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Italiani, premi Darwin

Le drammatiche conseguenze della sfida alla Russia nel contesto italiano, a partire dai costi militari. Notizie importantissime ignorate da quasi tutti i media italiani.

Italiani, premi Darwin
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28 Marzo 2014 - 23.55


ATF

di
Maurizio Blondet,

su
concessione di effedieffe.com
.


Pubblichiamo
un articolo di Maurizio Blondet (tratto da effedieffe.com, sito
accessibile solo per gli abbonati) che spiega le drammatiche
conseguenze della sfida alla Russia nel contesto italiano, a partire
dai costi militari. L”attacco ai vizi degli
«italioti»
è uno dei tanti aspetti
politically
incorrect

della sua scrittura. In mezzo, ci sono notizie importantissime
ignorate da quasi tutti i principali media italiani.

Cari
concittadini, pensateci solo un momento, e scusate se vi distraggo
dai vostri impegni calcistici, tifosi o sessuali e dai discorsi sulla
gastronomia: vi conviene, come Stato, essere
nemici
della Russia
, il Paese da cui dipendete per riscaldamento e
carburanti? Che compra i nostri beni industriali e che non vi
minaccia affatto, almeno fino a ieri? Nemici armati intendo, sullo
scivolo di una guerra con quella che – nonostante tutto – è
ancora la seconda potenza nucleare del mondo, ed ha una qualità
militare che gli americani nemmeno si sognano. Pensateci un momento,
fra una pizza e una spaghettata: vi conviene?

Perché
è la situazione

in
cui vi hanno cacciato i vostri politici, politici che – è vero –
non avete eletto, ma da cui vi lasciate governare come un gregge di
pecore deficienti. Quelli che decidono a vostro nome sia da Roma, sia
soprattutto da Bruxelles, hanno scelto per voi: di escludere Mosca
dal G-8, di applaudire il presidente Obama che l’ha minacciata
fisicamente di aggressione bellica in difesa del governicchio
ucraino, frutto delle eversioni americane, ovviamente anch’esso non
eletto dagli ucraini: «Agiremo in loro difesa qualunque cosa accada:
questa è la Nato», ha minacciato esplicitamente Obama, secondo
quanto riporta il
Corriere
(della Serva).

«Ogni
alleato della Nato ha la rassicurazione che tutti noi, inclusi gli
Stati Uniti, ribadiamo pieno sostegno al concetto di difesa
collettiva previsto dall’art. 5 del Patto Atlantico». Barack Obama
l’ha detto a proposito di possibili minacce sui Paesi baltici. «Ci
sono momenti in cui l’azione militare può essere giustificata».

I
Paesi baltici sono Lettonia, Lituania, Estonia; tutti insieme fanno
tanti abitanti quanto una media provincia italiota

Però a Bruxelles
contano più di Italia e Spagna, e fanno i galletti e sfidano Mosca,
si armano spendendo il 4% del loro ridicolo bilancio per gli
armamenti, perché si sanno coperti dall’America. 

E Washington li
addita ad esempio:
voi
europei grossi e molli spendete troppo poco di armi, l’1, il 2% del
Pil
,
scrive il
Wall Street Journal,
dovete armarvi di più
,
spendere più dalla Lockheed…

Ebbene:
i vostri politici, vi hanno impegnato a difendere i baltici.

Hanno
detto sì ad Obama, senza nemmeno rimproverargli le
manovre
eversive

americane a Kiev, ampiamente provate; avete dato tutte le ragioni a
lui, e tutti i torti a Putin
.

E
in pratica, avete firmato di nuovo il patto di difesa reciproca della
NATO
che avremmo dovuto sciogliere già dal ’90, quando si sciolse
il Patto di Varsavia; sicché ora, se uno dei galletti baltici fa
qualche provocazione, noi dovremo partecipare alla guerra. Contro la
Russia
. E intanto, subire le conseguenze economiche dell’embargo
decretato
anche
da noi
,
per ordine di Washington.

Provocazioni
dei baltici? Che dico: le provocazioni sono già quotidiane e le
fanno già gli americani e i francesi, anzi: già i
militari
italiani
.
Non lo sapete? Capisco, troppo occupati con le ricette sulle
fettuccine.

Ma
da quando gli USA hanno fatto scoppiare la crisi pagando i rivoltosi
di piazza Maidan, di colpo – sappiatelo – hanno cominciato a
sorvolare
coi loro aerei lo spazio aereo russo
,
obbligando anche noi a fare altrettanto. Fanno ciò, beninteso, in
base al trattato internazionale
Cieli
Aperti

(
Open
Skies
),
firmato a Vienna per aumentare la fiducia reciproca nel campo della
minaccia nucleare: esso obbliga i Paesi firmatari ad aprire il loro
spazio aereo a
regolari
ispezioni
.
In buona fede, Putin ha firmato questo trattato nel 2001 (La Cina
invece no, guarda caso nessuno la minaccia).

Ebbene:
da
giorni il sorvolo è diventato una vera passione per Washington
.


Il 3 marzo scorso, il sorvolo ha visto ispettori francesi a fianco
degli americani.


L’11 marzo, con gli americani si sono levati
ispettori
italiani
.


Il 17 marzo, è stata la volta di ispettori ucraini (non si sa a che
titolo).


Il 24 marzo, di nuovo ispettori francesi.

Un
sorvolo a settimana.

Di
colpo, noi della NATO siamo attratti allo spazio aereo russo come
mosche dal miele (o tafani dal sangue). Che ci andiamo a fare? 

Ma
ovvio, a controllare come quel cattivo di Putin muove i suoi
armamenti atomici sul suo territorio! È normale, c’è il Trattato!
Già: immaginate solo se Putin pretendesse di fare altrettanto nello
spazio aereo americano, in questo momento di estrema tensione: tutti
i nostri
media,
all’unisono con i loro padroni americani, strillerebbero:
«Provocazione! Aggressione! Espansionismo paleo-sovietico!».

La
cosa preoccupante è quel che ha detto
Obama,
piombato in Europa a darci ordini
.
Ha detto di non essere preoccupato dall’aggressione Russa come
minaccia per gli Stati Uniti; ha aggiunto però che quello che lo
preoccupa, è «
un
fungo atomico sopra Manhattan
».
Sapendo che a Manhattan hanno avuto lo stomaco di far saltare quei
due grattacieli (l’
11
settembre
,
e vi siete bevuti la storia ufficiale…) per giustificare
l’invasione di
Afghanistan
ed
Iraq
nonché l
’introduzione
della tortura nel diritto di guerra statunitense

e
il
non-riconoscimento dei nemici come combattenti legittimi
,
oltreché l’
intercettazione
senza mandato

e l’
incarcerazione
senza accusa

(e poi dicono che è Mosca a non rispettare i diritti umani…),
sarebbe da preoccuparsi. Tanto più conoscendo l’antica propensione
agli auto-attentati che gli USA coltivano come pretesto per una delle
loro guerre, centinaia da quando si sono eretti a stato.

Pensateci:
Obama dice di temere un’atomica sopra Manhattan. Non occorrerebbe
certo di meno per giustificare una guerra mondiale, contro Russia e
Cina… che cosa stanno tramando?

Pongo
la domanda, italioti, perché in questi stessi giorni all’Aia –
mentre si sputava su Putin secondo gli ordini ricevuti – c’è
stato un vertice sulla sicurezza nucleare. E in margine, il Ministro
degli Esteri canadese, tale
John
Baird
,
ha fatto una sconcertante dichiarazione:

«Al
momento attuale la minaccia di terrorismo nucleare resta una delle
più gravi per la sicurezza mondiale. Il nostro partenariato con
Israele nel quadro di questa iniziativa criminalistica (?) aiuterà
gli Stati del Medio Oriente e altrove a perseguire i pericolosi
criminali che conducono attività nucleari illecite».

Terrorismo
nucleare? Ma quando mai? Le testate atomiche russe sono ben
conservate e sorvegliate. Quelle americane molto meno, ma c’è uno
stato che dice di esserne responsabile. Dove mai ha visto, Baird,
questi terroristi atomici?

Effettivamente,
Baird ha firmato un accordo del genere in una serie di colloqui,
all’Aia, con Yuval Steinitz, Ministro israeliano dell’
intelligence.
Si pensava alla solita trama paranoide giudaica contro l’Iran. Ma
adesso, c’è l’uscita di Obama: «Quel che mi preoccupa è un
fungo atomico sopra Manhattan». E di fatto, non siamo sicuri che
l’Ucraina abbia consegnato, a suo tempo, tutte le testate che aveva
in custodia dall’Armata Rossa.

Se
accade, italioti, ci siete in mezzo
.
Vi hanno messo in mezzo i mascalzoni di Bruxelles, vi ci ha messo
quel tizio danese che si chiama Ander Fogh Rasmussen, vi ha messo in
mezzo il
Governo
Napolitano
—
pardon volevo dire il
Governo
Renzi
.

E
per cosa? Per salvare «la democrazia» in Ucraina che «vuole venire
in Europa».

Una
democrazia in cui è in buona posizione per le prossime elezioni
Yulia
Tymoshenko
,
la quale ha appena dimostrato la sua adesione ai «diritti delle
minoranze» (uno dei «valori» europoidi più cari, insieme con le
nozze gay) proponendo l’eliminazione atomica (come mai «atomica»?
La gallina che canta ha fatto l’uovo?) della minoranza russa in
Ucraina, 8 milioni di individui che – intanto – sono stati
privati del diritto ad usare la loro lingua, e persino i loro canali
tv.

Avete
letto sui giornali, o visto in tv, che il capo del Governo ucraino,
il banchiere ebreo
Yatsenyuk,
ha eroicamente firmato a Bruxelles il
Trattato
di Associazione alla UE

(la nuova prigione dei popoli) che il suo predecessore Yanukovic si
rifiutò di firmare, suscitando la furia della piazza? Ebbene,
qualche precisazione: l’ebreuccio
ha
firmato il 2% del Trattato
.
Il Trattato infatti consta di
1378
pagine

(misura media di un documento eurocratico), e «
Yat»
(come lo chiama la
Nudelman:
siamo in famiglia) ne ha firmato solo le prime 21. Lo attesta lo
EUobserver,
un sito molto ben informato sui corridoi di Bruxelles.

«In
termini concreti, la firma di venerdì copre 21 delle 1378 pagine
(esclusi gli annessi e i protocolli) o il 2% dell’accordo pieno.
Tali 21 pagine contengono un preambolo, alcuni princìpi generali per
le relazioni bilaterali, e
un
piano per una politica estera e di sicurezza congiunta
».

Politica
di sicurezza: significa
l’Ucraina
nella NATO
,
italioti. Scrive
Euobserer:

«Esse
obbligano la UE a rispettare l’
integrità
territoriale
dell’Ucraina,
che i nostri politicastri dicono in coro – sotto la bacchetta del
direttore d’orchestra americano – “violata” da Mosca con
l’annessione della Crimea (russa da secoli). Dunque, guerra. Il
trattato che Yats firmerà dopo le elezioni del 25 maggio contiene
tutto un insieme di condizioni di riforma militare che equivalgono
“ad un
accordo
con la NATO preliminare all’integrazione
”».

Ciò
non ve l’ha detto il
Corriere,
non
Repubblica,
men che meno il Tg3

dell’ottusa funzionaria comunista Berlinguer.

Van
Rompuy ci ha messo dentro queste cose militari, e i nostri politici
non hanno eccepito. An
zi,
hanno detto: “sì, escludiamo la Russia dal G-8”.

Mi
correggo: un solo politico ha eccepito – a posteriori. E si tratta
di
Silvio
Berlusconi
:

«Credo
sia avventato e controproducente aver escluso la Russia dal vertice
di ieri all’Aia. Questo contrasta con il lungo lavoro fatto da noi,
dal Governo italiano, siamo stati noi a trasformare il G7 in G8 a
Genova con Putin».

Già.
Peccato che Silvio Berlusconi non sia più in Parlamento, sia
prossimo agli arresti domiciliari, non abbia alcuna prospettiva di
governare in futuro (forse meglio così, visti i disastri che ha
fatto) e – come non bastasse tutto questo – è nelle mani della
sua più recente favorita sessuale, che ha preso possesso del vecchio
satrapo e sta liquidando le favorite, prostitute e concubine di ieri,
e tutte le figlie femmine. L’elettorato di centro destra è nella
mani dell’
harem,
della mignottocrazia, delle concubine.
Berlusconi
come un decrepito imperatore cinese, come il sultano ottomano Mehmed
IV

che, dopo la disfatta alla battaglia di Vienna, si disinteressò del
Governo e si chiuse nell’
harem
a godere fino all’esaustione, incapace di darsi un contegno e un
ritegno…

Italiani,
siete seriamente candidati al premio Darwin. Quando una intera nazione è nel vostro stato, si piega a
simili governanti, accetta l’euro (lo accettate ancora in
maggioranza), stima Draghi il Rettiliano, considera Napolitano un
buon vecchio nonno, e si aspetta aiuto da protezione da Washington ed
aiuti da Berlino, non appende in piazza Loreto i suoi padroni folli,
è logico che finisca come i dinosauri, incapaci di reggervi nella
lotta per l’esistenza.

Così
sia, se vi piace.

Su gentile concessione di effedieffe.com.

 
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