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di Ettore Macchieraldo e Alberto Melotto* – Megachip
Sabato 28 luglio si è svolta la marcia No Tav da Giaglione a Chiomonte. Sfidando l”ordinanza del prefetto 3000 persone si sono incamminate insieme sui monti della Val di Susa. Proprio per il divieto imposto, e revocato solo il giorno successivo, è stato necessario inerpicarsi tra vie disagevoli.
Nonostante questo il composito e variegato serpentone si è snodato lungo i sentieri. Al guado del torrente erano presenti alcuni attivisti della valle che con cura e gentilezza hanno aiutato i più in difficoltà a superare l”ostacolo. Segno evidente dell”attenzione che viene rivolta alle persone dagli organizzatori della marcia. È un gesto importante che segna anche simbolicamente il carattere di questo movimento.
Dopo tre ore di cammino si è arrivati sopra il cantiere, dove le forze di polizia erano schierate. Nessuna tensione si è verificata, sempre grazie all”accompagnamento discreto degli organizzatori. Insomma una marcia sui generis, in un contesto naturale molto ricco e bello. Tutto fa ben sperare.
Alla fine si è arrivati al campeggio, luogo di resistenza, ma anche di altri sistemi possibili di relazione.
Lì abbiamo scoperto che è in corso la campagna di acquisto dei terreni: “Compra un posto in prima fila vol 4”.
Con piccole quote da 20 euro è possibile acquistare parti di proprietà che saranno interessate dall”opera.
La quota comprende tutti i costi, ma attenzione, sottoscrivetela solo se potrete andare a firmare di persona l”atto notarile (o fare una procura legale a un terzo). Potete scaricare il modulo dai siti No Tav.
Il campeggio è un”esperienza importante. Si susseguono incontri e assemblee.
Sabato sera è stato proiettato il documentario Black Block sui fatti avvenuti alla Diaz il 22 luglio 2001.
Un”importante lavoro di ricostruzione di quel trauma, che fu anche politico. Grazie anche a quella violenza inusitata da parte delle forze dell”ordine il movimento anti G8 perse coesione e partecipazione.
La rielaborazione di quei fatti può aiutare il movimento No Tav e tutti noi a riprendere il percorso interrotto.
Ci sono momenti conviviali durante la vita del campeggio.
Un ottima cucina autogestita, da cui provengono le centinaia di pasti quotidiani che vengono serviti.
L”importante è lavarsi il piatto al termine del pasto.
Se si soggiorna per periodi medio lunghi si dovrà anche dividersi i compiti: pulizie, passaggi ad ospiti e quanto è necessario all”auto organizzazione.
Insomma sono esperienze da incontrare e sostenere: prove di sistemi diversi.
* Laboratorio politico culturale Alternativa – Alternativa Piemonte
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