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Kiev: chi dovrà essere rieducato, e chi eliminato

Un botta e risposta tra un lettore russo e Giulietto Chiesa sulla grave rottura degli equilibri europei generata dalla crisi ucraina e sul futuro della Tymoshenko.

Kiev: chi dovrà essere rieducato, e chi eliminato
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30 Marzo 2014 - 23.04


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Un
botta e risposta tra un lettore russo e Giulietto Chiesa sulla grave
rottura degli equilibri europei generata dalla crisi ucraina e sul
futuro della Tymoshenko.

Caro
Giulietto,

ho
visto
il programma di ieri su TGCOM24.
lei è stato
magistrale
come sempre, ma la preparazione sulla Russia del prof. di Bari
sembrava quella derivata direttamente dalla Fox News e non da una
fonte storica. Scusi per l’esagerazione ma mi sento troppo da
vicino a quel che accade.

Infatti
trovo strano che l’unico libro di Storia della Russia che c’è in
giro sia quello di Nicholas Riasanovsky, prof. di storia alla
University of California. Scritto negli anni della guerra fredda.
Altri libri che trattano l’argomento “Russia” in maggioranza
sono scritti da autori anglosassoni. Non ho il quadro generale, ma è
quello che vedo nelle librerie in questi ultimi anni. Incredibile.

Un
vero studioso di geopolitica, come lei, conosce benissimo chi sono i
veri russofobi
, già da secoli. Proprio loro, gli anglosassoni,
la Gran Bretagna e gli USA. E non per una questione razziale o
etnica, non perché ci siano questioni di paese d’origine, siano
l’Austria, la Germania, la Polonia, la Lituania, ma per una specie
di paranoia ossessiva che l’avanzata dei russi in Europa comporti
la catastrofe per il dominio britannico.

Da
qui mi sembra chiaro che la guerra d’informazione è in atto da
molto tempo. Ma oggi assistiamo ad un vero genocidio mediatico da
parte di una potenza che spende miliardi di dollari per “essere”
l’unica fonte di informazione per tutto il mondo, creando il
consenso globale per i propri crimini e interventi militari nel
nome della Democrazia.
 

Per
quanto riguarda la registrazione dell”intercettazione della
Tymoshenko mi permetto solo alcune osservazioni.

Anch’io
sono rimasto scioccato dalle parole dette da Yulia ma poi ho
pensato:

      1.
      Perché un discorso così evidentemente nazista (anzi, razzista),
      tra due ucraini, è in puro russo?

      2.
      Supponiamo che il discorso sia uno sfogo emotivo, fatto tra due
      persone che si conoscono e sanno di parlare apertamente e senza
      essere sentiti da altri. Allora il linguaggio dovrebbe essere più
      “crudo”, come si dice, cioè con delle parolacce intermedie
      molto più da libero sfogo. Invece, Yulia usa un “blin”
      intermedio: per far capire agli italiani, è come se dicesse
      anziché “vaffa…”, un “va a quel…” Mi chiedo, cos’è?
      Un tocco di classe per far vedere che la signora Tymoshenko non usa
      un linguaggio troppo volgare? Mi sembra in forte contrasto con la
      frase “sterminare un’intera popolazione con la bomba atomica”,
      che non è certo di persona con saldi principi morali. O, forse la
      telefonata aveva lo scopo preciso di lasciare un messaggio,
      mettendo in conto che i partecipanti sapevano di essere ascoltati?

      3.
      Il discorso degli 8 milioni di russi da sterminare. Che, anzi, non
      sono chiamati russi, ma “izgoi”, fuori legge, banditi.
      Nel senso, anche, di un popolo che dev’essere bandito, cacciato
      via dal paese. Ecco qui si apre un discorso molto complesso, ma
      fondamentale:

    • a)
      Essere russo.

    • b)
      Che cosa vuol dire Ucraina.
       

      Sono
      questioni che meritano di essere definite. In breve, l’Ucraina
      non è un territorio etnicamente definito da una nazionalità ma è
      una specie di puzzle, che si è venuto componendo in tappe diverse
      della storia. L’“ucrainizzazione” forzata, compiuta negli
      ultimi 20 anni, ha avuto i suoi risultati, questo è chiaro, ma non
      abbastanza da poter mobilitare un esercito di ucraini contro i
      russi. Non c’è nemmeno una polizia disponibile a soffocare le
      manifestazioni del sud-est. E’ per questo che sono stati
      costretti a chiamare i mercenari dall’esterno. Perché, come si
      vede dalla realtà, non hanno l’appoggio di un’intera
      popolazione ma solo di gruppi di guerriglia armata, composti da
      nazisti, preparati ad azioni violente dagli Stati Uniti in veri e
      propri lager.

      Il
      resto del paese per adesso è impaurito, blindato dalla
      manipolazione di una TV ucraina che sta bombardando la gente con
      informazioni false. Gente che, comunque, non è disponibile ad
      accettare una guerra aperta contro la Russia. Perché? Perché la
      stragrande maggioranza si sente parte della nazione russa! Questo
      dimostra il referendum di Crimea e le precedenti elezioni. I
      nazisti sono stati portati al potere da forze esterne.

      La
      divisione della antica Rus’ in “malorossia”,
      “velicorossia” e “bielorossia” non è una divisione etnica!
      Tutti, su questi territori, hanno sempre considerato se stessi come
      “russkie liudi”. Persino L’vov, cento anni fa era
      popolata da “rusini”, sterminati quasi tutti dagli
      austriaci proprio perché parlavano russo e si sentivano russi! La
      “ucrainizzazione” è stata una violenza, ordinata da chi
      intendeva staccare questo territorio, e in tal modo colpire la
      Russia. Certo che la situazione è stata spinta in questa
      direzione. Gli italiani potrebbero immaginare una situazione in cui
      Bossi avesse raggiunto il potere, sul serio. Dopo una ventina
      d’anni il discorso, per quanto ridicolo, della Padania avrebbe
      potuto produrre una generazione che avrebbe creduto di essere di
      etnia padana di antica origine celtica. O altre fesserie del
      genere. Con l’Ucraina una cosa del genere sarà comunque
      difficile da realizzare, sebbene i sostenitori dell’etnia ucraina
      abbiano avuto perfino un loro grande teorico in Hrushevsky nel XIX
      secolo.

4.
Tymoshenko come nazionalista ucraina è comunque ben poco credibile.
Prima di tutto perché è molto probabile che sia di origine ebraica.
Va aggiunto che la sua carriera politica è stata molto simile a
quella di quasi tutti gli oligarchi russi e ucraini: fatta rubando.
Qui l’ideologia patriottica di destra non è nemmeno presente. Per
cui vedo questo come una mossa “alla Yulia” per guadagnare i
punti.

Ho
questi dubbi. Il discorso russi-ucraini è per me fondamentale e
dovrebbe essere portato in primo piano da studiosi “italiani”
(possibilmente) come Lei, per aiutare la gente di capire la
situazione odierna, prima che diventi tardi e il paese non entri in
un vortice di guerra e caos, come quelli arabi.
Grazie,
Giulietto, dell’immenso aiuto che ci sta dando con la sua
straordinaria opera di diffusione di un pensiero “alternativo”
a quello del Padrone del mondo…

Igor
Glushkov

Caro
Igor,
 

intanto
complimenti per il tuo italiano (questa lettera è scritta in
italiano e io ho solo effettuato qualche ritocco redazionale). Ho
voluto pubblicarla perché, pur sinteticamente, aiuta il lettore a
capire la complessità del problema che abbiamo di fronte.

Il
pubblico italiano, “grazie” all’ignoranza storica, politica,
di quasi tutti i commentatori (nel silenzio, per altro, del mondo
accademico e universitario), ha ricevuto un’informazione
completamente distorta.

La
russofobia anglosassone ha dettato le notizie. I nazisti di Maidan
sono stati presentati come “il popolo ucraino”. La Russia, che
ha subito per venti anni la penetrazione americano-tedesco-polacca,
praticamente senza reagire (perché guidata da idee filo
occidentali), ha di fatto soltanto reagito, difendendo il popolo
russo di Crimea. Ed è stata rappresentata come l’aggressore,
sebbene fosse stata aggredita.

Questa
è una crisi di gravità senza precedenti nella storia successiva
alla seconda guerra mondiale. Gli equilibri europei sono stati
modificati, la sicurezza europea è stata distrutta. Tutto questo
non sarebbe stato possibile se l’informazione giunta ai cittadini
italiani ed europei fosse stata decentemente vicina alla realtà
effettuale delle cose. Ma noi, come ben sai, viviamo ormai dentro
Matrix, prigionieri dell’illusione dell’Occidente di continuare
a dominare il mondo. Vedo che vivi in Italia. Mi piacerebbe averti
tra di noi, in Alternativa, per continuare insieme la battaglia per
la verità, e perché Italia e Russia possano guardare insieme un
futuro di pace, molto diverso dalla guerra che si sta preparando.

Per
quanto concerne la Tymoshenko, la sua carriera è oggi un dato
negativo agli occhi dell’Europa. Che, dopo avere gettato il
sasso, usando i nazisti, adesso vorrà ripulirsi dagli schizzi di
fango. Yulia Tymoshenko è uno schizzo di fango. Ricattabile,
certo, ma anche in grado di ricattare. Quando si porta al potere
una banda di criminali bisogna mettere in conto che, per
normalizzare la situazione, li si deve rieducare, o eliminare.
Resta da vedere se la Tymoshenko sarà in grado di essere
rieducata, oppure se la dovranno eliminare.

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