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Dopo il RefeRenzum, contiamo i poveri

Sfumato il sogno di potere di Renzi, l’Istat può finalmente pubblicare i dati sulla povertà in Italia. Le cifre raccontano un drammatico peggioramento. Eccole. [M. Ragnedda]

Dopo il RefeRenzum, contiamo i poveri
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6 Dicembre 2016 - 18.37


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di Massimo Ragnedda.


Passato il RefeRenzum, l’Istat può finalmente pubblicare i dati sulla povertà in Italia. Faccio una breve sintesi.


– 17 milioni 469 mila italiani sono in condizioni di esclusione sociale, ovvero in condizione “di grave deprivazione materiale”.


– Il 46,4% dei residenti nel Sud e nelle Isole è a rischio di povertà o esclusione sociale, contro il 24% del Centro e il 17,4% del Nord. Il divario tra Nord e Sud è nettamente peggiorato sotto il governo Renzi.


– Il 48,3% delle coppie con tre o più figli sono a rischio povertà. Parliamo di una coppia su due. Lo scorso anno erano il 39,4%. Un netto e pericoloso peggioramento.


– Nel 2015 è cresciuto il numero delle emigrazioni: l’8% in più rispetto al 2014.


– Quasi 23 mila laureati italiani con più di 25 anni di età hanno abbandonato l’Italia nel 2015, perché senza futuro (+13% sul 2014).


– Quasi 11 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi e risparmiare soldi a causa “degli effetti socialmente regressivi delle manovre di contenimento del governo” (fonte Censis).


I problemi di cui il governo si sarebbe dovuto occupare erano ben altri che quella insensata riforma per la quale hanno speso milioni di euro, tempo, risorse e spaccato il paese. 

Non vedere che nel sud del Paese quasi un italiano su due è a rischio povertà o esclusione sociale significa vivere in un sistema parallelo e perdere di vista la priorità dei problemi. 


Magari questi dati aiutano a capire come mai in Sardegna e nel Mezzogiorno il NO abbia raggiunto numeri bulgari.



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