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PANDORA TV. I riflettori dei media occidentali sono puntati sull’ISIS. Eppure la Turchia non interviene per combatterlo.
I mille risvolti del terrorismo

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15 Ottobre 2014 - 13.55


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di Adolfo Marino – Pandora TV. 

I riflettori dei media occidentali sono puntati sull’ISIS. Eppure la Turchia non interviene per combatterlo

La
minaccia del terrorismo internazionale sulla quale sono puntati i
riflettori è l’ISIS, lo Stato islamico venuto dal nulla e che si è
costituito in Califfato tra Iraq e Siria.

Eppure la Turchia si mostra riluttante a combatterlo. Da settimane i curdi chiedono l’intervento di Ankara a Kobane, la città
siriana assediata dall’ISIS, a due passi dalla frontiera turca. A
Kobane è in atto un massacro di civili, si combatte casa per casa, la
popolazione è allo stremo. Ma Ankara non interviene e per tutta risposta
ieri ha bombardato postazioni curde in Iraq.

Il fatto è che a
combattere l’ISIS in Siria e in Iraq c’è il PKK, il partito curdo dei
lavoratori che è considerato un’organizzazione terrorista da Stati Uniti
e Unione europea. Il suo capo Abdullah Ocalan è in carcere di massima
sicurezza dal 1999. Oggi ha fatto sapere che intende chiudere il dialogo
con Ankara se la Turchia non interviene contro l’ISIS a favore dei
curdi.

Che la minaccia dell’ISIS sia ritagliata su misura è
emerso da più parti. Lo stato Islamico è uno spin-off dei sauditi,
creato e foraggiato in funzione anti-iraniana. E poi sono troppo stretti
e recenti i rapporti tra ISIS e Stati Uniti, con tanto di fotografie
che ritraggono insieme i rispettivi leader. Il senatore repubblicano
John McCain si è lasciato scappare di recente in televisione che “parla
con loro regolarmente”.

Ma basta Photoshop per mettere una bandiera dell’ISIS a San Pietro e rilanciare gli spettri della minaccia globale.

Sembrano passati mesi, ma solo due settimane fa il Ministro
dell’Interno Angelino Alfano lanciava strali contro l’“allerta
altissima” per la minaccia di un attacco diretto a Roma del gruppo
Khorasan. Poi svanito nel nulla. Khorasan secondo la CIA avrebbe dovuto
anche attaccare gli Stati Uniti.

Ma c’è chi rilancia. In
un’intervista televisiva l’ex vice presidente degli Stati Uniti Dick
Cheney ha detto che il prossimo attentato sarà peggiore dell’11
settembre. Lo ha detto dopo essersi vantato di aver tenuto ulteriori
attentati lontani dagli Stati Uniti grazie alle torture inflitte ai
prigionieri. Torture che Cheney chiama, nel gergo politically correct
dela Casa Bianca, “interrogatori ampliati”.



Fonte: http://www.pandoratv.it/?p=2030.

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