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'L''ultimo regalo di Bertolaso'

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18 Novembre 2010 - 09.05


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crocieredoposismadi Simona Barba – Megachip.

Il 20 novembre all”Aquila si svolgerà un”importante manifestazione nazionale per lanciare la raccolta delle 50 MILA FIRME necessarie per la presentazione della legge di iniziativa popolare elaborata dai cittadini aquilani, per una ricostruzione dell”Aquila e paesi vicini sostenibile, trasparente e partecipata.

A un anno e mezzo dal terremoto l”Aquila mostra ancora dei vuoti incolmabili nei processi di ricostruzione e nella tutela della sicurezza dei cittadini.

È un Paese, l”Italia, in cui la mancanza di cultura della prevenzione miete più vittime proprio negli edifici ritenuti più sicuri, come insegnano tragicamente sia il crollo della casa dello studente il 6 aprile 2009 sia i bambini uccisi nel crollo della scuola a S. Giuliano di Puglia nel 2002. Questa Italia persevera: la recente circolare n. 75499 del 7 ottobre 2010 suggella l”ostinazione dello stato a continuare su questa strada.

Cosa è successo?

Sull”onda dell”emozione delle morti dei bambini a S. Giuliano, fu approvata la legge 3274 del 30 marzo 2003, che istituiva l”obbligo delle verifiche sismiche delle opere strategiche e rilevanti (tra le quali le scuole) in 5 anni dalla data dall”ordinanza (art. 2 c.3). Detto termine , successivamente prorogato al 31.12.2009, è stato nuovamente riprorogato al 31.12.2010.

Ora la circolare del Capo del dipartimento della protezione civile, del 7.10.2010 (n. 75499) di fatto riproroga tali verifiche a data da destinarsi. L”atto recita così:

«nel prendere atto della situazione di non completa attuazione delle verifiche sismiche per definire una programmazione nazionale che interessi tutte le Amministrazioni coinvolte, richiede, entro il predetto termine di fine 2010, almeno la conoscenza delle caratteristiche generali, attraverso la scheda di livello 0, delle opere da sottoporre a verifica sismica ed una stima dei tempi necessari per completare le verifiche di livello superiore. Dalle indicazioni che scaturiranno dalle suddette informazioni e valutazioni sarà possibile definire tempi e modi della proroga».

Inoltre, in materia di adeguamenti nel caso si riscontri inadeguatezza della struttura, la circolare precisa che «…non sussiste l”obbligatorietà e improcrastinabilità degli interventi di miglioramento o adeguamento sismico...».

Conseguenza: il prossimo terremoto ci coglierà impreparati come sempre e le cronache si ripeteranno uguali.

Tale denuncia è stata raccolta grazie al workshop che si è tenuto il 13 novembre presso il comune di Castiglione a Casauria (Pe),sul tema della sicurezza territoriale, organizzato dalla Scuola S.I.S.M.A, formatasi il 6 aprile 2010 per occuparsi di mitigazione ambientale (“.. scuola intesa come partecipazione attiva e democratica di tutte le componenti socio-economico-culturali legate alla comunicazione, decisione e organizzazione finalizzate alla riduzione del rischio sismico e geologico in generale” www.cata.unich.it/sisma ) .

S.I.S.M.A è un”interessante realtà fondata sull”interdisciplinarietà e si occupa di prevenzione del rischio sismico e di diffusione delle informazioni al fine rendere più consapevoli i cittadini e le amministrazioni territoriali ,ormai abbandonati all”«ineluttabilità del destino», almeno secondo la narrazione dominante.

Emblematica in tal senso una testimonianza raccolta da S.I.S.M.A , quella del vicesindaco Carmine Di Ciano di Giuliano Teatino (CH): nel suo comune, dopo il sisma, vennero effettuati i controlli in base alla legge 326 ,i quali evidenziarono che la scuola materna non era antisismica: non avrebbe quindi retto ad una altro eventuale terremoto. L”amministrazione, dopo aver chiesto aiuto inutilmente alla Regione Abruzzo e alla Protezione Civile, è giunta alla decisione partecipata insieme ai 1500 abitanti volta a utilizzare i pochi fondi a disposizione per la normale amministrazione di opere edili (strade, manutenzione ecc.) per la costruzione di una nuova scuola materna.

La nuova struttura antisismica in legno è stata realizzata in soli 2 mesi, grazie all”apporto progettuale gratuito di mamme architetto, ai volontari per le opere esterne e le imbiancature, e alla consapevolezza di tutta la cittadinanza di dover rinunciare per i prossimi anni alla normale manutenzione del loro paese.

È talmente profondo il vuoto culturale della sicurezza territoriale che sembra ormai tutto demandato alla singola iniziativa dell”amministratore o dei cittadini che si autorganizzano. O all”iniziativa di una legge popolare, a partire dal 20 novembre all”Aquila.

 

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