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I reclutatori

Ma quale terrorismo islamico! La lezione degli altri attentati in Francia – bevevano alcool e non seguivano nessuna regola dell'Islam - e quella dei reclutatori con un'agenda geopolitica

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3 Novembre 2020 - 17.54


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di Leonardo Masella.

 

Ma quale terrorismo islamico! Questa è la bufala che vogliono farci credere!

Dopo essere arrivato a Lampedusa, il killer di Nizza Brahim Aoussaoui viene messo in quarantena sulla nave hotspot Rhapsody. Dopo 14 giorni sbarca con altri 800 a Bari dove gli viene dato un foglio di via in cui è specificato che ha 7 giorni di tempo per lasciare il territorio italiano. Perché non lo portano nell’orrendo Centro per i Rimpatri di Bari? A quel punto Aoussaoui non va subito in Francia ma torna indietro in Sicilia. Perché non prosegue verso nord? Cosa va a fare a Palermo e poi ad Alcamo per 12 giorni prima di lasciare l’isola precipitandosi in Francia tre giorni prima dell’attentato? Dove e da chi viene assoldato?

Uno dei terroristi di Vienna è un ventenne di origine albanese residente in Austria ben noto ai servizi segreti perché è uno dei 90 balordi residenti in Austria che si preparavano a recarsi in Siria a combattere contro Assad e i russi, con l’aiuto della Cia.

La Cia recluta sempre in aree socialmente e psicologicamente disagiate. L’operazione, da anni, di infiltrazione e reclutamento nel radicalismo islamico è simile, moltiplicata per cento per complessità, a quella che ha fatto in Italia negli anni ’70 nell’estremismo politico di sinistra. La radicalizzazione nel mondo musulmano c’è, come c’era negli anni ’70 in Italia, e c’è anche la motivazione sociale e ideologica di questa radicalizzazione (la rivalsa contro l’Occidente imperialista e corrotto, l’emarginazione delle periferie parigine e la difficoltà in generale dell’integrazione di molti immigrati che arrivano in Europa pieni di illusioni e poi vengono sfruttati e emarginati), tuttavia una cosa è la radicalizzazione di massa, altra cosa è il terrorismo individuale e di piccoli gruppi. Per un servizio segreto come la Cia è un gioco da ragazzi assoldare, soprattutto nelle carceri (col sistema del bastone e della carota) o nella disperazione sociale, immigrati sbandati, che – come è avvenuto spesso negli anni scorsi in altri attentati in Francia – bevevano alcool e non seguivano nessuna regola dell’Islam, e che poi sono stati regolarmente uccisi dalla polizia, così si evita il rischio che possano parlare.

Ma l’Islam non ha nessun interesse a fare attentati di questo genere in Europa. Così come lo scontro fra la Turchia e la Francia c’è, ma Erdogan (che evidentemente quand’era in combutta con gli Usa e l’Arabia Saudita ha finanziato i mercenari aggressori della Siria) non ha nessun interesse a organizzare attentati del genere in Europa. C’è invece chi ha tutto l’interesse a fomentare lo scontro fra la Francia (che vuole costruire l’esercito europeo contro gli ordini di Washington) e la Turchia di Erdogan (che non vuole più fare il bastione degli Usa in Medio Oriente e guarda sempre di più al polo asiatico con Cina e Russia, e per questo ha subito il golpe fallito dalla Cia del 2013). Con questi attentati la Cia dà a Macron e la Merkel un segnale, il classico segnale mafioso (“Attenti a voi! Voi sapete che siamo stati noi ma non potete dirlo”) e contemporaneamente discredita l’Islam e la Turchia. Due piccioni con una fava.

Come fece, molto più in piccolo, in Italia, colpendo Moro e le parti della Dc che volevano il Pci al governo, contemporaneamente gettando discredito sui rossi, sul comunismo, capace di atrocità infami, come le gambizzazioni o gli assassini di manager e giornalisti.

È un film già visto. Solo che oggi è con uno schermo più grande.

Tratto da: https://www.facebook.com/leonardo.masella1/posts/10218091143490378.

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