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'La gestione obsoleta dell''arsenale nucleare USA'

'L’arsenale nucleare USA, in grado di distruggere diverse volte il pianeta, è controllato da sistemi informatici obsoleti, come computers e floppy disks degli anni ''70. '

'La gestione obsoleta dell''arsenale nucleare USA'
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Redazione Modifica articolo

31 Maggio 2016 - 10.41


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di Green Report

Secondo il rapporto “Federal
Agencies Need to Address Aging Legacy Systems” del Government
Accountability Office Usa (Gao), l’arsenale nucleare statunitense, in
grado di distruggere diverse volte il pianeta, è controllato da sistemi
informatici obsoleti.

Nel rapporto, che si occupa anche di altre Agenzie governative Usa,
si dice che  diversi sistemi «hanno componenti che hanno, in alcuni
casi, almeno 50 anni. Ad esempio, il Dipartimento della Difesa utilizza
floppy disks da 8 pollici in un legacy system che coordina le funzioni operative delle forze nucleari della nazione».

Nella scheda del rapporto dedicata  al Dipartimento della Difesa, si
legge che lo Strategic Automated Command and Control System «Coordina le
funzioni operative delle forze nucleari degli Stati Uniti, come ad
esempio i missili balistici intercontinentali, i bombardieri nucleari ed
i tanker a supporto dei velivoli. Questo sistema funziona su un  IBM
Series/1 Computer – un computing system degli anni ’70 – e utilizza
floppy disks da 8 pollici».

Il rapporto però aggiunge che «L’agenzia prevede di aggiornare le sue
data storage solutions, port expansion processors, portable terminals,
and desktop terminals entro la fine dell’anno fiscale 2017».

Il Gao si lamenta per il fatto che l’Amministrazione federale Usa
spenda molto più in «operazioni e mantenimento tecnico» che nello
«sviluppo, modernizzazione e perfezionamento» dei suoi sistemi
informatici.  Non è la prima volta che viene denunciata l’obsolescenza
della difesa nucleare Usa: nel 2014 proprio il Dipartimento della
difesa Usa annunciò un piano da 7,5 miliardi di dollari,  fino al 2020,
per riparare urgentemente l’arsenale e le infrastrutture nucleari
statunitensi. Secondo quanto scriveva allora il Washington Post, il segretario della difesa Chuck Hagel ammise che esistevano «Problemi sistemici in tutta l’industria nucleare».

I rapporti evidenziavano già nel 2014 che i vari governi statunitensi
avevano permesso che le installazioni e le armi nucleari si
degradassero dopo la fine della Guerra Fredda.

Non a caso il rapporto Gao è stato rilanciato con grande evidenza dai
media russi, che così si prendono una rivincita: dopo il crollo
dell’Unione Sovietica furono proprio gli statunitensi a denunciare la
pericolosa obsolescenza e la gestione “primitiva” dell’arsenale nucleare
che la Russia aveva ereditato dall’Urss. Va anche detto che poi gli Usa
e gli occidentali misero palate di dollari nella dismissione in sicurezza
di buona parte delle bombe atomiche sovietiche ed in cambio ebbero
carburante nucleare.

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