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Il Ponte sullo Stretto è una truffa tecnico-politica da smontare bullone per bullone

Altro che “grande opera”. Il Ponte di Salvini è una gigantesca messinscena da 15 miliardi. Con fondamenta nell’inganno, piloni nella propaganda, e un’impalcatura che non regge nemmeno sulla carta. Ingegneria? Semmai fantascienza prepotente con i soldi pubblici.

Il Ponte sullo Stretto è una truffa tecnico-politica da smontare bullone per bullone
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7 Agosto 2025 - 07.35


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di Pino Cabras.

🤡 Un progetto del 2011 venduto come “rivoluzionario”

Il governo lo chiama “progetto aggiornato”. Ma in realtà è lo stesso identico del 2011, truccato qua e là con una relazione in cui si promettono modifiche “nella fase esecutiva”. Tradotto: prima vi vendono il sogno, poi (forse) capiscono come realizzarlo. È come mettere all’asta un’auto dicendo che il motore lo monteremo dopo. Magari mentre il trabiccolo è in movimento lungo una discesa.

🔩 “Cambiamo l’acciaio”: parole che fanno ridere gli ingegneri (e piangere i contribuenti)

Nel nuovo progetto si propone di usare un acciaio con il 20% in più di resistenza. Peccato che questo cambia tutto: sezioni, cavi, masse, ancoraggi. Quindi buttano nel cestino tutti i calcoli statici e sismici fatti finora. Ma va bene così, dicono: “lo correggeremo più avanti”. Come no.

💥 Sismica e aerodinamica? Alla cieca, grazie.

  • Il comportamento sismico dell’impalcato non è verificabile, perché manca perfino la scelta della pavimentazione (!).
  • Le prove in galleria del vento non sono state aggiornate con le modifiche strutturali più recenti.
  • Il comportamento aeroelastico (cioè l’effetto delle oscillazioni provocate dal vento) non è testato. E siamo nello Stretto di Messina, non sul Lago di Garda.

🌬️ Il vento? Nessuno l’ha considerato davvero.

Il ponte è progettato nel punto peggiore possibile dello Stretto, esposto a venti che non corrispondono a quelli inseriti nei modelli progettuali.

In pratica: hanno fatto i calcoli per una zona e lo costruiscono in un’altra.

Tutto ciò in una delle aree sismiche più attive d’Europa, su un fondale instabile, vicino a faglie attive. Un capolavoro di sconsideratezza. Però fidatevi di Matteo.

🏜️ Un ponte che collegherebbe strade e ferrovie disastrate

Sicilia e Calabria, le due sponde del ponte, sono ancora deserti infrastrutturali. Linee ferroviarie a binario unico, stazioni fatiscenti, tratte non elettrificate, tempi di percorrenza da Far West.

Le merci non viaggiano in treno, vanno tranquillamente via mare. Le persone, se possono, prendono l’aereo.

Il ponte non collega due reti moderne: collega due fallimenti logistici. Per salire sul ponte occorrono tanti km di raccordi che fanno perdere più tempo di oggi a chi vive nell’area dello stretto.

Senza un vero sistema ferroviario a monte e a valle, il ponte sarebbe un viadotto sospeso sull’inefficienza.

🚄 Alta velocità? No, alta fantasia.

Il ponte dovrebbe portare treni AV. Ma:

  • sotto l’effetto del vento, il ponte si inclina, e le rotaie risultano a quote diverse fino a 60 mm;
  • il limite internazionale è 3 mm;
  • e no, non basta dire “ma il treno non si ribalta”: un treno non può correre inclinato del 4%, è contro le norme UIC.

Insomma: il “ponte ferroviario” è una gigantesca presa per i fondelli. Anche perché i binari a sud di Napoli sono lenti, discontinui, vetusti. E quelli in Sicilia… peggio.

🪤 Cavi gemelli, tecnologia da museo

Il ponte prevede cavi gemelli paralleli, una tecnologia abbandonata nel 1964 con il ponte di Verrazzano. Da allora nessuno li ha più progettati così. Nessuno, tranne noi.

🧱 Chi progetta davvero questo ponte? Gente che non ha mai progettato un ponte ferroviario.

Il gruppo Cowi, chiamato in causa, è esperto in gallerie e metropolitane, non in ponti sospesi ferroviari. Il progettista che firmò lo Storebaelt è in pensione. Quindi si va avanti senza competenze chiare per un’opera mai tentata prima al mondo.

🧨 68 raccomandazioni tecniche ignorate. “Procediamo comunque”

Il comitato tecnico-scientifico ha fatto 68 osservazioni gravi, molte delle quali richiederebbero almeno due anni per essere recepite. Ma il Ministero autorizza lo stesso la “fase esecutiva”. Senza progetto approvato. Come dire: scaviamo prima, poi vediamo se possiamo costruire.

💰 Un progetto finto, ma soldi veri. Tanti. Troppi.

  • 13,9 miliardi per il ponte.
  • 1,1 miliardi per le opere complementari.
  • 120.000 “unità lavorative annue” (cifra buttata a caso).
  • 200 treni al giorno (!).

Tutto senza uno straccio di verifica indipendente.

Nel frattempo, Eurolink non ha nemmeno ritirato la causa da 700 milioni contro lo Stato per lo stop del 2012. Vuoi vedere che l’approvazione in fretta serve solo a blindare il contratto prima che l’appello dia torto?

🏗️ Un ponte che forse non si può nemmeno costruire

Lo dice lo stesso super-tecnico Codacci Pisanelli:

“Oggi non si sa nemmeno se quel ponte – il più lungo sospeso del mondo – si possa fare davvero come da progetto.”

E allora perché si parte?

🚫 Guardiamo bene: il Ponte è una gigantesca truffa politica

Una “grande opera” che nessun altro al mondo ha mai osato costruire, in una zona sismica, ventosa, instabile, con tecnologie superate, calcoli errati, progettisti fuori settore, spese fuori controllo, e per giunta piantata in un contesto privo delle infrastrutture minime per renderla utile.

È un monumento alla fuffa.

Un Titanic della propaganda.

🔴 Fermarlo non è anti-sviluppo. È sano realismo.

Il coraggio oggi non è “fare il ponte”. Il vero coraggio è dire:

NO a una follia tecnica travestita da orgoglio nazionale.

NO a un altro buco nero di denaro pubblico.

NO a chi usa i cantieri come spot elettorali.

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