L'etica sistemica e Obama | Megachip
Top

L'etica sistemica e Obama

'Non puoi proprio aprire bocca sull''etica quando sei a capo di un sistema che genera ineguaglianza, collasso ambientale, guerre e profughi... [Pierluigi Fagan]'

L'etica sistemica e Obama
Preroll

Redazione Modifica articolo

21 Settembre 2016 - 12.00


ATF

di
Pierluigi Fagan
.

Con un titolo così, non
saranno poi tanti a leggermi e quindi mi posso permettere una certa
rilassatezza dell”argomentazione.

Ho letto stamane l”articolo di Repubblica sull”ultimo intervento di Obama alle Nazioni Unite.
Il pezzo contiene un involontario umorismo. Dice infatti il presidente USA: «Dobbiamo
ammettere che i rifugiati sono sintomo di un più ampio fallimento, di tensioni
e persecuzioni. Ma come Stati Uniti siamo determinati a fare la nostra parte,
aumentando il numero dei profughi…».

La frase termina con la
promessa di ospitare più profughi e convincere molti altri ad ospitare più
profughi, ma interrotta lì dove l”ho riportata, mi sembra più realistica: è, in
molti casi, il nostro modo di agire sul mondo, quello americano più di altri, a
determinare la spinta migratoria.

Suona allora un po”
surreale tutta la tiritera sull”accoglienza quando il problema di un impianto
idraulico che perde non è perorare la causa dell”accoglimento dell”acqua nomade
in bacinelle multiculturali sempre più grandi ma prendere un buon idraulico a
far sì che l”impianto non perda più.

Obama, che essendo
americano con le definizioni dell’etica non ci prende molto, a un certo punto
parla di “imperativo etico”
a fare di più.

Invero l”imperativo etico inviterebbe a fare di
meno
, ovvero perturbare meno i
delicati e precari equilibri del mondo
.

L”imperativo etico (che
con questi termini è un chiaro e univoco riferimento a quello kantiano)
suonerebbe così: “agisci come se la
norma che ispira il tuo comportamento, diventasse norma universale”
.

Immanuel
Kant
sosteneva che
questa formulazione (la formulazione è in tre versioni di cui due simili) non
aveva identità con la Regola d”Oro (ma qui la discussione si farebbe troppo
tecnica). In linea generale io credo sia molto simile alla Regola d”Oro (fai/non fare a
gli altri, quello che vorresti/non vorresti gli altri…
ecc.).

Le società (e la
relativa cultura) anglosassoni hanno un’etica
interna prevalentemente utilitaria. Ma
esternamente non esiste un’etica (parlo
dei rapporti tra una società “x” e
l”ambiente o le altre società che abitano il mondo).

Obama fa una gran confusione
tra disposizioni morali come la solidarietà, il rispetto per tutti gli esseri
umani che –ovviamente – è fuori discussione, il contrasto ad ogni forma di
razzismo e pseudo-teoria della razza eletta (ma chissà poi come la mette con il
concetto di “nazione indispensabile”), nonché con i concetti di eguaglianza
(USA 168° paese su 176 per indice di uguaglianza – indice Gini – a dato 2007, oggi forse anche in posizione più arretrata)  e di rimprovero ad Israele per la questione
palestinese (salvo poi, dopo aver risposto un risoluto “no” alla richiesta di
45 miliardi di dollari di aiuti militari per i prossimi dieci anni fatta da
Netanyahu, averne concesso “solo” 38). Insomma, se valesse la categoria psico-morale
della falsa coscienza, qui siamo a vette sublimi.

Quando John Locke riformulò in senso liberale
l”impianto politico di Thomas Hobbes,
confermò al pari del predecessore che tra i popoli vige la legge di natura e così pensa l”intero impianto teorico delle
Relazioni Internazionali che si studia e s”insegna negli USA.

La confusione etica obamiana si conferma laddove il nostro afferma che
lo snodo decisivo è tra “liberismo ed autoritarismo”. Queste sono categorie politiche (quasi) lockiane ma
sono applicabili solo all”interno dei
sistemi
. Nulla dicono invece sull”etica della relazione tra sistemi e tra
sistemi e mondo
, mentre sono proprio le relazioni politiche e ambientali
tra Stati a produrre o non produrre flussi
migratori
ingestibili.

Semplicemente, l”etica interna ai sistemi non può esser
discussa senza quella esterna
: gli impegni che prendete con voi stessi sono
connessi a quelli che prendete con il mondo e il mondo è fatto da più di 200
Stati e un ambiente che contiene, sempre più a fatica, 7,5 miliardi di
individui, prossimi 10 miliardi.

Non puoi proprio aprire
bocca sull”etica quando sei a capo di un sistema che genera ineguaglianza,
collasso ambientale, guerre e profughi perché devi proteggere e difendere il
fatto che il tuo 4,4% di popolazione viva comodamente con il 24% del PIL
mondiale, generato da sistemi che producono ineguaglianza, collasso ambientale,
guerre e profughi. E nell’agitare la morale dell’accoglienza per rimediare al
collasso migratorio che tu stesso produci, ti rendi pure ridicolo.

Diceva Ludwig Wittgenstein
che “su ciò di cui non si può parlare si
deve tacere”
e sull”etica tra Stati e tra Stati e ambiente, lezioni di etica da Obama, francamente
non possono esser prese.

[GotoHome_Torna alla Home Page]

Native

Articoli correlati