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Riciclaggio a chilometri zero

Un bellissimo borgo toscano è acquistato in blocco da una ditta tedesca, frequentato da turisti tedeschi, che degustano il pane locale, fatto con grano locale...tossico.

Riciclaggio a chilometri zero
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17 Settembre 2016 - 19.47


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di Miguel Martinez.

Come sapete, la Sfida Globale
è quella cosa che dice che se vogliamo avere abbastanza soldi per
continuare a riempire i nostri inceneritori di aggeggini cinesi con cui
farci i selfie, dobbiamo Coniugare Tradizione e Innovazione, e far fare
sempre più figli alla feconda coppia.

In questo settore la Toscana ha dimostrato di sapersi collocare ai primi posti.

Un gruppo di imprenditori della nostra regione ha avuto infatti l’idea di creare un ciclo virtuoso
in grado di far copulare tutti insieme la salvaguardia del tessuto
industriale, le antiche tradizioni culinarie, il paesaggio e il turismo,
in un’ottica di riciclaggio a chilometri zero.

Dovete sapere che c’è un bellissimo borgo, Castelfalfi, con un territorio tre volte quello del principato di Monaco, che è stato acquistato in blocco
dalla ditta tedesca TUI AG, la più grande azienda turistica del
pianeta. E pensare che hanno cominciato gestendo le miniere di carbone
dello stato prussiano, privatizzate nel 1923, sotto il nome – fino a
tempi recenti – di Preussag, le cui fabbriche hanno riempito di piombo e cadmio alcuni distretti della Germania.

Ma i tempi e i mestieri cambiano, e
Castelfalfi è diventato un condominio per i divertimenti estivi di
facoltosi imprenditori tedeschi, alla ricerca di “cibo sano e scenari sorprendenti per vivere al meglio la Toscana più autentica.”

La zona, come ci informa La Nazione, è

Una vera bomboniera amata da turisti
stranieri e italiani, a caccia di panorami mozzafiato ed eccellenze
enogastronomiche. Un angolo di paradiso da investimenti milionari.

I facoltosi imprenditori tedeschi sono soliti calare sul vicino Montaione per rifornirsi del rinomato pane non salato locale: così rinomato che Montaione si vende al mondo come Città del Pane. Il sito visitmontaione.com infatti poetifica così:

Un territorio da vivere, da scoprire, ma
soprattutto da assaggiare. A Montaione troverete infatti una vasta
scelta di prodotti tipici da degustare in occasione dei mercatini che si
svolgono nel centro storico o approfittando dei tanti ristoranti del
territorio. A Montaione, la vacanza è servita!

Il mitico pane locale si fa con il mitico grano locale, che a quanto pare nasce appunto da una geniale coniugazione di Tradizione e di Innovazione.

Infatti, pare che certi industriali della zona siano abituati a conferire i loro sottoprodotti più innominabili, innovativi e repellenti a una ditta di Pisa che pratica prezzi assai concorrenziali.

La ditta di Pisa a sua volta pratica una filosofia di chilometri zero,
infatti questi prodotti li scarica a tonnellate direttamente su alcuni
campi di Montaione, i cui proprietari vengono lautamente retribuiti. E
uniscono l’utile all’utile, facendo crescere rigoroso il grano su queste grandi discariche tossiche.

Purtroppo siamo nell’Italia dei lacci e
dei lacciuoli, dove pochi sanno apprezzare una geniale idea
imprenditoriale. E così, invece di farli cavalieri del lavoro, di
imprenditori ne hanno arrestati sei ieri:

Secondo quanto spiegato dalla gdf in una
nota, le indagini hanno permesso di scoprire “una ramificata
organizzazione criminale composta da imprenditori operanti per lo più in
territorio toscano (nelle province di Pistoia, Lucca e Pisa)”, titolari
di aziende “collegate con imprese dell’area campana gravitanti
nell’orbita dei clan dei Casalesi e della cosca Belforte del comune di
Marcinise (Caserta)”.


In particolare, un’impresa di Pescia
avrebbe smaltito illecitamente, attraverso una “ripulitura” fittizia e
l’incenerimento, scarti di lavorazione provenienti dal ciclo produttivo
della carta (pulper), contenenti sostanze chimiche molto nocive per la
salute, interponendosi tra due importanti cartiere della Lucchesia – i
cui titolari risultano tra gli indagati – e i vari impianti di
smaltimento di Lucca, Livorno, Terni e Brescia.

Fonte: http://kelebeklerblog.com/2016/09/15/riciclaggio-a-chilometri-zero-e-ciclo-virtuoso-per-vincere-la-sfida-globale/

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