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'Varoufakis ha paura di uscire dall''euro perché non capisce le banche'

'I ministri delle Finanze andrebbero affittati dall''estero, come si fa con i calciatori. [Giovanni Zibordi]'

'Varoufakis ha paura di uscire dall''euro perché non capisce le banche'
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2 Marzo 2015 - 15.03


ATF

di Giovanni Zibordi.



“Varoufakis spiega gli enormi costi dell’uscita dall’euro” Keynesblog il 27 febbraio 2015


(keynesblog)
Nel 2011, rispondendo ad una proposta di Warren Mosler e Philip
Pilkington, l’attuale Ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis
spiegava perché la rottura dell’eurozona sarebbe un disastro e perché le
proposte di Mosler e Pilkington sarebbero una mossa della disperazione.
Secondo Mosler e Pilkington, basterebbe ridenominare le tasse e i
pagamenti dello stato nella nuova valuta, lasciando invece i depositi e i
mutui in euro
. Varoufakis smonta in modo garbato (come si usa fare
tra colleghi, infilando qua e là qualche frase di circostanza) ma
deciso tale idea, e soprattutto mette in guardia sui costi sociali ed
economici che avrebbe l’uscita unilaterale dall’euro. Riportiamo qui
alcuni passaggi significativi con un nostro commento:
(Varoufakis)
…
Le banche rimarranno a corto di liquidità e non saranno mantenute
attive dalla BCE. Il che significa che l’unico modo in cui l’Irlanda o
la Grecia o chiunque adotti questo piano possono mantenere le proprie
banche attive è che esse siano ricapitalizzate nella nuova valuta
nazionale da parte della Banca Centrale. Ma questo significa che i
depositi nei conti bancari, di fatto, saranno convertiti dall’euro nella
nuova valuta; annullando così la misura benefica dell’assenza di
conversioni obbligatorie dei depositi bancari nella nuova valuta….

(keynesblog)
Ovviamente è così e negarlo vuol dire non rendersi conto o ignorare
volutamente l’ovvietà che un sistema bancario deve usare prevalentemente
la valuta in cui sono denominate le riserve emesse dalla sua banca
centrale (altrimenti si è di fronte ad una “eurizzazione” di fatto). A
ciò va aggiunto, come abbiamo spiegato qui e qui, che lasciare sia i
depositi e i prestiti in euro significa far fallire le famiglie e le
imprese indebitate, mentre lasciare solo i depositi in euro significa
far fallire le banche. La partita doppia, banalmente.



Ovviamente NON è così nel sistema finanziario moderno.



Quello
che dice Varoufakis è naïf. Non sa di cosa parla, il nostro uomo ad
Atene, e sembra che anche a Keynesblog non abbiano chiaro che le banche
SONO SEMPRE GARANTITE DALLO STATO, NON SONO AZIENDE NORMALI, OPERANO
QUASI SENZA CAPITALE PER CUI VANNO IN CRISI DI CONTINUO E TUTTI GLI
STATI STAMPANO MONETA PERIODICAMENTE PER RIMETTERLE IN PIEDI. (lettura
consigliata per mettersi in pari velocemente: “The Bankers’ New Clothes” Anat Admati e Martin Hellwig)



”azz,
ma non avete visto che la crisi globale è stata dovuta al fatto che
metà delle banche occidentali erano praticamente fallite nel 2009 e
senza che nessuno fosse uscito dall”euro eh.. .Se
torni alla Lira sai cosa dovrai fare ? stamperai Lire per rimettere in
piedi le banche che soffrano perdite, è una manovra di contabilità tra
la Banca Centrale e le Banche e il resto dell”economia non se ne accorge
più di tanto, come gli americani e inglesi hanno stampato dollari e
sterline per rimetterle in sesto nel 2009, i giapponesi hanno stampato
yen negli anni ”90, i cinesi hanno stampato yuan ogni volta che le hanno
dovuto ricapitalizzare
….



Sai cosa hanno fatto
tutti ? Hanno stampato yen, yuan, dollari, sterline e hanno comprato
attività incagliate delle banche mettendole a carico del bilancio della
Banca Centrale…Hanno usato il QE per questo. L”Italia farà lo stesso,
che problema cӏ ?



(OK, a essere esatti questa manovra farà
svalutare la lira più di quello che dice Bagnai che questi problemini
pratici li ignora beatamente, ma a parte quello ?)



Ragazzi, la partita doppia
ce l”ha anche un Srl che gestisce una birreria, ma le banche sono
bestie diverse, perchè innanzitutto creano il 96% del denaro che circola
(come debito) e poi perchè operano praticamente senza capitale (fino a
poco fa in media 3-5% capitale e 95-97% debito). Di conseguenza, quando
rimangono “senza capitale” glielo rimette lo stato, utilizzando tre o
quattro modi indiretti che la gente non capisce (tra i quali cӏ anche
il QE, yes…).



Nessuno stato moderno lascia che le banche
falliscano (che sarebbe la definizione di mangiarsi il capitale) e
automaticamente stampa moneta e le rimette in sesto. E” la prassi.



MA
NON OCCORRE TOCCARE I DEPOSITI DEI CLIENTI E NON SUCCEDE PRATICAMENTE
MAI (ok, a Cipro, ma lì volevano fregare i russi che avevano parecchi
soldi nelle banche cipriote…e appunto Cipro è stata l”eccezione…).
Ogni volta che le banche sono nei guai, e succede periodicamente in
tutto il mondo da quando si è deregolamentato il sistema finanziario
negli anni ”80, gli stati sono costretti periodicamente a “stampare
moneta”, sostanzialmente per ricapitalizzarle. In alcuni casi fanno
anche pagare qualcosa direttamente ai contribuenti, ma in genere
stampano moneta e “ripuliscono” i bilanci delle banche. Questo è la
norma e succede di continuo, ci sono state qualcosa come trenta crisi bancarie da metà anni ”70 nel mondo,
tutte risolte prevalentemente con “stampa di moneta”. Persino la Svezia
a inizio anni ”90. E l”unica conseguenza è che in genere questo
indebolisce il cambio, ma se guardi neanche troppo.

(alert! sto
semplificando e sintetizzando un discorso molto grosso, a voler essere
esatti nei paesi in cui si era accumulato molto debito estero, in
dollari ad esempio, come nella crisi asiatica del ”97 e quelle
sudamericane pre-1994 e in Argentina ci sono stati anche problemi di
default…Ma nessuno ha avuto il sistema bancario paralizzato per
mancanza di soldi alla fine e i depositanti hanno sofferto solo in caso
di conversione forzosa, da dollari a pesos come in Argentina….Qui però
si sta parlando della soluzione di Mosler DI EVITARE LA CONVERSIONE
FORZOSA. Fatto questo inciso si prega di continuare fino alla fine
perchè il filo del discorso è quello che importa e se si complica troppo
poi lo si perde e si lascia la gente confusa, come fanno quasi tutti in
Italia…)



La Cina ad esempio è la quarta volta adesso che
ricapitalizza in modo silenzioso le sue banche e non lo fa aumentando le
tasse, stampa moneta e gli compra il debito marcio… gli USA e la Gran
Bretagna lo hanno fatto per migliaia di miliardi nel 2009 (il primo
“QE” non è stato rivolto a comprare titoli di stato eh… nel 2009 hanno
stampato dollari e sterline per ricomprare le perdite delle banche
sotto forma di ABS e altri derivati di mutui tossici… La Germania
stessa ha avuto perdite di 700 mld nel 2009 con WestLB e altre banche,
ma mica ha aumentato di 700 mld le tasse… L’Irlanda ha avuto perdite
superiori al PIL o quasi nel 2009-2011 a causa delle sue banche. Ma
nessuno ha toccato i depositi. E tra parentesi l”aumento del debito
pubblico in eurozona dal 2009 ad oggi è stato dovuto largamente alle
perdite delle banche e però adesso se noti con il QE si stampa moneta e
lo si ricompra…



Varoufakis non sembra capire come funzionano i
meccanismi bancari e monetari quando parla di uscita dall”Euro. Ma
andiamo con ordine perchè le banche sono il cuore del problema e il bau
bau che viene sempre agitato per far paralizzare dalla paura la gente
(le banche !… saranno fallite!”… i bancomat spenti!…”)



Innanzitutto, se passi alla Lira (o dracma), ma NON CONVERTI FORZOSAMENTE i depositi da Euro a Lire, come suggerisce Mosler
, devi però imporre alle banche di convertire su richiesta del cliente
i mutui e debiti da Euro a Lire, altrimenti famiglie e imprese ne
possono venire schiacciate (giusto ? uno riceve stipendio in lire ora,
ma ha il mutuo in euro…).



Questo stesso problema lo hanno
avuto (su scala ridotta) in Ungheria, Polonia e altri paesi dell’Est con
i mutui in franchi (ci sono notizie fresche questo mese dalla Polonia
se vuoi controllare). Bene, la soluzione che hanno applicato è stata
appunto lo Stato imponeva alle banche di coprire il rischio di
cambio dei clienti, cioè se il cliente lo chiede gli convertivano il
mutuo in zloty o fiorini dai franchi
. Questo causa perdite alle
banche, yes. Nel caso dell”Italia e della Grecia si imporrà che
convertano in lire o dracme. Le banche però sono in grado di farlo, come
anche le multinazionali molto meglio di una famiglia o di una piccola
azienda perchè hanno gli strumenti per coprire il rischio di cambio.



Dato
infatti che le banche sapranno che il giorno X si comincerà ad usare
lire da parte dello Stato e questo farà anche una legge per la quale i
clienti possono chiedere di convertire mld di mutui e crediti da Euro in
Lire, le banche prenderanno in anticipo posizioni di copertura
(“hedge”, “short”…), cioè venderanno short Lire sul forex. In questo
modo quando gli toccherà comprare lire e poi girarle ai clienti
convertendo i loro euro, compenseranno in buona parte la perdita. Questo
Varoufakis sembra che non lo sappia… Le banche (e le multinazionali) non sono come le famiglie, operano sui cambi e coprono l”esposizione in cambi quando sanno la direzione e la tempistica (come sarebbe in questo caso di ritorno alla lira).



Se
quindi le banche italiane sanno che il 1 gennaio 2016 lo stato inizia a
pagare e incassare in lire e ha intenzione di imporre per legge il
diritto dei clienti di avere la conversione 1 a 1 di euro in lire,
bene… le banche faranno delle stime e venderanno short miliardi di
lire corrispondenti ai loro mutui per coprirsi dalle perdite di una
certa svalutazione della lira.



Se però queste politiche di
copertura del cambio non sono sufficienti (come è probabile che sia
perchè sono importi enormi e non è una scienza quella dell””hedge”), le
banche italiane o greche avranno perdite, non come quelle che immagina
Varoufakis, ma forse tali che ridurrano il loro capitale sotto la soglia
minima legale. E allora devi ricapitalizzarle. Sicuro.



Qui
arriviamo a quello che dice Varoufakis, che se passi alla lira
gradualmente come suggerisce Mosler senza convertire i depositi in euro,
avendo la banca delle perdite :”…i depositi nei conti bancari, di fatto, saranno convertiti dall’euro…”



Ma perchè, Yanis ?



Una
volta che sei toranto di nuovo ad essere un Stato come tutti gli altri e
non sei più soggetto ai vincoli della UE, ricapitalizzi le banche come
vuoi, con le lire o le dracme, senza toccare i depositi, perchè NON
C’ENTRA LA RICAPITALIZZAZIONE CON LE PASSIVITA’ cioè i depositi, come
sembra dire Varoufakis.



Nel bilancio di una banca a destra ci
sono le passività, composte dai depositi dei clienti, da bonds e altri
debiti bancari vari e poi ci sono i mezzi propri (il “capitale” o
equity). Le passività tipicamente sono il 95% e il capitale il 5% (e
solo ora stanno alzando le percentuali, ma in realtà anche con Basilea
III resta molto bassa, leggi sempre Admati e Hellwig).
Se devi allora “ricapitalizzarle” perchè le perdite hanno fatto sparire
il capitale o mezzi propri hai diverse opzioni NESSUNA DELLE QUALI
RICHIEDE CHE TOCCHI I DEPOSITI:



a) nazionalizzare brutalmente,
metterci qualche miliardo di capitale da parte dello Stato, azzerare
azionisti e creditori della banca e poi dopo qualche anno, quando tutto
si è calmato, torni a privatizzare. Una volta che sono statali come si
sa si fa quello che si vuole. Ok, questo è un metodo un poco comunista
che è passato in disuso, ma in passato lo si è fatto e funziona.



b)
crei una “bad bank” in cui scarichi tutte le perdite, come ad esempio
stanno pensando Renzi e Padoan ora dove però la banca originale resta in
piedi e salvi anche con soldi pubblici i creditori della banca (la
soluzione USA e UK del 2009 per intenderci) e dove poi con un bel QE la
Banca Centrale appunto compra tutte le perdite e le tiene lei (e se le
cose migliorano le rivende, se non migliorano fa finta di niente e le
attività comprate risiedono per decenni nel suo bilancio, vedi Cile,
Messico, Brasile, Cina, Thailandia….leggere Peter Stella ad esempio a
riguardo)



c) dividere in “good bank” e” bad bank” spostando nella
seconda i crediti incagliati o tossici o le perdite da conversione in
lire, togliendole però la licenza bancaria e trasformandola in un
veicolo finanziario morto che deve “digerire” questi attivi incagliati
nel corso del tempo. Questo è il metodo asiatico, la Cina fa sempre più o
meno così. Nella prima, “good bank”, crei una banca nuova di zezcca in
pratica, vi sposti la parte buona dell’attivo e i depositi. Con questo
sistema, hai spazzato via i creditori “secured” e “unsecured”, cioè i
detentori di bonds della banca e altri crediti verso la banca…). Questa è la soluzione migliore tra parentesi),
ma anche se gli esperti tipo Wilem Buiter la suggeriscono i politici,
comprati dalla lobby finanziaria, non la vogliono mai applicare. Perchè
costa alle istituzioni finanziarie e non ai contribuenti…



In
tutte queste opzioni di ricapitalizzazione NON OCCORRE TOCCARE I
DEPOSITI DEI CLIENTI. Stamperai moneta sostanzialmente, quello che fanno
tutti. La Cina è la quarta volta adesso che ricapitalizza in modo
silenzioso le sue banche, USA e UK lo hanno fatto per migliaia di
miliardi nel 2009. La Germania stessa ha avuto perdite di 700 mld nel
2009 a causa delle sue banche… L’Irlanda ha avuto perdite superiori al
PIL o quasi nel 2009-2011 a causa delle sue banche. Ma nessuno ha
toccato i depositi.



Si tanta simpatia per Varoufakis
e tutti quelli che sono contro l”austerità, ma qui con le buone
intenzioni non si va lontano, purtroppo si tratta di trappole
finanziarie e di cortine fumogene che confondo la gente e fanno sì che
rimanga intrappolata. Se ti fai confondere anche tu rimani intrappolato



Nota 1

Per i più esigenti: ovviamente esiste una differenza enorme tra Grecia e Italia
a riguardo, noi abbiamo banche che sono ora strapiene di depositi e in
cui se gli porti 100mila euro e non gli compri polizze o prodotti
strutturati quasi ti mandano via e i greci hanno perso ormai un terzo
dei loro depositi scappati all”estero (Target2 della Germania in gennaio
è esploso a causa dei greci..). Di conseguenza, non è così semplice
come la faccio qui sopra, per sintetizzare il nocciolo del discorso, nel
caso della Grecia. Avendo lasciato uscire una quantità enorme di
depositi loro hanno problemi seri, ma ADESSO. Quando Varoufakis scriveva
però l”articolo citato da Keynesblog criticando Mosler era nel 2011 e
allora era diverso, i soldi non erano ancora usciti dalle banche greche



Nota 2

Nel caso di ritorno alla lira “secco” come viene predicato, per ora, da Lega, Meloni, Grillo, Borghi, Bagnai, Rinaldi
e così via, il problema delle banche è molto più serio. Perchè appunto
avresti una mega fuga di capitali, anzi la madre di tutte le fughe di
capitali e qui però si parla di “depositi” (si confondono i due termini
nel linguaggio, “depositi” e “capitale”). Se escono 1,000 mld di
depositi dalle banche italiane hai un enorme problema. Come in Grecia
oggi appunto. Ma questo non va confuso invece con il problema della
ricapitalizzazione che riguarda i mezzi propri della banca. Il motivo
per cui qui si propone l”uscita dall”Euro graduale, emettendo prima
crediti fiscali, poi facendo incassare e pagare in lire da parte dello
stato MA SENZA MAI CONVERTIRE PER FORZA I CONTI BANCARI è questo. Perchè
la fuga dei depositanti ti mette in crisi.

Per ora però Lega,
Meloni, Grillo, Borghi, Bagnai, Rinaldi nella foga della polemica non
vogliono ammettere il problema e fanno quindi una campagna debole e
destinata alla sconfitta.



Perchè Lega, Meloni, Grillo, Borghi,
Bagnai, Rinaldi ecc.. dicono alla gente che gli convertiranno a forza i
conti in euro in lire. E la gente, giustamente, appena avrà anche solo
un vago sentore che forse possano vincere porterà i suoi soldi
all”estero, come hanno fatto i greci.



L”unica uscita dall”Euro che funzionerà è quella graduale, senza convertire gli euro in banca per decreto in lire (per adesso la predichiamo in due o tre, ma bisogna dare tempo al tempo….)





Nota 3

Quando
si parla del funzionamento delle banche hai da una parte Mosler che ha
lavorato in banche da Bankers Trust negli anni ’70 in giù per 30 anni,
una sua banca (piccola) in Florida l’ha venduta due anni fa con profitto
dopo averla comprata nel 2009 e ed è stato il più grosso compratore di
BTP nel 1994-1997 forse al mondo… e dall’altra il Varoufakis, un
accademico specializzato in qualcosa di astratto (game theory) che come
campo di studio suo si è occupato molto di economia monetaria, banche e
mercati finanziari senza contare che non ha nessuna esperienza pratica. I
ministri delle Finanze andrebbero affittati dall”estero, come si fa con
i calciatori.







Fonte:  monetazione.it.




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