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di Alberto Negri.
Non è crollato come quello di Berlino: il Muro tra Usa e Iran, uno dei più impenetrabili, si sta smontando pezzo dopo pezzo, mese dopo mese, con la diplomazia, e si scambiano prigionieri come sul Ponte delle Spie.
Soltanto un paio d’anni fa l’America aveva ancora nel mirino Bashar Assad e il regime degli ayatollah. Non c’era giorno che sulla stampa internazionale non comparissero articoli che descrivevano i piani d’attacco per disintegrare l’asse sciita e il pericolo atomico iraniano. Forse qualcuno se li è già dimenticati, insieme a esilaranti dosi di propaganda. Oggi Assad è ancora in sella, e con l’aiuto della Russia fa parte più della soluzione che del problema, mentre gli ayatollah, dopo l’accordo sul nucleare del 14 luglio, ottengono la fine di gran parte delle sanzioni.
Con l’Iran si fanno gli affari non la guerra, e anche per l’Italia, che il 25 gennaio ospiterà il presidente Hassan Rohani, è una buona notizia. Il nostro Paese ha visto sfumare miliardi di export per l’embargo a Teheran, da aggiungere alle enormi perdite della Libia. Un conto salato: punti
di Pil ma anche costi umani, vittime, profughi, e svantaggi strategici
che paghiamo con un indebolimento della proiezione all’estero. Ecco
perché conquistare la prima fila in Iran non è banale. La concorrenza
incalza: ieri a Teheran erano già atterrati gli emissari di Total e
Shell.
di Pil ma anche costi umani, vittime, profughi, e svantaggi strategici
che paghiamo con un indebolimento della proiezione all’estero. Ecco
perché conquistare la prima fila in Iran non è banale. La concorrenza
incalza: ieri a Teheran erano già atterrati gli emissari di Total e
Shell.
La linea diretta e personale tra Kerry e Zarif funziona, i due si
sono parlati al tavolo per mesi e il segretario di Stato americano,
insieme all’alto rappresentante europeo Federica Mogherini, ha trascorso
più tempo con gli iraniani che con qualunque altra diplomazia al mondo.
sono parlati al tavolo per mesi e il segretario di Stato americano,
insieme all’alto rappresentante europeo Federica Mogherini, ha trascorso
più tempo con gli iraniani che con qualunque altra diplomazia al mondo.
Ricostruire la fiducia tra le parti e il rispetto ha bisogno di tempo e dei tempi giusti. Questa volta li hanno trovati.
Gli effetti possono essere duraturi oltre che immediati, perché i messaggi sono chiari e senza troppe ambiguità […]
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