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Orfini, due occhiaie Sansonite dopo la notte in bianco alla playstation col Matteo famoso, non sa più con chi prendersela per il Pd romano teleguidato [M. Travaglio]

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6 Giugno 2015 - 07.52


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di Marco Travaglio.


L’altroieri, mentre la visita quotidiana dei carabinieri gli portava via un altro pezzo di partito, il presidente del Pd Matteo Orfini evocava i servizi segreti. E subito un retrogusto di madeleine proustiana, di buone cose di pessimo gusto gozzaniane, pervadeva l’intera sala stampa. “Tutta colpa dei servizi segreti” non si sentiva, a sinistra, dagli anni 70, fra tintinnii di sciabole, minacce di golpe vere o presunte, stragi di Stato, strategia della tensione, giù giù fino al caso Moro. Solo che allora i servizi quasi sempre c’entravano. 

Oggi, con tutta la buona volontà, pare un tantino azzardato: basti pensare che il loro ultimo “analista” conosciuto è Pio Pompa, reclutatore di Renato Farina col nome di battaglia “Betulla” (caso di scuola di servizi che farebbero meglio a restare segreti per salvare uno straccio di reputazione). 

Ma Orfini, l’aria smunta e due occhiaie tipo Sansonite dopo la notte in bianco alla playstation col Matteo famoso, non sapeva più con chi prendersela per non dire che, se il Pd romano di cui fa parte da quando aveva i calzoni corti è teleguidato da Buzzi e Carminati, forse è colpa del Pd romano. 

Aveva anche pensato di citare il John Belushi dei Blues Brothers che si giustifica con la fidanzata: 

“Non ti ho tradito. Sul serio. Ero rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! E poi le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!”.   

Poi ha preferito andare sul classico: i servizi segreti hanno sempre funzionato, si portano su tutto ed, essendo segreti, non possono neppure replicare alle cazzate che dici. 

Quindi l’ha messa giù così: 

“È curioso che una figura come Carminati abbia potuto costruire un sistema criminale di tale entità. Chiederò al Copasir di occuparsi di questa vicenda, per chiedere com’è possibile che i servizi segreti non si siano accorti di cosa stava facendo una persona a loro evidentemente nota”. 

Ecco, i servizi dovevano essere un po’ meno segreti e chiamarlo: ehi, guarda che quel Massimo Carminati che entra ed esce dal Campidoglio omaggiato da destra, dal centro e da sinistra, che tutti chiamano Er Cecato ma ci vede benissimo, è quello dei Nar e della Banda della Magliana, il Nero di “Romanzo criminale”; guarda che il suo socio Salvatore Buzzi, quello che comanda le coop rosse romane e quindi il tuo partito, ha una condanna all’ergastolo perché assassinò con 34 coltellate un collega bancario suo complice in una truffa, che lo stava ricattando.

[…]

Il resto dell”articolo su Il Fatto Quotidiano del 6 giugno 2015.

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