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di Debora Billi – www.petrolio.blogosfere.it.
Molto interessante il Global Market Outlook sul fotovoltaico pubblicato dalla European Photovoltaic Industry Association. Riepiloga la situazione mondiale del fotovoltaico installato, e fa previsioni fino al 2016. Potete scaricarlo da qui.  Â
I grafici sull”evoluzione del FV sono sbalorditivi, e mi ricordano un po” quelli sulla diffusione dei telefoni cellulari negli anni ”90 o sulla diffusione di Internet dopo il 2000: una crescita esponenziale.
Siamo arrivati a 70 Gw di potenza installata, con percentuali al raddoppio a partire dal 2009. L”Europa è leader mondiale, con il 75% del totale. L”Italia è a sua volta leader europea dal 2011, con la maggior concentrazione di impianti nelle regioni adriatiche, a est.
Ma il nostro Paese ha alcune anomalie, rispetto agli altri colleghi europei. Anzitutto, è l”unico Paese dove il fotovoltaico connesso alla Rete è superiore a quello non connesso: nel resto del continente, insomma, si realizzano impianti standalone mentre qui ci si allaccia all”ENEL per godere del conto energia; inoltre, malgrado i nostri record, tra i Paesi europei siamo quello con la minor percentuale di installazioni residenziali. Cosa significa ciò? Tra le altre cose, che gli italiani non vedono il fotovoltaico nè come microgenerazione diffusa, né per il suo potenziale di indipendenza dalla Rete. Si fa per business, per prendere gli incentivi, restando sempre dipendenti dai capricci dei politici, dell”ENEL, e dei prestiti bancari. Saremo pure i primi in classifica, ma lo spirito è in molti casi quello sbagliato. C”è da temere che, qualora gli incentivi calino a zero (come probabile), vedremo impianti abbandonati o pignorati dagli istituti bancari.
Lo studio prevede, per il 2020, la Germania con capacità decuplicata e l”Italia quintuplicata, ricadendo entrambe nella curiosa categoria “Cambio di paradigma”. Sarebbe fantastico. Ma noi sappiamo che un cambio di paradigma, pur al momento massimamente auspicabile e quasi indispensabile (e non solo in campo energetico), incontra sempre le resistenze dell”esistente. Insomma, chi finora ha ben guadagnato non ha nessuna intenzione di farsi da parte in buon ordine e cedere lo scettro. Si parla già di “guasti al mercato”, altro che cambio di paradigma.
L”estinzione dei dinosauri sarà lunga e dolorosa: si sa, hanno denti affilati.
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