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Con la TAV non è un paese per vecchi

Con la TAV non è un paese per vecchi
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2 Ottobre 2010 - 21.06


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tavveciodi Davide Pelanda – Megachip.

Il gran rifiuto. Lo stanno costruendo, mozione dopo mozione, i vari consigli comunali dove passerà il treno ad Alta Velocità in Piemonte.

Ormai è un lungo elenco di no, che prende tutti i nomi che si trovano lungo la mappa della TAV.

 

Da Caprie ad Almese ad Alpignano, passando per Caselette, Avigliana, Sant”Ambrogio, Chiusa San Michele, Vaie, Villar Focchiardo, Bruzolo, Chianocco, San Giorio, San Didero, Bussoleno, Mattie, Mompantero, Venaus, Novalesa, Gravere, Oulx, Comunità Montana Vale di Susa e Sangone.

Le notizie dicono che il gran rifiuto «all”avvio dei lavori per il tunnel geognostico della Maddalena; al tunnel di base e al tunnel dell”Orsiera finalizzati alla costruzione di una nuova linea ferroviaria internazionale in Valle di Susa; alle opere relative alla sua interconnessione con la linea storica, alle discariche e alle teleferiche indicate nel progetto preliminare presentato da LTF il 10 agosto 2010; . » (come si legge nelle mozioni-fotocopia che si stanno via via approvando in questo periodo) è pressoché all”unanimità.

Non solo ma, come si legge ad esempio nella mozione approvata ad Alpignano, si contesta anche il «reinserimento del progetto nelle procedure previste dalla legge “Obiettivo” n. 443/01», perché «tale opera non risulta prioritaria ed indispensabile al miglioramento del servizio ferroviario tra l”Italia e la Francia, soprattutto in assenza di una forte politica di trasferimento del trasporto merci dalla “gomma al ferro”».

 

SMANTELLARE UNA CASA DI RIPOSO PER FAR POSTO ALLA TAV.

Prendiamo, per fare un altro esempio, il comune di Susa. Qui si è saputo che sarà un enorme trauma per i 200 anziani della Casa di riposo “San Giacomo” e per i 150 dipendenti. Motivo? Dovrà chiudere i battenti e trasformarsi, entro i prossimi due anni, negli uffici della Ltf (Lyon Turin Ferroviaire), la società responsabile della parte comune italo-francese del futuro collegamento ferroviario tra Torino e Lione.

Tale comunicazione è arrivata come un fulmine a ciel sereno anche al sindaco Gemma Amprino. Non solo, le è stato fatto sapere da Ltf che proprio a ridosso della Casa di risposo sorgerà una galleria del treno ad Alta Velocità, come si legge nella relazione del progetto a pagina 147: «Nella zona dell”imbocco del tunnel di base, il tracciato interferisce direttamente con un edificio rurale con torre, che dovrà essere demolito, mentre non interferisce direttamente con l”edificio della Casa di riposo “San Giacomo”, la quale, data la vicinanza alla linea, non potrà tuttavia mantenere le proprie funzionalità, che dovranno essere ricollocate in materia definitiva altrove».

Ovviamente entro breve, cioè entro il 10 ottobre 2010, gli interessati a questa situazione dovranno produrre le loro controdeduzioni e osservazioni.

Il sindaco e tutti i paese si domandano che cosa ne sarà di questi poveri anziani ospiti dell”unica Casa di riposo nella Val Susa ad avere queste dimensioni, prestigio e ospitalità. Certo, si potrebbe costruirne un”altra altrove. Entro però la data perentoria del 2013. E se anche la struttura non fosse toccata, come farebbero gli anziani ospiti a convivere con l”inferno di un cantiere permanente?

Prossimamente, dunque, potremmo vedere sulle barricate contro la Tav anche i temibili vecchietti della Casa di riposo “San Giacomo” di Susa? Bastonati dalle Forze dell”Ordine come temibili anarcoinsurrezionalisti?

 

 

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