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di Pierluigi Fagan – Megachip.
Questo è il resoconto che potremmo anche titolare “Viaggio all”inizio della notte” parafrasando Céline, di come stanno andando o andranno i mercati dei beni reali, quelli che servono a tenere in piedi i nostri stili di vita. In un certo senso, l”intera economia e l”intera finanza che sull”economia dovrebbe poggiarsi, si fondano su questi prosaici fondamentali. Se vanno male loro è molto improbabile possano andare bene attività che a vari gradi di relazione, su di loro si basano. Il viaggio sfrutta come vettore virtuale la pagina ad essi dedicata della compagnia di bandiera economico-finanziaria, «IlSole24ore» di sabato 30 Luglio, giorno di partenza. Poiché il quadro che ne esce non consiglia di confermare l”ottimismo di questa luce del giorno eterno, seguiremo la faccenda per quello che sembra, il profilo di una lunga, densa, notte.
Inizia dunque il nostro viaggio, sediamoci, allacciamo le cinture, decolliamo e rilassiamoci guardando fuori dal finestrino cercando di carpirne il confuso paesaggio.
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GRADISCE UNO SNACK ?
Per commodity s”intende prevalentemente beni agricoli o prodotti di base non lavorati come i coloniali e tropicali, i metalli, gli energetici e le carni, insomma gran parte delle cosiddette “materie prime”, tra cui spiccano gli alimentari. Il loro prezzo è determinato dagli incroci domanda offerta su i mercati internazionali. Qui uno sguardo d”insieme: “Prezzi elevati per un decennio”.
L”articolo riferisce di uno studio OCSE che prevede aumenti medi del 20% per i cereali e del 30% per le carni, nei prossimi 10 anni. Ma tali previsioni sono induzioni standard: com”è noto, cieche ai “cigni neri”, ovvero eventi ( ritenuti ) imprevedibili. Tra gli eventi che possono sconvolgere le già problematiche previsioni: il cambiamento climatico (che non è solo innalzamento delle temperature ma l”intera ridisposizione dei climi, delle precipitazioni, dei cicli stagionali) , il probabile incremento del prezzo del petrolio, instabilità nei cambi ed eventuali (oggi impensabili ma vedrete in quanto poco tempo tramonterà il consensus ultra – liberal scambista ) innalzamenti di barriere protezionistiche.
Quando poi la speculazione non si interesserà più dell”Eurozona, allora il rischio di caos sistemico alzerà le sue probabilità di concerto all”innalzamento dei prezzi. Anche se impegnata su altri fronti, a Maggio di quest”anno, la speculazione (o chi fa previsioni particolarmente pessimiste o fors”anche realiste) ha fatto segnare un ragguardevole + 37% rispetto allo stesso mese dell”altro anno. Chi fa la spesa, credo se ne sia accorto empiricamente. In questi casi, le reazioni possono produrre feedback positivi (si dicono positivi poiché accrescono i fenomeni dai quali sono generati, non perché portino con sé buone notizie, tutt”altro ) come ad esempio nel caso di varie “restrizioni” al libero commercio.
La reazione finale più tipica è l”accaparramento forzato ovvero le guerre (dirette o indirette). Ma le guerre, soprattutto se non sono rapidissime e del tutto vincenti, generano ulteriore carestia e la carestia alza di nuovo i prezzi. Ad esempio, sorvolando la Libia.
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UNA NOTTE BUIA COME IL PETROLIO.
Brutte notizie dall”AIE, Agenzia Internazionale per l”Energia: “L”AIE alza l”allarme per il petrolio”. Naturalmente, la verità al suo maggior grado di risoluzione (l”avvenuto superamento del fatidico e contrastato picco di produzione) non viene detta e basta leggere che le previsioni per il 2015 danno 100 US$ /bbl per capire che chi oggi fa previsioni per il prezzo del petrolio al 2015 o è Otelma o ci sta prendendo per i fondelli. Opterei per un sincretismo di entrambi. Comunque, se anche i sacerdoti della mantica petrolifera parlano di double dip, che in gergo vuol dire nubi nere e precipitazioni intense, improvvise e perduranti, vuol dire che i soprastanti indici economici saranno in picchiata, cioè recessione.
Per evitare l”indecisione con la quale l”OPEC sta rispondendo all”incipiente o conclamata crisi pare che si stia attivando un asse diretto USA – Arabia Saudita: “Patto segreto USA-Arabia sulle riserve”. Colpisce il titolo del «Sole 24 ore»: ma se è segreto cosa ci fa sul «Sole 24 ore»? Si noti inoltre, che comunque si sta trafficando con le riserve, il che non è mai una bella cosa. Tutto poi sembra generarsi (almeno nella sua configurazione attuale) per via della prolungata assenza produttiva libica. Quanto a lungo si potrà reggere la situazione ?
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DI CHE COLORE È LA PAURA?
Eccoci allora all”oro, protagonista di una vera e propria corsa al rialzo:
Qui ci si limita ai 5 anni, ma pare che cresca ininterrottamente da 10. Se ne accorge allora il Sole con questo articolo: “Contro i rischi un bunker d”oro” di cui vale la pena di riportare il finale: «In conclusione, l”oro può essere parte di un giardinetto di attività (e oggi ci sono prodotti finanziari che permettono di scommettere sull”oro senza dover necessariamente comperare collanine o lingotti), ma sarebbe pericoloso farne una parte importante del proprio portafoglio. A meno che non pensiate che il mondo corra a rotta di collo verso un disastro. Ma la storia suggerisce che questa crisi, come tutte le crisi, un giorno finirà »
Un chiaro caso di conflitto d”interessi, chi comprerebbe più i giornale economico finanziario infarcito di quotazioni a supporto dell”intera macchina di vendita di prodotti finanziari, con consulenti, banche, fondi, che percepiscono laute commissioni ad ogni stormir di fronde (spesso creato da loro stessi), se bastasse riporre i risparmi in lingottini come ogni anziano che ha vissuto la guerra, sa? Meno male che almeno ci sono comodi certificati di investimento da acquistare presso la propria banca. Il finale poi sprigiona quella bellissima, indomita, irrinunciabile fede positiva sulla quale noi atei spesso ironizziamo, ma che segretamente guardiamo con invidia. Ha da passà ”a nuttata . Splendido. e io che pensavo che – l”economics – fosse una scienza!
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HARD LANDING.
Che sta per atterraggio non proprio morbido e pure con qualche rischio. Come sempre, dopo un lungo viaggio di notte, tra interminabili ore di veglia e piccoli e tormentanti pisolini interrotti dalla cervicale fuori posto, con lo stomaco un po” sottosopra, anche per via di questa gragnuola di cattive previsioni sull”andamento dei fondamentali delle nostre tormentate economie occidentali, giungiamo all”alba di un nuovo giorno alla nostra destinazione. Ma come in un racconto gotico-mitteleuropeo scopriamo che siamo giunti nel nostro stesso aeroporto di partenza. Vabbè, in fondo è anche rassicurante tornare a casa, in questo splendido paese che non prende mai nulla sul serio. Cappuccino, brioche e dà i, compriamoci il giornale di oggi, eccolo, «Il Sole 24 Ore» con il suo bel titolo: ” SERVE UN PIANO PER LA CRESCITA” ??? Allora è stato tutto in incubo ! Già , ma quale dei due ?
Buone vacanze.
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