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da greenreport.it.
La Tokyo Electric Power Company (Tepco) ha reso noto il 15 maggio che «La maggior parte delle barre di combustibile nel reattore n. 1 nell”impianto nucleare di Fukushima Daiichi nucleare è precipitata sul bottom del pressure vessel entro 16 marzo». Per capire cosa è successo e sta succedendo nel reattore 1, la Tepco ha analizzato i dati e calcolato la timeline partendo dal presupposto che sia saltato il sistema di raffreddamento non appena lo tsunami ha colpito l”edificio del reattore. E ha rivelato che «Circa quattro ore e mezza dopo il terremoto il livello dell”acqua nel pressure vessel è sceso sotto la parte superiore delle barre di combustibile e che parte di esse hanno iniziato la fusione».
Si pensa che in questa fase la temperatura delle barre abbia raggiunto rapidamente i 2.800 gradi Celsius e che il tracollo del reattore sia andato avanti rapidamente. Quasi tutte le barre fuse erano già precipitate nel bottom del pressure vessel già alle 6,50 ora del Giappone del 12 marzo. Secondo quanto riporta oggi la televisione Nhk, la Tepco ha detto che «La temperatura è scesa dopo che l”acqua è stata sversata nel reattore a partire dalle ore 5,50 dello stesso giorno». E che «Le barre fuse hanno creato piccoli fori sul fondo del vessel Si ritiene che la quantità di sostanze radioattive che possono diffondersi a partire dal reattore sarà limitata». La Nhk dice che la Tepco «Dovrebbero analizzare le situazioni nei reattori n. 2 e n. 3 nel più breve tempo possibile»… a più di 2 mesi dal terremoto/tsunami e dalle esplosioni nella centrale nucleare.
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I 6 – 9 mesi annunciati ad aprile per stabilizzare e raffreddare il reattore sembrano una pia illusione e la Tepco non sa nemmeno dire quanto ci vorrà (e come farà ) a rimuovere il combustibile nucleare mozione del combustibile nucleare. La società prevede di «Studiare le misure adottate per l”incidente del 1979 di Three Mile Island negli Stati Uniti, dove si era verificato anche un a meltdown delle barre di combustibile nucleare», a Three Mile Island, che è il terzo più grave incidente conosciuto della storia del nucleare civile (dopo Chernobyl e Fukushima) ci sono voluti quasi 10 anni per togliere dal fondo del reattore il carburante nucleare fuso, che somigliava a lava indurita.
La Tepco ha detto di voler rivedere il metodo che usa per raffreddare il reattore numero 1, e spera ancora di riuscire ad ottenere entro luglio, come previsto dalla sua ormai incredibile road map, «Una chiusura stabile a freddo del reattore».
Ma il meltdown avvenuto ha creato i fori nel pressure vessel che protegge il nocciolo del reattore e danneggiato il containment vessel, per questo acqua altamente radioattiva può essere fuoriuscita dal containment vessel nel le fondamenta dell”edificio del reattore.
Una situazione sta rendendo praticamente impossibile riempire il containment vessel con l”acqua, come prevede ancora la Tepco che ora sta cercando disperatamente un metodo di raffreddamento del reattore alternativo. L”azienda sta attualmente prendendo in considerazione di pompare acqua nel containment vessel prima di averlo riempito e di farla circolare nuovamente nel reattore attraverso uno scambiatore di calore. Un metodo allo studio è il pompaggio dell”acqua dalle fondamenta e il suo invio di nuovo al reattore, dopo aver rimosso le sostanze radioattive. Per valutare i cambiamenti nei livelli delle acque e delle temperature del reattore e del containment vessel , la Tepco da ieri pomeriggio ha aumentato la quantità di acqua che viene iniettato nel reattore ad 8-10 tonnellate all”ora. I dati ottenuti dovrebbero servire a rivedere i metodi di raffreddamento del reattore. Nella conferenza stampa con la quale ha annunciato le nuove iniziative la Tepco ha spiegato che «Potrebbero essere necessari più di 3 mesi per portare il reattore sotto controllo», ma che intende «Scegliere un metodo che garantisca l”arresto rapido del reattore n. 1». Già il 10 maggio la Teco aveva annunciato che prevedeva di «Rivedere il nostro programma per la realizzazione arresti a freddo dei reattori della centrale».
La Tepco continua a pubblicare le foto dell”interno del reattore 1, pieno di macerie e con attrezzature distrutte dall”esplosione di idrogeno avvenuta 12 marzo. I dati raccolti dai robot nell”area sud-est dell”edificio reattore mostrano alti livelli di radioattività : fino a 2.000 millisieverts all”ora, quindi i “liquidatori” possono rimanere nelle vicinanze solo per circa 8 minuti.
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Fonte: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=10339.
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