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Si intitola Dossier Tav, una questione democratica, il bel lavoro di graphic journalism di Claudio Calia. Un”inchiesta disegnata edita da Becco Giallo.
di Antonio Cipriani – Globalist.
Graphic journalism, ma non solo di questo si tratta. Dossier Tav è citizen journalism nel modo che ci piacerebbe sempre fosse: giornalismo della partecipazione e dell”attenzione, aggiungerei. Si tratta di un”inchiesta illustrata sulla questione democratica legata alla realizzazione della Tv in Val Susa firmata (scritta e disegnata) da Claudio Calia, uno bravo davvero. Che guida il lettore con poesia e fantasia per i tortuosi e complicati itinerari di una storia emblematica italiana.
Il libro, da regalare cortesemente agli amici per le feste, si intitola Dossier Tav, sottotitolo: Una questione democratica, edito da Becco Giallo.
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Conosco Claudio da tanti anni ormai. Le nostre strade si sono incrociate nel 2001. Prima del G8 di Genova. A quei tempi io ero a L”Ora di Palermo. E per una bella intuizione decidemmo di seguire quei giorni (che ora fanno parte della storia di questo paese) con un gruppo di giovani, forti, intelligenti, creativi. E Claudio Calia fece il reportage live “My own private G8” (lo trovi qui), disegnava una striscia al giorno dalla postazione nella Scuola Diaz. E successivamente, lavorando ancora insieme, tenne una rubrica a fumetti su Tribù Astratte, prima mensile di interferenze culturali, poi esperimento interessante di web-journalism (I disegni sul cartaceo e CominiAdesso).
Lo sfoglio parte subito ardito e forte. Con tavole bellissime ispirate dal Treno partorito dal sole di Fortunato Depero, un inno alla velocità e all”acciaio. All”opera imprescindibile, a sentire Monti, che se non fosse realizzata sull”onda ideologica del mercato della velocità , farebbe slittare l”Italia in un tuffo nel Mediterraneo. Roba strana, questa immagine del tuffo. Mostra il segno di un”ideologia ben precisa che si declina in un uso legittimo, o discutibile, della forza da parte dello Stato. In virtù di un interesse nazionale superiore a qualunque interesse locale. Attraverso i suoi apparati militari. O mediatici, laddove l”informazione (e buona parte della politica) partecipano alla costruzione simbolica di un nemico pubblico, che sarebbe il cittadino che si oppone. E che lo fa in tutti i modi consentiti e talvolta no della mobilitazione popolare di massa.
Calia con la sua inchiesta non parte da una tesi e neanche narra una storia per dimostrare qualcosa. Mette in fila ciò che si sa. Raccoglie e mette in fila i fatti, dichiara. Passo dopo passo.
La storia del Tav comincia negli anni Novanta. Anzi proprio nel 1990. Ed è incredibile pensare che in questi 22 anni il mondo è cambiato. C”era il governo Andreotti VI, con il pentapartito. George Bush padre era il presidente americano e Mitterand era il presidente francese. Insomma un altro mondo, con altre idee di futuro. Di un futuro che è mutato sotto l”occhio attento del tempo, costruendo una storia diversa da come era stata ipotizzata.
Meno che in Val Susa. Lì è successo qualcosa di profondo, una valle è stata militarizzata e un popolo alle strette. E lì è successo il miracolo, o sta succedendo il miracolo: le persone, insieme, stanno cambiando la storia. Stanno rendendo discutibile una decisione inderogabile. E Calia scrive nell”introduzione: “Anche una piccola valle in mezzo alle montagne può piegare il corso della storia”. E su queste basi comincia il racconto, si snoda l”inchiesta.
Ed è questa consapevolezza che ci portiamo dietro che ci salva la vita, che ci restituisce libertà : che la storia la fanno sempre gli uomini e le donne, le comunità , le persone. Chi sceglie la democrazia e la partecipazione, chi si batte per un principio giusto e non per un vantaggio.
Per il resto vi consiglio di leggerlo questo libro-inchiesta. Di farvi rapire dalle tavole disegnate alla grande, dai dubbi dell”autore, dalla dolcezza della piccolina, sua figlia, che fa capolino. Come in questo video
http://www.youtube.com/watch?v=0hZx8dqX0i0
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Fonte: http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=37568&;typeb=0&Dossier-Tav-ecco-il-graphic-journalism.
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