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No Flat Tax

Una riforma contro i principi costituzionali di progressività fiscale. Uno scenario che si configura antitetico a un'equa redistribuzione della ricchezza.

No Flat Tax
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17 Febbraio 2018 - 23.43


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di Fabio Belli .

 

Uno degli argomenti più gettonati di questa deprimente (proprio per la pochezza degli argomenti) e strana (per l’apparente prevedibilità del risultato) campagna elettorale, è la cosiddetta Flat Tax: il modello di riforma fiscale presentato dagli esponenti della Lega che prevede l’introduzione di una sola aliquota di tassazione (si parla del 23%, ma la proposta originaria era addirittura del 15%).

Al di là del fatto che tale riforma si presenti in contrasto con i principi costituzionali di progressività fiscale e che lo scenario si configuri antitetico a un’equa redistribuzione della ricchezza, occorre sottolineare un’altra aggravante che viene sovente taciuta e che rimane ai margini del dibattito politico elettorale.

L’intento di questa rivoluzione fiscale è anche quello di semplificare il sistema attraverso l’armonizzazione delle molteplici detrazioni esistenti.

Così, con l’ennesimo mantra della semplificazione (se ne ricordi l’uso spropositato da parte dei sostenitori dell’ultima riforma costituzionale) verrà eliminata la possibilità di detrarre le spese per le ristrutturazioni edilizie o per l’efficienza energetica degli edifici. In sostituzione saranno introdotte detrazioni più alte per ogni componente familiare che favoriranno indistintamente famiglie ricche e povere.

Queste ultime verrebbero fortemente penalizzate, primo perché la loro aliquota probabilmente non diminuirà, secondo perché se l’abolizione delle vecchie detrazioni sarà immediata, si assisterà inesorabilmente alla cancellazione dei loro benefici fiscali precedentemente acquisiti.

Naturalmente è possibile che il nuovo sistema consenta una progressiva entrata a regime, con effetti che finirebbero per disattendere gli obiettivi tanto sbandierati della semplificazione.

Se vogliamo che il sistema funzioni non occorre ridurre le aliquote, nessuno fa i calcoli a mano nel 2018. Esiste la buona tecnologia, che se usata con criterio può rendere il sistema più efficiente senza la necessità di inutili e ridondanti adempimenti come lo spesometro.

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