verso Est.

Sostieni la campagna per l”uscita dell”Italia dalla Nato per
un”Italia neutrale. 

LA PACE HA BISOGNO
ANCHE DI TE

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