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Giulietto Chiesa: "Accordo storico fra Russia e Turchia"

'Intervista a Giulietto Chiesa sull''accordo sulla Siria e sugli effetti geopolitici che una decisione del genere avrà anche rispetto all''America di oggi.'

Giulietto Chiesa: "Accordo storico fra Russia e Turchia"
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27 Gennaio 2017 - 09.40


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Intervista a cura di  Americo Mascarucci

 

La Turchia riconosce la Siria di
Assad. Per alcuni si tratta della grande vittoria di Putin, comunque la
si analizzi, è una svolta epocale. IntelligoNews ha intervistato il giornalista ed esperto Giulietto Chiesa, sull”accordo
per il monitoraggio della tregua in Siria e sugli effetti geopolitici
che una decisione del genere avrà anche rispetto all”America che oggi
con Trump sembra evitare non guardare più così ad Oriente…


La Turchia di Erdogan riconosce la Siria di Assad. Che significato ha questa mossa?

“Uno
solo: la Turchia di Erdogan ha  perso la guerra di Siria. E al contempo
ha deciso di ricollocarsi a suo proprio interesse in una posizione più
vantaggiosa nei confronti della Russia. È un cambiamento che avrà
enormi ripercussioni strategiche. Erdogan ha preso atto che non si può
avere troppi nemici contemporaneamente. È un segno di rinsavimento”.


Cosa cambia geopoliticamente e cosa cambia politicamente?

“L’attenzione
si sposta a Est. Anche la collocazione della Turchia nella Nato non
sarà più la stessa. L’Asia diventa più importante dell’Europa anche per
la Turchia”.


Quanto dà fastidio all”America questa ritrovata unità fra Siria e Turchia nel segno di Putin?

“Dipende
di quale America stiamo parlando. Dopo Trump dovremmo sapere che di
Americhe ce n’è più d’una. E che queste due sono in lotta tra di loro.
In un contesto di minore esposizione estera degli USA, come Trump lascia
intravvedere, una Turchia meno aggressiva verso l’esterno non dovrebbe
essere pericolosa”.

L”America di Trump
appare sempre più chiusa e isolazionistica rispetto alle questioni
internazionali. Ci fosse stata la Clinton come avrebbe invece reagito?

“Mandando
una squadriglia di aerei a bombardare Aleppo e preparando l’esercito di
mercenari già pronto ai confini del Donbass ad un”offensiva contro le
due repubbliche di Donetsk e di Luhansk. Cioè invece che fare un passo
indietro dalla soglia della guerra ne avrebbe fatti due in avanti
secondo me. Confermo il giudizio che diedi prima del voto americano. Con
Trump, perlomeno, avremo qualche tempo in più per riflettere”.

 

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