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di Stefano Moro.
Stoccolma. L”iscrizione che ricorda l”assassinio di Olof Palme è coperta dalla neve, caduta abbondante in questi giorni sopra la capitale svedese. Ma a far precipitare nell”oblio la scomoda vicenda dello statista svedese potrebbe essere nel 2011 l”archiviazione del caso, così come previsto dalla legge, che fissa a 25 anni il limite per lo svolgimento del processo.
Era il 28 febbraio 1986, quando il primo ministro svedese, e leader del Partito Socialdemocratico,venne ucciso mentre rincasava con la moglie dopo il cinema, all”angolo tra la centralissima Sveavagen e Tunnelgatan. Un omicidio che sconvolse la Svezia e l”Europa intera, e che non fu mai chiarito in quasi 25 anni di processi. Olof Palme era un personaggio molto scomodo per le potenze occidentali, in quanto socialdemocratico vero, che seppe opporsi sul piano internazionale sia alla guerra in Vietnam che alla rincorsa agli armamenti nucleari. Si distinse per l”attenzione al welfare e per il convinto pacifismo, proponendo una “pericolosa” terza via tra capitalismo e comunismo. Pericolosa per lui, che la pagò con la vita. Ma innovativa ed efficace per il suo Paese. Per qualcuno il rischio che questa terza via varcasse i confini svedesi era troppo grande e la sua morte era l”unica soluzione.
Diverse piste sono state seguite e alcune portano direttamente alla CIA americana e alla P2 italiana, famoso il telegramma in cui Licio Gelli scriveva “L”albero svedese sarà abbattuto“. Ma purtroppo il caso è ormai molto vicino all”archiviazione e la morte dello statista che portò in testa all”agenda della politica svedese “la liberazione della donna e le compatibilità ambientali” rischia di rimanere senza giustizia. E va anche detto che la Svezia sembra ansiosa di mettere una pietra sopra questo omicidio, da sempre considerato scomodo e vergognoso, quasi quanto l”Italia su quello di Moro e sulle grandi stragi. Solo una strada e un”iscrizione sul marciapiede lo ricordano nell”iperturistica Stoccolma, e per trovare qualcosa che parli davvero di lui è necessario addentrarsi nelle librerie più nascoste e spulciare tra gli ultimi scaffali. Evidentemente Björn Borg, gli ABBA e i reali di Svezia attirano di più i turisti e non gettano ombre su un Paese efficiente e democratico come la Svezia. Eppure ci sarebbe da essere orgogliosi di un “grande svedese” come Olof Palme, soprattutto oggi che l”estrema destra è entrata in Parlamento con il 5,7% dei voti.
Fonte: http://www.stefanomoro.eu/2011/01/olof-palme-nel-2011-larchiviazione-del.html.
Qualche link per approfondire:
Olof Palme (Piero Ricca)
Olof Palme (Wikipedia)
Il caso Olof Palme, intervista ad Aldo Garzia
Olof Palme. Vita e assassinio di un socialista europeo (il libro di Aldo Garzia)
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