di Piotr
In un articolo di esattamente 20 giorni fa consigliavo per i giorni successivi di tenere a mente alcuni punti. Il primo era, cito: “I consiglieri militari degli Stati Uniti, della Francia e della Gran Bretagna stanno istruendo i tagliagole a Ghouta per la preparazione di attacchi chimici false flag, esattamente come quelli del 2013″. Come tutti sanno non ho la sfera di cristallo, ma più di mezzo mondo sapeva che nella Ghouta si stavano preparando attacchi chimici false flag. Avrebbero dovuto essere contemporanei all'”attacco chimico sugli UK” (caso Skripal), ma il diavolo ci ha messo lo zampino, anzi due: l’Esercito Arabo Siriano ha sequestrato ai “ribelli” diversi laboratori per la preparazione di armi chimiche e in aggiunta gli scienziati militari inglesi non hanno voluto certificare le accuse alla Russia di Teresa May e di quella tragica e orripilante macchietta che è Boris Johnson.
Ma la provocazione è andata avanti lo stesso, perché ormai l’Occidente e le sue élite, tanto più criminali quanto più spaventate, hanno perso ogni pur minima traccia di pudore. Altri bambini siriani sono stati sacrificati alla provocazione false flag, così come era già successo nel 2013 quando il MIT di Boston, i consiglieri di intelligence di Obama e un giornalista investigativo turco rivelarono che le armi chimiche erano state usate dai “ribelli”.
I tagliagole presenti in Siria obbediscono a vari padroni. Quelli nella Ghouta sono di fatto un reparto embedded nella Nato, o per lo meno una parte della Nato, cioè gli USA, la Francia e gli UK che gli forniscono oltre che le armi e la logistica anche i consiglieri militari e le informazioni di intelligence e di ricognizione.
Io, se lo volete sapere, ho la sensazione che in questo momento la Francia e gli UK siano ancora più pericolosi degli USA. Ricordo che la Siria è stata storicamente un boccone ambitissimo per gli UK e la Francia che su di essa litigarono e combatterono tra loro (per mettere al potere il sovrano leccapiedi più acconcio).
In particolare seguo con molta preoccupazione ciò che fanno gli UK, che stanno approfittando dell’aria di ripensamento delle politiche neo-liberal-cons da parte di Trump (pur con tutte le contraddizioni di questo ripensamento) e della debolezza della EU per rilanciare una sorta di neo-impero, o neo-Commonwealth, (da cui la Brexit). Un sogno simile a quello di un neo-impero ottomano vagheggiato da Erdogan, e persino più pericoloso di questo.
Insomma, uno dei tanti sogni proibiti permessi dalla transizione a un mondo multipolare, un riposizionamento strategico per i prossimi decenni.
Dunque, così come nel 2013 i clintoniani spingevano perché Obama bombardasse Damasco e impaurisse la Russia, adesso ho la netta sensazione che gli UK stiano spingendo Trump a fare la stessa cosa. Obama all’epoca non bombardò. Cosa farà Trump? Quel che deciderà di fare è importantissimo per tutto il mondo.
Nello stesso articolo suggerivo anche di tenere a mente che gli USA avevano già posizionato gruppi di lancio di missili cruise nel Mediterraneo, nel Golfo Persico e nel Mar Rosso. Un incredibile dispiegamento in vista di un incidente che si sapeva che doveva avvenire. La solita profezia autoavverante. Ecco infatti che la profezia si avvera puntuale. O per lo meno la sua narrazione, che è stata messa in giro dai famigerati Elmetti Bianchi, quelli che si fanno fotografare mentre estraggono per tre volte in tre giorni differenti la stessa bimba dalle macerie ad Aleppo, e poi, sempre ad Aleppo, partecipano con allegria alla decapitazione – questa volta veramente – di un bambino palestinese.
Ora, solo irriducibili ignoranti di cose militari possono pensare che le armi chimiche possano dare dei vantaggi in situazioni di guerra come queste. Non servono militarmente ad Assad, che oltretutto colpirebbe una popolazione che ha più volte dimostrato con grande coraggio contro l’occupazione dei tagliagole. E non servono, strettamente parlando, nemmeno ai “ribelli”. Ma ai “ribelli” l’attacco chimico serve politicamente, come innesto della campagna di propaganda per un’escalation militare dei loro mandanti occidentali.
Israele già settimane fa fece sapere che se l’oasi di Damasco verrà liberata dai tagliagole, si straccerà le vesti.
Il punto è allora questo. Ci sarà un’escalation militare da parte di Trump (escludendo che Damasco — o un altro grosso obiettivo — possa essere bombardata autonomamente dagli UK)?
La Russia ha fatto capire chiaramente che non lo tollererà e che chi attacca deve aspettarsi una ritorsione contro le stesse piattaforme di lancio (ergo navi militari). E, io credo, a quel punto verrebbero mostrati a tutto il mondo i consiglieri militari Nato catturati nella Ghouta e la Russia minaccerebbe probabilmente di svelare altri altarini e altre vergogne occidentali.
Trump si trova in imbarazzo. Se cede qui ai neo-liberal-cons clintonoidi in combutta con la City di Londra, la sua presidenza è bella che spacciata e il mondo si troverà sull’orlo di una guerra su larga scala. Se non lo fa ha due sole alternative: a) passare al contrattacco deciso, sbugiardando gli UK e i loro agenti e alleati a Washington (ma dubito che ne abbia le forze); b) lanciare un attacco pantomima come quello del 7 aprile del 2017 contro la base siriana di Al Shayrat. Questa sarebbe una soluzione temporeggiatrice che rimanderebbe uno scontro interno che prima o poi sarà inevitabile. Ha anche una pseudo-alternativa: attaccare Assad e Putin con parole di fuoco e poi non far nulla sperando di guadagnare tempo.
L’Impero occidentale si sta pericolosamente incartando. Mentre Trump (ovvero le élite statunitensi che stanno dietro di lui) cercano tra molteplici difficoltà e sgambetti da parte dei clintonoidi di far divorziare la Russia e la Cina per portare l’assedio a quest’ultima e alle sue vie della seta (vedi i dazi e le continue minacce all’Iran), le mire neoimperiali degli UK (e in subordine della Francia) insistono sui territori che gli furono consegnati dalle scorribande di Lawrence d’Arabia, in una situazione che in 100 anni è totalmente cambiata così che i sogni nostalgici implicano matematicamente guerre di carattere mondiale e, nello specifico, campagne di Russia di vario tipo che altro non fanno che compattare di più la collaborazione politica, economica e militare tra Russia e Cina.