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'La folgorante ripresa dell''Italia: il debito'

Il debito italiano cresce sempre con forza, mentre il PIL varia di poco. Ecco i numeri impietosi che danno la vera misura dei governi italiani, Renzi incluso.

'La folgorante ripresa dell''Italia: il debito'
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8 Marzo 2016 - 23.18


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di Paolo Cardenà.

In un post precedente
avevo pubblicato il grafico dell”andamento del PIL reale dell”Italia
rispetto a quello dei paesi del G7, (a proposito vi ringrazio per le
oltre 40 mila letture e per le 3500 condivisioni).

Ora, veniamo al debito pubblico che, come sapete, espresso in rapporto al PIL, ammonta a al 133%.


Per
chi non ha tanta familiarità con queste metriche, vale la pena citare
alcuni numeri, in modo che si possa avere maggiore cognizione di cosa si
sta parlando.




Il
PIL nominale dell”Italia, a fine 2015, era di 1636 miliardi di euro;
mentre a fine 2007 (ossia l”anno precedente l”inizio della crisi) era
1612 miliardi di euro. Quindi, in 8 anni il PIL è aumentato di appena 24
miliardi
.




Un”inerzia, se confrontato all”aumento del debito pubblico.




Infatti il debito a fine 2007 era pari a 1606 miliardi, mentre a fine 2015 ammontava a 2170 miliardi, ossia 




564 miliardi di euro in più




al netto dei rituali ritocchi di fine anno che servono per migliorare le metriche del rapporto debito/PIL.




Il grafico che segue esprime la variazione del debito e del PIL dal 2007 al 2015.

 

 

La
banda rossa che vedete nella colonna del debito, rappresenta il debito
pubblico formato dal governo Renzi, pari a 80 miliardi di euro.





Tutto
ciò può essere rappresentato anche con un altro grafico dal quale
emerge la dinamica del PIL nominale (linea blu)  e quella del debito
pubblico (linea rossa)

 


Come
vedete, fino all”inizio della crisi (2008) le linea del debito e del
PIL erano quasi sovrapposte, ad indicare il rapporto debito/PIL vicino
al 100%. Ora la divergenza è drammaticamente ampia e per ricondurre il
rapporto al 100% (Maastricht vorrebbe al 60%, ma lasciamo perdere….)
occorrerebbe alternativamente:





  • Una crescita del PIL nominale di 534 miliardi di euro a debito invariato (da sogno);
  • Una diminuzione del debito di 534 miliardi di euro a PIL invariato;
  • Un mix di tutte e due le misure precedenti, cosa più verosimile, magari anche attraverso l”inasprimento delle imposte di successione
    (cosa molto probabile), l”introduzione di imposte patrimoniali
    straordinarie
    (cosa altrettanto probabile ma più difficoltosa), o una
    ristrutturazione del debito pubblico
    (non nell”immediato, ma in
    proiezione futura).


     
Leggi: 



Per
concludere, vale la pena osservare un altro grafico che esprime la
l”andamento del rapporto debito/PIL effettivo (linea blu, cioè quella
che sale) rispetto alle previsioni dei vari governi (linee colorate,
cioè quelle che scendono).

 

 

Come vedete non ne hanno azzeccata una.

 


In
ultimo, occorre ricordare che il PIL nominale, nell”ultimo anno, è
aumentato di circa l”1,5%, mentre il costo del debito pubblico, seppur
in calo, è stato di oltre il 3%.


Ciò
significa che l”italia, per mantenere lo stesso rapporto debito/PIL
(improponibile) ha bisogno ancora di robusti avanzi primari, per il
semplice motivo che se il PIL nominale non cresce di una misura uguale
al costo del debito, il rapporto debito/PIL sale anziché diminuire.

 

 




Ps. Al fine di non farmi perdere tempo come è accaduto qualche giorno fa
(anche perché ne ho veramente poco) chiunque voglia riprendere i
grafici presenti in questo articolo o nel blog, può farlo liberamente purché
citi la fonte, non alteri i grafici e inserisca nel proprio sito il
link attivo che rimanda a questo articolo. Come naturale che sia.

 

 




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