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Caro Giulietto,
Cartesio diceva che se, durante il cammino verso la verità  ci si accorge di aver sbagliato strada… anziché cambiare il mondo occorre cercare di cambiare se stessi…
Come si fa a cambiare il mondo? Mi piacerebbe tanto…anche perchè sono convinto che abbiamo sbagliato strada. Caro Giulietto, se Marchionne non vende ste macchine…io rimango senza lavoro, già ci siamo vicini. Alla fine spero che le venda, anche di più. Che idea hai della società ? Cosa pensi che sia di buon senso fare?
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Caro amico,
tocchi un tasto vero e dolentissimo. Lo capisco.
E” la trappola in cui siamo. Io rispondo così: Marchionne quelle macchine non le produrrà . Anche perchè sa bene che, producendole, non le venderebbe.
Dunque mente. Ragiona sul tempo breve, sapendo che tu ed io siamo in trappola e non abbiamo carte da giocare.
Eppure una risposta c”è. Cominciare adesso la riconversione industriale. Subito , invece di prolungare l”agonia.
Si può? Certo che si può. Ma bisogna che lo Stato e non gli speculatori bancari, decida quanto denaro ci serve, lo produca e lo investa senza chiederlo in prestito agli strozzini banchieri.
Bisogna che uno Stato come quello previsto dalla nostra Costituzione decida di investire massicciamente sulla ricerca scientifica e sulle energie alternative. I soldi ci sono. Basterebbe non spenderli per progettare le centrali nucleari.
Tu non perderesti il tuo posto di lavoro se lo Stato facesse altre scelte. Anzi se lo Stato di cui tu sei sovrano, facesse scelte nel tuo interesse e non nel loro.
E, nello stesso tempo, ridurremmo (non elimineremmo, certo) la distruzione della vita e della natura. E potremmo avere il tempo di riabituarci a vivere in un altro modo.
Lo so che questa è una rivoluzione, e anche una riforma intellettuale e morale, ma, come scrivi, anche tu sai che abbiamo sbagliato strada.
Anzi, che loro hanno scelto la loro strada, da suicidi, certo, ma che morranno un pò più tardi di noi, che suicidi non vorremmo essere.
Avessimo altre strade sarei incerto sul da farsi, ma altre strade non abbiamo. O, meglio, ne abbiamo una: fregarcene del disastro che lasciamo in eredità alle generazioni che verranno dopo di noi. Sapendo che saranno loro a pagare il nostro egoismo.
Giulietto Chiesa.
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