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di Marino Badiale e Fabrizio Tringali – Megachip.
Pochi giorni fa le borse festeggiavano, euforiche, la notizia che il governo italiano assumeva ufficialmente l”impegno di realizzare le richieste della BCE e dell”Unione Europea: licenziamenti facili, tagli al bilancio statale, vendite di beni e servizi pubblici, attacco alle pensioni, sconvolgimento della Costituzione, distruzione del principio della divisione dei poteri.Â
Annunciare una tremenda limitazione della democrazia determina immediatamente un”impennata degli indici di borsa: ed è logico, perché meno democrazia significa meno opposizione alle barbare esigenze della finanza internazionale. Â
Oggi invece le borse crollano miseramente perché la Grecia ha annunciato un referendum sui piani di salvataggio (che sarebbe bene chiamare “piani di meditata distruzione”) della troika costituita da FMI, BCE e UE.
L”idea che il popolo possa esprimere la propria sovranità scatena il panico nelle Borse. Basta questo per comprendere che il sistema nel quale viviamo è sprofondato nella più totale follia. L”intero sistema economico-finanziario globale è incompatibile con la democrazia, così come è incompatibile con essa l”Euro.
Se domattina si tenesse un referendum sull”Euro in ciascuno dei Paesi che lo adottano, con molta probabilità l”unione monetaria sarebbe sconfitta sia in Grecia (il Paese più debole), che in Germania (il Paese più forte). L”Euro infatti unisce economie troppo diverse fra loro, i cui differenziali di competitività impongono misure drastiche per i più deboli, a partire dalla compressioni dei diritti e dei salari (e quindi della democrazia, perché queste scelte vanno imposte), e costi sempre crescenti per i più forti, che devono contribuire a ripianare i debiti dei deboli.
Si tratta di una situazione che era prevedibile, e di fatto è stata prevista, fin dall”inizio dell”avventura dell”Euro. Dal mondo degli studiosi di economia si erano levate voci che avvertivano come l”unificazione monetaria di economie molto diverse fra loro fosse foriera di gravi problemi, che non avrebbero tardato a manifestarsi.
Ora che i nodi stanno venendo al pettine ci si rende conto di come l”Euro sia stato vantaggioso solo per la grande finanza, per le multinazionali, e per le élite dei paesi forti come la Germania, che hanno potuto crescere grazie alle esportazioni nei paesi deboli, ma che adesso non vogliono pagare il prezzo degli squilibri così generati.
Lo spiegava già diversi anni fa Massimo Bontempelli, il quale notava quanto non sia difficile orientarsi rispetto alla realtà dell”UE e dell”euro, una volta abbandonati i luoghi comuni:
“Basta osservare realisticamente di cosa consiste la nuova Europa: una moneta comune, una banca che la regola, un complesso di norme sovranazionali volte essenzialmente ad eliminare gli ostacoli alla libera circolazione dei capitali e le specificità produttive di intralcio alla produzione standardizzata su larghissima scala, commissari incaricati soprattutto di regolare interessi economici d”area, e un parlamento elettivo dotato di scarsi poteri. Tutto questo mostra chiaramente che l”Europa di cui oggi si parla non è altro che un sistema normativo e un apparato tecnocratico finalizzati a promuovere il completo dominio sulla società dell”economia dei mercati finanziari globalizzati: il loro carattere sovranazionale serve appunto ad aggirare gli ostacoli nazionali alla circuitazione senza limiti, ed esclusivamente secondo i determinismi di un”economia completamente autoreferenziale, di capitali e merci”[1].
Non resta che prendere atto di queste ovvietà e fuggire da questa follia.
I costi dell”abbandono della moneta unica europea non sono affatto banali, anzi sono molto seri. Tuttavia essi sono sopportabili, soprattutto se consideriamo i vantaggi: il nostro enorme debito pubblico sarebbe svalutato e quindi molto più sostenibile. E soprattutto riconquisteremo la sovranità nazionale e monetaria perduta a vantaggio della tecnocrazia europea.
Un passo avanti necessario, fuori dalla follia.
[1]Â Â Â Â Â Â Â Â Â http://www.megachip.info/tematiche/beni-comuni/6751-2001-parole-profetiche-sulleuropa.html
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Liberiamoci dall”euro, per un”altra Europa
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Marino Badiale, Fabrizio Tringali
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PREZZO ONLINE:
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- Editore
- Asterios
- Data uscita
- 03/08/2011
- Pagine
- 32, brossura
- Lingua
- Italiano
- EAN
- 9788895146294
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