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Un allarme russo. (Appello contro il suicidio del mondo)

Avvertiamo il popolo USA che gli viene mentito. E la verità è: se ci fosse una guerra con la Russia, gli USA verrebbero con certezza distrutti e molti di noi infine morirebbero.

Un allarme russo. (Appello contro il suicidio del mondo)
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1 Giugno 2016 - 22.06


ATF

di E. Gurevich, D. Orlov, The
Saker

Noi qui
sotto firmatari siamo russi che vivono e lavorano negli USA. Stiamo assistendo
con crescente ansia a come le attuali politiche statunitensi e NATO ci stiano
portando verso una collisione pericolosissima con la Federazione Russa, così
come con la Cina.

Numerosi
rispettati patrioti americani, come
Paul Craig Roberts, Stephen Cohen, Philip Giraldi, Ray McGovern
e molti altri hanno lanciato allarmi per il pericolo di un’incombente
Terza Guerra Mondiale. Ma la loro voce si è persa nel chiasso di mass media
zeppi di storie ingannevoli e inaccurate. Esse descrivono un’economia russa nel
caos e un esercito russo debole. Tutto senza prove.

Tuttavia
noi, conoscendo sia la storia russa sia lo stato attuale della società e delle
forze armate russe, non possiamo ingoiare quelle bugie. E ora riteniamo che sia
nostro dovere, in quanto russi che vivono negli USA, avvertire il popolo
americano che gli viene mentito e che noi dobbiamo dirgli la verità.

E la verità
è semplicemente questa:

se ci fosse una guerra con la Russia, gli Stati
Uniti verrebbero con certezza distrutti e molti di noi infine morirebbero.

Facciamo un
passo indietro e guardiamo in un contesto storico cosa sta avvenendo. La Russia ha sofferto moltissimo a causa
di invasioni straniere. Nella II
Guerra Mondiale ha perso 22 milioni di persone. Erano in maggioranza civili
perché la nazione era stata invasa. E i
Russi hanno quindi giurato di non permettere mai più un disastro simile
.

Ogni volta
che la Russia è stata invasa è uscita vittoriosa. Nel 1812 Napoleone invase la Russia e nel 1814 Parigi era sotto gli zoccoli
della cavalleria russa. Il 22 giugno del 1941 la Luftwaffe di Hitler bombardava Kiev e il 9 maggio
1945 le truppe sovietiche dilagavano per Berlino.

Ma le cose
sono cambiate da allora. Se Hitler attaccasse oggi la Russia, sarebbe bello che
morto in 20 o 30 minuti, il suo bunker ridotto a una massa di macerie
incandescenti per l’impatto di un missile supersonico da crociera Kalibr
lanciato da una piccola nave russa da qualche parte nel Baltico. L’abilità
operativa delle nuove forze armate russe è stata dimostrate nel modo più
persuasivo durante le recenti azioni contro l’ISIS, al-Nusra e altri gruppi
terroristici operanti in Siria e foraggiati dall’estero.

Molto tempo
fa la Russia avrebbe dovuto rispondere alle provocazioni combattendo battaglie
di terra sul proprio territorio e poi lanciando una contro-invasione. Ma ora
questo non è più necessario. Le nuove
armi russe permettono una rappresaglia istantanea, non rilevabile, impossibile
da fermare e assolutamente letale
.

Così, se
domani dovesse scoppiare una guerra tra gli USA e la Russia è assolutamente
garantito che gli USA sarebbero devastati. Come minimo non ci sarebbero più una
rete elettrica, internet, benzina, gas; non ci sarebbero più autostrade,
trasporti aerei o navigazione basata su GPS. I centri finanziari sarebbero in
rovina. Il Governo, ad ogni livello, cesserebbe di funzionare. Le forze armate
statunitensi che stazionano per tutto il globo non sarebbero più rifornite. Nella
peggiore delle ipotesi, l’intera massa continentale degli USA sarebbe coperta
da uno strato di polvere radioattiva.

Non lo
diciamo perché siamo allarmisti ma perché in base a tutto ciò che conosciamo,
siamo noi stessi allarmati. Se attaccata, la Russia non cederebbe,
contrattaccherebbe e annichilirebbe totalmente gli Stati Uniti.

La leadership statunitense ha fatto tutto
ciò che poteva per spingere la situazione sull’orlo del disastro. Innanzitutto
la sua politica antirussa ha convinto la
leadership russa che fare concessioni o negoziare con l’Occidente è del tutto inutile
.

È sempre
più evidente che l’Occidente sosterrà ogni individuo, movimento o governo
antirusso. Siano essi gli oligarchi russi evasori fiscali, criminali di guerra
ucraini imprigionati, terroristi wahhabiti in Cecenia sostenuti dai Sauditi o
dissacratrici punk di cattedrali a Mosca.

Ora che la NATO,
in violazione alle sue precedenti promesse, si è espansa fino ai confini russi,
con le forze statunitensi dispiegate negli stati baltici a un tiro di
artiglieria da San Pietroburgo, la seconda città della Russia, i Russi non
hanno più modo di ritirarsi anche se lo volessero.

Non attaccheranno, ma nemmeno cederanno o si
arrenderanno
. La leadership russa gode del sostegno di più
dell’80% della popolazione. Il restante 20% pensa invece che essa sia troppo
morbida con gli sconfinamenti dell’Occidente. La Russia non attaccherà mai per
prima, ma contrattaccherà e così una provocazione o anche solo un semplice
errore potrebbe scatenare una sequenza di eventi che finirebbe con milioni di
americani morti e gli USA in rovina.

A
differenza di molti Americani che vedono la guerra come una vittoriosa ed
eccitante avventura in terre esotiche, i
Russi odiano la guerra e ne hanno paura. Ma sono anche pronti a combatterla, e
si stanno preparando da anni a farlo
. E la loro preparazione è stata la più
efficace.

A
differenza degli USA che sperperano un numero pauroso di miliardi in dubbi
programmi di armamento a sovracosto, come il caccia multiruolo F-35, i Russi
sono estremamente parsimoniosi con i loro rubli per la difesa e li fanno
fruttare almeno 10 volte di più rispetto alla gonfiata industria della difesa
americana.

Mentre è
vero che l’economia russa ha sofferto a causa del ribasso del prezzo
dell’energia, è però ben lontana dall’essere nel caos e un ritorno alla
crescita è atteso per il prossimo anno. Il senatore John McCain una volta ha definito la Russia “una pompa di benzina
mascherata da nazione”. Bene, mentiva. Sì, la Russia è il più grande produttore
mondiale di petrolio e il secondo esportatore, ma è anche il più grande
esportatore al mondo di cereali e di tecnologia per l’energia atomica. Ha una società avanzata e sofisticata come
quella degli Stati Uniti. Le forze armate russe, sia convenzionali sia nucleari,
oggi sono pronte a combattere. E sono più che all’altezza degli USA e della NATO,
specialmente se una guerra dovesse scoppiare in un qualsiasi punto vicino ai
confini della Russia.

Ma una
simile battaglia sarebbe suicida da entrambi i lati. Crediamo fermamente che
una guerra convenzionale in Europa abbia una forte probabilità di diventare
nucleare molto rapidamente e che ogni attacco nucleare di USA/NATO alle forze
russe o al territorio russo automaticamente scatenerebbe un contrattacco
nucleare russo sul continente statunitense.

Al
contrario di affermazioni irresponsabili fatte da alcuni propagandisti
americani, i sistemi di missili
antibalistici statunitensi sono incapaci di proteggere il popolo americano

da un attacco nucleare russo.
La Russia ha i mezzi per colpire bersagli negli USA con armi a lunga gittata, sia nucleari che convenzionali.

L’unica
ragione per cui gli USA e la Russia si trovano oggi in rotta di collisione
invece di sciogliere tensioni e cooperare su un largo spettro di problemi
internazionali, è il rifiuto ostinato della
leadership statunitense di accettare la Russia come un partner alla pari
.

Washington
è determinata a essere il “leader mondiale” e la “nazione indispensabile”,
persino se la sua influenza diminuisce costantemente nella scia di disastri
militari e di politica estera come l’Iraq, la Libia, la Siria, lo Yemen e
l’Ucraina.

Una
continuata leadership globale americana è qualcosa che la Russia, la Cina e la
maggioranza delle altre nazioni non hanno intenzione di accettare.

Questa
graduale ma evidente perdita di potere e influenza ha fatto diventare isterica
la leadership statunitense. E tra l’isteria
e la pulsione suicida basta un passo.
I leader politici americani dovrebbero essere messi sotto osservazione per
istinti suicidi.

La prima e
più importante cosa che facciamo è quindi lanciare un appello ai comandanti delle Forze Armate Statunitensi perché
seguano l’esempio dell’ammiraglio William
Fallon
che interrogato su una possibile guerra all’Iran replicò: “
No, finché ci sono io”.

Sappiamo
che non siete dei suicidi e che non avete intenzione di morire per un’arroganza
imperiale che ha perso i contatti con la realtà.

Se
possibile, vi preghiamo di dire al vostro staff, ai vostri colleghi e,
specialmente, ai vostri superiori civili che una guerra con la Russia non
avverrà finché voi sarete in carica.

Se proprio
non potete, almeno mantenete voi questa promessa, e dovesse mai arrivare il
giorno in cui quell’ordine suicida verrà dato, rifiutatevi semplicemente di
eseguirlo, con la motivazione che è criminale. Ricordatevi che per il Tribunale di Norimberga «Iniziare una guerra di aggressione … non è solo un crimine
internazionale; è il supremo crimine internazionale che differisce dagli altri
crimini di guerra solo in quanto accumula in sé il male del tutto
». Da
Norimberga in poi lo “stavo solo eseguendo gli ordini” non è più una difesa
valida. Per favore non diventate criminali di guerra.

Facciamo
anche appello al popolo americano perché
intraprenda azioni pacifiche ma decise per opporsi
a ogni esca provocatoria
contro la
Russia
da parte di qualsiasi politico o qualsiasi partito che legittimi e
sostenga una politica di inutile scontro con una superpotenza nucleare che è
capace di distruggere gli Stati Uniti in
un’ora
.

Parlate,
rompete la barriera della propaganda dei mass media e fate che i vostri
compatrioti americani siano consapevoli dell’immenso pericolo di uno scontro
tra la Russia e gli USA.

Non c’è
nessuna ragione effettiva perché gli USA e la Russia si debbano considerare
avversari. Lo scontro attuale è interamente il risultato della visione estremista del movimento
neoconservatore
i cui membri si sono infiltrati nel governo federale
statunitense e che considerano ogni nazione che rifiuta di obbedire ai loro
dettami un nemico da schiacciare.

Grazie ai
loro sforzi senza sosta, più di un milione di innocenti sono già morti nella ex
Jugoslavia, in Afghanistan, in Libia, in Iraq, Siria, Pakistan, Ucraina, Yemen,
Somalia e in molte altre nazioni – tutto per la loro insistenza maniacale che
gli USA devono essere un impero mondiale, non una nazione regolare e normale, e
che ogni leader nazionale deve inchinarsi a loro o essere spodestato.

In Russia
la forza irresistibile del movimento neocon
ha alla fine incontrato un oggetto inamovibile. Devono essere costretti a fare marcia indietro prima che
ci distruggano tutti
.

Siamo
assolutamente e categoricamente certi che la Russia non attaccherà mai gli USA
o nessun membro della UE; che la Russia non ha interesse a ricreare l’Unione
Sovietica e che non c’è nessuna “minaccia russa” o “aggressione russa”. Molti
dei recenti successi economici russi hanno molto a che fare con lo scioglimento
delle vecchie dipendenze sovietiche, cosa che ha permesso di perseguire una
politica di “prima la Russia”.

Ma siamo
altrettanto certi che la Russia se attaccata, o anche solo minacciata di un
attacco, non recederà e la leadership russa non starà a guardare.

Con grande
tristezza e con cuore pesante onoreranno il dovere su cui hanno giurato e
scateneranno una barriera nucleare dalla quale gli Stati Uniti non si
riprenderanno mai più.

Anche se
tutta la leadership russa fosse uccisa da un first strike, la cosiddetta
“Mano Morta” (Dead Hand, cioè il sistema “Perimeter”) lancerebbe automaticamente
sufficienti bombe nucleari da cancellare gli USA dalla mappa politica.

Crediamo
che sia nostro dovere fare tutto ciò che possiamo per prevenire una simile
catastrofe.

Eugenia V
Gurevich, PhD

Dmitri
Orlov

The Saker (A. Raevsky)

Traduzione per Megachip a cura di
Piotr.

Nota del traduttore

Il sistema Perimeter
è un po’ come il famoso “Ordigno Fine Di Mondo” (Doomsday machine)
immaginato dal genio di Stanley Kubrick in “Il dottor Stranamore”.

L’esistenza di
questo sistema in epoca sovietica non venne reso pubblico. Ad esso si poteva
adattare perfettamente il dialogo surreale tra il dottor Stranamore e
l’ambasciatore sovietico:

Stranamore: «Perché?
Insomma, lo scopo dell’ordigno “Fine di mondo” è perduto se si tiene segreto.
Perché non lo avete detto al mondo, eh?
»

Ambasciatore: «Doveva
essere annunciato a congresso di Partito, Lunedì. A Kisov piace fare sorprese!
»

Riesumato nel
2009 e ammodernato nel 2011 prevede che in caso di attacco e di isolamento di Perimeter
dal resto del Paese (le due condizioni necessarie e sufficienti per armarlo),
sia lanciato un contrattacco nucleare automatico. Il sistema è in grado di
analizzare non solo la situazione militare mondiale ma anche quella politica.

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