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Ripresa economica: doccia fredda sul governo Renzi

Il governo Renzi e i commentatori economici si sbilanciavano dichiarando una certa ripresa dell’economia italiana. La durezza dei numeri li smentisce.

Ripresa economica: doccia fredda sul governo Renzi
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4 Aprile 2015 - 21.10


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di Giuseppe Masala.



Da qualche settimana sia i ministri del governo Renzi sia i commentatori economici si sbilanciavano con dichiarazioni e articoli sulla stampa in merito ad una certa ripresa dell’economia italiana.

Secondo i commentatori e i politici questa ripartenza dell”economia era da attribuire alle misure di politica economica del governo, alle misure di politica monetaria della BCE di Mario Draghi e ad un ambiente economico più favorevole grazie al ribasso del petrolio e alla svalutazione dell”Euro rispetto al Dollaro.

Sfortunatamente l”Istat â€” l”Istituto italiano di statistica â€” ha smentito l”ottimismo dei rappresentanti del governo. Infatti nel giro di pochi giorni sono stati resi pubblici i dati sulla produzione industriale e quelli sulla disoccupazione che attestano come la situazione economica italiana sia tutt”altro che rosea. 

La produzione industriale a gennaio è diminuita dello 0,7% sul mese precedente e su base annua (cioè su gennaio del 2014) ha subito un vero e proprio crollo: â€”2,2%.

Come se non bastasse anche i dati sulla disoccupazione sono molto negativi: a Febbraio 2015 sul mese precedente il tasso è cresciuto dello 0,1% e su base annua dello 0,2% raggiungendo un picco del 12,7%.

Appare evidente che nonostante l”attivismo governativo non si vedono miglioramenti reali per l”economia italiana. Con una disoccupazione a percentuali altissime e anche con una produzione industriale che continua a diminuire è ben difficile attendersi un netto miglioramento del Prodotto Interno Lordo in questo primo trimestre dell”anno.

Sicuramente una delle cause di dati così negativi è quella dei consumi interni che non ripartono, ai quali va aggiunto il notevole danno che è arrivato dalle sanzioni alla Russia imposte dall”UE. Infatti secondo la Direzione Studi e Ricerche della Banca Intesa Sanpaolo, nel 2014 le esportazioni italiane sono diminuite di 1,2 miliardi di euro e addirittura nei primi due mesi del 2015 le cose sembrano notevolmente peggiorare con una diminuzione delle esportazioni a gennaio del â€”36,7%, e a febbraio del â€”28,5%.

Insomma, non basta l”attivismo riformista del governo se poi alle imprese italiane viene preclusa la possibilità di esportare verso mercati che hanno dato in passato ottime soddisfazioni.

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