‘
Roma, 7 aprile 2010 ore 10 – presso la Provincia di Roma, via IV Novembre 119/a – La Campagna Sbilanciamoci! promuove a Roma un primo incontro della società civile, che rappresenta una sorta di “tavolo di consultazione” con le istituzioni per avviare l”introduzione e l”uso degli indicatori di qualità sociale e ambientale nelle politiche pubbliche. Il PIL e gli altri indicatori macroeconomici sono insufficienti a misurare il benessere e la qualità dello sviluppo del paese: servono indicatori alternativi, capaci di dare una fotografia più esauriente della situazione economica, sociale e ambientale, che indirizzino le politiche e la spesa pubblica.
Â
Â
Nel corso dell”incontro la Campagna Sbilanciamoci! proporrà un documento articolato in 7 punti di richieste specifiche rivolte al governo, al parlamento, agli enti locali e all”Istat. Tra le proposte del documento ricordiamo: rafforzare il lavoro dell”Istat sugli indicatori di benessere, introdurre il bilancio di genere e il bilancio sociale, recepire in Italia le indicazioni della Commissione Stiglitz, introdurre l”uso degli indicatori nel DPEF e nella legge finanziaria, varare finalmente la legge sulla contabilità ambientale.
All”incontro presenzia il Presidente dell”Istat, Enrico Giovannini, rappresentanti di oltre 25 università e istituti di ricerca, esponenti di oltre 30 organizzazioni della società civile, rappresentanti degli enti locali e dei ministeri dell”economia e finanze e dello sviluppo economico. L”incontro si chiuderà con l”avvio di un processo di consultazione permanente tra società civile ed istituzioni, attraverso l”approfondimento e lo sviluppo delle proposte illustrate che porteranno dopo l”estate a un confronto con le istituzioni e i ministeri competenti.
Contestualmente al prendere piede di sempre più articolate critiche alla crescita economica (e quindi alla crescita del PIL) come unico motore di sviluppo, è iniziata la ricerca sistematica di misure del benessere e della sua sostenibilità in grado di superare i limiti del PIL stesso. In particolare, negli ultimi anni il dibattito sulla necessità di trovare un indicatore o un insieme di indicatori comuni di benessere che possano diventare guida e obbiettivo delle politiche pubbliche è stato costantemente presente.
Ma individuare tali nuovi strumenti non è compito facile, soprattutto se si conviene che superare il PIL sia più che altro un processo culturale e politico e non una semplice questione metodologica. . Solo affiancando rigore metodologico e legittimità democratica si può efficacemente affrontare quella che rappresenta una delle più rilevanti sfide politiche dei nostri giorni, in ogni parte del mondo.
Fonte: http://www.sbilanciamoci.org/.
Â
Â
‘