La vera rivoluzione: stampare euro per cancellare il debito | Megachip
Top

La vera rivoluzione: stampare euro per cancellare il debito

Se UE e BCE volessero rilanciare l’economia, dovrebbero andare fino in fondo: stampare moneta non per comprare debito ma per cancellarlo. [Marcello Foa]

La vera rivoluzione: stampare euro per cancellare il debito
Preroll

Redazione Modifica articolo

25 Gennaio 2015 - 19.00


ATF
di Marcello Foa.


Mettiamola in questi termini: la Bce stampa più moneta per permettere
alle Banche centrali nazionali di comprare titoli di Stato, ovvero
debito pubblico, con lo scopo dichiarato di rilanciare l’economia
(crescita del Pil) e lo scopo effettivo immediato di sgravare i bilanci
delle banche private.


In termini economici, il Quantitative Easing è un’aberrazione in
quanto viola le leggi di mercato basate sulla domanda e sull’offerta.
Un’aberrazione che però lascia intatta la vera catena che imprigiona le
asfittiche economie occidentali: quella del debito.


Mi spiego: se la Ue e la Bce e la volessero davvero rilanciare
l’economia, dovrebbero avere il coraggio di andare fino in fondo ovvero non di stampare moneta per comprare debito ma di stampare moneta per CANCELLARE IL DEBITO,
accompagnando questo passo da misure altrettanto rivoluzionarie e
benefiche come la simultanea riduzione delle imposte sia sulle imprese
che sulle persone fisiche e magari varando investimenti
infrastrutturali.


Pensateci bene: oggi l’Italia è già in avanzo primario ovvero lo
Stato spende meno di quanto incassa, ma il debito pubblico continua a
salire perché la spesa pubblica è gravata dagli interessi sul debito.
Detto in altro termini: l’Italia è in una spirale da cui difficilmente
uscirà, per quanti sforzi faccia. Ma questo né la Ue, né la Bce, né il
Fmi lo ammetteranno mai; anzi, continuano ad alimentare la retorica
delle riforme ovviamente strutturali.


Logica vorrebbe, invece, che l’aberrazione del Quantitative easing
venisse usata non per continuare ad alimentare il circolo vizioso del
debito, ma per spezzarlo con una misura una tantum, eccezionale,
irripetibile ma straordinariamente virtuosa. Chiamiamolo Il giubileo del debito.


Ipotizzate quesito scenario: taglio lineare di un terzo del debito
pubblico di ogni Paese europeo, simultanea riduzione delle imposte sulle
persone fisiche del 10% e dimezzamento di quelle sulle società per un
periodo di almeno 5 anni. Il momento sarebbe più che mai propizio,
considerando che i tassi di interesse sono prossimi allo zero.


Basterebbe una semplice operazione contabile creando denaro dal nulla
(ovvero con un semplice click, come peraltro si apprestano già a fare),
per togliere definitivamente dal mercato una parte del debito pubblico,
studiando ovviamente le condizioni appropriate (ad esempio solo sui
titoli in scadenza).


Risultato: un boom economico paragonabile agli effetti di un nuovo
Piano Marshall. Starebbero meglio tutti: i consumatori che si
troverebbero con più liquidità in tasca, le aziende che sarebbero
fortemente incentivate a investire nella zona Ue, lo Stato che
troverebbe le risorse sia per le Grandi Opere che per altre riforme. Le
stesse banche private che non sarebbero più costrette a comprare titoli
di Stato pubblici e vedrebbero diminuire drasticamente le sofferenze
bancarie nel giro di pochi mesi proprio grazie alla ripresa
dell’economia reale.


La macchina, insomma, si rimetterebbe in moto.


A “rimetterci” sarebbero solo la Bce, la Commissione europea e
analoghe istituzioni transnazionali il cui potere implicito di
condizionamento si ridurrebbe drasticamente.


Meno debito, meno vincoli, più libertà. Il problema è tutto qui.

[GotoHome_Torna alla Home Page]

Native

Articoli correlati